ERETICI E PROFETI

Due lustri fa una coppia di collezionisti folgorati dal Poverismo aprì, nei pressi di New York, un centro di ricerca ed espositivo che ora conserva la loro raccolta e promuove i nostri artisti 

«I grandi scultori del passato lavoravano per l’eternità, ma una sorta di pendant alla fugacità della nostra epoca è una scultura che duri poco. Cerco di dar corpo alla mia critica del mondo, ma per me la leggerezza è molto importante»

«Se si lavora con artisti viventi è necessario costruire un rapporto empatico, non solo valutare il progetto ma interpretarne i desideri, le ossessioni, i timori. Sono individui alla ricerca di sé e questo ha come prezzo l’incertezza», dice l’amministratore delegato e direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana

«Papa Francesco mi ha dato la sua benedizione e ha alzato il pollice in segno di complicità»

Laureato in Storia dell’arte e specializzato in Estetica liturgica, il sacerdote e docente madrileno è membro della Consulta dell’Ufficio liturgico nazionale: «Una chiesa cattolica non può essere una spoglia “aula liturgica”. Gli architetti e gli artisti devono ascoltare la comunità. La forza dell’arte è raggiungere l’invisibile attraverso il visibile» 

Un poeta e scrittore ha chiamato alcuni tra i più celebri attori del mondo a recitare i suoi versi dedicati all’arte del passato. Il Pugile a riposo, il Cristo morto di Mantegna e il san Sebastiano di Domenichino ora ci parlano

L’«artivista» che crede nell’utopia festeggia i novant’anni con una retrospettiva al Castello di Rivoli

Articoli precedenti

«La differenza tra arte e psichiatria è che con la prima i sintomi diventano invenzioni. Così sono passato dai casi clinici ai casi unici. La bellezza è un’arma a doppio taglio; oggi può trasformare gli umani in consumatori tristi»

Un caveau in cui il visitatore è posto a tu per tu con l’opera è il nuovo progetto del neurochirurgo e creatore di Volume!, una non-galleria che cambia e si rigenera continuamente, proprio come il nostro cervello

Frank Bowling: «Ho un profondo senso dell’ingiustizia sociale. La mia arte, però, non riguarda la politica, riguarda la pittura»

Il compositore, musicista, produttore e artista visivo si racconta al Giornale dell'Arte

«Sfrontatezza e coraggio politico»: così il direttore-manager ha rilanciato la Reggia di Caserta, tornata tra le grandi mete  del turismo. Eppure quasi nulla è cambiato nel parco e nelle sale. Per questo, spiega, «dopo il marketing urge la manutenzione» 

Il direttore del museo prepara un radicale riallestimento: «Il 37% delle aree geografiche che presentiamo (Africa, Oceania, Australia e Sudamerica) è quasi del tutto assente nelle altre collezioni pubbliche. Dobbiamo rendere giustizia a queste culture» 

Uno dei massimi archeologi mondiali teme la riforma Franceschini e la deriva economicista: «È sbagliata anche l’idea dei poli museali: nell’archeologia, penalizzano la funzione scientifica»