Georgina Adam
Leggi i suoi articoliI Non-Fungible Token (NFT) sono stati la parola d’ordine di Art Basel Miami Beach (Abmb) lo scorso anno. Da una conversazione ufficiale della fiera, trasmessa in live-streaming sui social media, a discussioni presso istituzioni come il Pérez Art Museum Miami e il Flagler Street Art Festival, i Non-Fungible Token sono stati al centro dell’attenzione nel 2021. E, naturalmente, c’è stata un’ampia opportunità di acquisto sull’onda del clamore.
All’apertura vip di Art Basel Miami Beach, i visitatori sono stati guidati attraverso un’intera stanza piena di Nft, grazie alla concessione della blockchain Tezos, partner ufficiale della fiera dallo scorso anno. Altre iniziative si sono moltiplicate in città. All’asta della galleria NFT BAZL, un Nft è stato venduto per 300mila dollari, trainato dalla previsione dell’amministratore delegato Estelle Ohayon secondo cui: «Gli Nft sono il futuro e questa è la strada da seguire».
O è forse la via del ritorno? Poco prima della fiera di quest’anno, la borsa delle criptovalute Ftx ha dichiarato bancarotta, devastando l’intero mondo delle criptovalute. Il Bitcoin si è svalutato bruscamente a circa 17mila dollari, dopo aver raggiunto un picco di circa 64mila dollari un anno prima. E il mercato delle NFT è crollato in modo altrettanto drammatico: il volume delle vendite si è attestato a 9 milioni di dollari a novembre, rispetto ai 93 milioni di appena sei mesi prima, secondo Non-Fungible.com.
A proposito, tutto questo sembra aver mandato in frantumi la tanto acclamata teoria secondo cui esiste una correlazione inversa tra Nft e criptovalute. Quest’anno, le iniziative Nft sono state fortemente ridimensionate a Miami. Certo, ci sono stati alcuni eventi, come le feste di lancio di Moonbirds e Pudgy Penguins, e alcune gallerie, come Pace Verso, che hanno continuato le loro iniziative. Ma l’entusiasmo è stato decisamente minore rispetto all’anno scorso.
Oltre a colpire il mondo delle criptovalute e dell’Nft in generale, il disastro dell’Ftx è un duro colpo per il sindaco di Miami, Francis Suarez, e per i suoi piani di trasformare la città in un hub delle criptovalute. Per non parlare della promessa secondo cui Ftx avrebbe trasferito la sua sede di Chicago a Miami.
Ma c’è un problema ancora più significativo. Un’altra potenziale vittima del crollo è l’intero movimento dell’«Effective Altruism» (EA). In breve, questo movimento incoraggia le persone a guadagnare grandi somme di denaro per poterle poi donare a favore di buone cause, e, in particolare, ad enti di beneficenza «efficienti».
Ma ora l’etica del «fare soldi, fare del bene» di EA è stata scossa dalla vicenda Ftx, perché il suo fondatore, Sam Bankman-Fried, è stato il promotore del movimento e uno dei principali finanziatori del Ftx Future Fund. Quest’ultimo mirava a sostenere iniziative che andavano dall’etica dell’intelligenza artificiale (Ai) alla realizzazione dei migliori dispositivi di protezione personale. Di recente l’intero team del fondo ha rassegnato le dimissioni, affermando di avere: «Dubbi fondamentali sulla legittimità e l’integrità delle operazioni commerciali che finanziavano la Ftx Foundation e il Future Fund».
Molti ora suggeriscono che EA fosse solo un modo di fare «greenwashing» per sviare l’attenzione da alcune delle pratiche commerciali più discutibili di Bankman-Fried alla Ftx.
Parlando da Miami, il consulente filantropico Scott Stover ha commentato: «Sì, il crollo di Ftx è destinato ad avere un impatto su EA. I principi di base di EA pongono seri problemi: c’è da chiedersi se fosse allettante per persone moralmente corrotte». Stover conduce il podcast Giving back is dead, che non potrebbe essere titolo più azzeccato per il disastro di FTX.
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