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Giorno per giorno GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 31 MARZO 2025

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LUNEDÌ 31 MARZO 2025

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: un particolare del dipinto «Enea e la sua famiglia in fuga da Troia in fiamme», di Henry Gibbs; l’ex chiesa di San Barbaziano a Bologna, recentemente restaurata; una veduta degli scavi del sito preistorico di Riparo Blanc, al Circeo; una veduta della villa di Ottaviano Augusto a Somma Vesuviana

01

La Tate Britain restituisce agli eredi dei legittimi proprietari un dipinto razziato da nazisti

È stato riconsegnato dalla Tate Britain ai discendenti del collezionista d’arte belga, di famiglia ebrea, Samuel Hartvend il dipinto «Enea e la sua famiglia in fuga da Troia in fiamme», del pittore seicentesco inglese Henry Gibbs. L’opera, che era stata rubata da una galleria della città belga di Anversa, dopo la fuga di Hartveld del maggio 1940, raffigura la scena, tratta dall’Eneide, in cui Enea fugge da Troia con il figlio Ascanio e il padre Anchise sulle spalle. Il museo londinese l’aveva acquistata nel 1994 presso la galleria brussellese Jan de Maere. Nel maggio dell’anno scorso la famiglia dei discendenti di Hartveld ha presentato denuncia. La Commissione speciale del Regno Unito per le opere trafugate ha allora fatto partire un’indagine sull’opera, al termine della quale ne ha disposto la restituzione.

02

Il restauro dell’ex chiesa di San Barbaziano a Bologna, un palinsesto di quattro secoli

A Bologna l’ex chiesa di San Barbaziano si ripresenta al pubblico in una nuova veste, grazie a un accurato restauro che non ha cancellato i segni del tempo, ma anzi ha sottolineato le diverse tracce lasciate dagli uomini nel corso del tempo. I muri sono stati lasciati appositamente scrostati, con tutta la stratificazione di materiali: i mattoni antichi, gli affreschi seicenteschi sopravvissuti solo in una piccola volta, le bruciature del 1922, intonaci moderni che conservano curiosi disegni, tra cui una testa d’uomo e una pin-up anni Cinquanta. D’altra parte, l’edificio ha subito varie trasformazioni da quando fu costruito come luogo di culto nel 1608 da Pietro Fiorini. Nel periodo napoleonico fu utilizzato come fienile, poi divenne magazzino militare, quindi negli anni Sessanta un’officina meccanica per trasformarsi, fino al 1994, in un’autorimessa. Alla fine degli anni Novanta l’edificio è stato abbandonato fino a quando, in seguito ai danni sismici del 2012, non si è deciso di effettuare una serie di interventi, prima di consolidamento e poi di totale recupero. Nel 2019 la Direzione regionale musei Emilia-Romagna, che ha in carico l’ex chiesa, ha affidato il progetto di restauro allo Studio Poggioli con una indicazione ben precisa: preservarne l’«aspetto» di rovina pubblica. Ne scrive Paola Naldi in un articolo pubblicato sul sito di «la Repubblica».

03

La più antica necropoli del Lazio è al Circeo

Ossa umane preistoriche, risalenti al Mesolitico, sono riaffiorate, a sorpresa, durante scavi archeologici a Riparo Blanc, un sito nel comune di San Felice Circeo (Lt). Non in una delle numerose grotte preistoriche sul mare ai piedi del massiccio del Circeo, ma alla base di una falesia che oggi porta il nome di Alberto Carlo Blanc, lo studioso che negli anni Trenta e Quaranta del Novecento effettuò significative scoperte nei siti paleolitici della zona. Tra il 2016 e il 2019 gli archeologi Flavio Altamura e Margherita Mussi, allora con l’Università di Roma «La Sapienza», hanno intrapreso nuovi scavi sul sito che, nel frattempo, è stato dimenticato, nonostante sia una delle rare testimonianze mesolitiche in Italia e l’unico sito sulla costa tirrenica dell’Italia centrale. Dal piccolo saggio, di due metri quadrati, realizzato su un lembo del deposito mesolitico lasciato intatto dagli scavi degli anni Sessanta, sono emersi i resti umani che le datazioni al radiocarbonio confermano essere i primi di questo periodo conosciuti nel Lazio. «Sono gli ultimi cacciatori-raccoglitori preistorici del Circeo», spiega all’Agenzia Ansa, che all’argomento ha dedicato un articolo pubblicato sul suo sito, l’archeologo Flavio Altamura.

04

Si è conclusa la campagna di scavi nel centro di Reggio Calabria. Presto il sito sarà visitabile

I resti di un tempio di epoca romana, forse di età augustea, forse di prima età giulio-claudia, di cui è stata raggiunta la fossa di fondazione, con le vestigia delle scale di ingresso e i muri relativi, sono stati rinvenuti grazie alla campagna di scavi nel centro di Reggio Calabria, in piazza Garibaldi. E poi altri due muri, di età precedente, ellenistica, e una parte di struttura medievale, con stratificazioni che si spingono almeno fino a oltre 2mila anni fa. Sono i risultati di due campagne di scavi archeologici: la prima nel 2016, dopo il rinvenimento che bloccò la costruzione di un parcheggio, la seconda conclusasi qualche giorno fa, hanno portato alla luce questi tesori. Attorno a questi scavi si vedono già aiuole verdi e tratti di marciapiede che, unitamente a camminamenti, consentiranno l’accesso al pubblico e l’avvicinamento ai reperti in modo da rendere questa scoperta fruibile. La campagna di scavi, coordinata da Marilena Sica in costante collaborazione con l’archeologa Silvia Ferrari e la disegnatrice Domenica Vivace, sotto la direzione scientifica di Fabrizio Sudano, è stata finanziata dal Comune di Reggio Calabria ed è stata seguita dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia.

05

Per il patrimonio culturale, serve l’approccio interdisciplinare della neonata E-Rihs

Studiare, comprendere e conservare il patrimonio culturale: fatti complessi e problematici che conservatori, restauratori e studiosi affrontano ogni giorno. Per rispondere, serve un approccio interdisciplinare che unisca scienze umane, naturali e tecnologie avanzate. E-Rihs, l’unica infrastruttura di ricerca europea per le scienze del patrimonio (European Research Infrastructure for Heritage Science), risponde a queste sfide. Riunisce centri di ricerca, università, laboratori di restauro, musei e archivi in un’unica comunità collaborativa che fornisce accesso a strutture dati e servizi d’eccellenza in tutta Europa. In questi giorni E-Rihs è stata ufficialmente istituita come consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca sulle scienze del patrimonio culturale europeo e internazionale e l’Italia, con sede a Firenze, è stata scelta come luogo da dove E-Rihs coordina le attività tra i suoi 11 paesi fondatori: Cipro, Francia, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e Ungheria. «La nascita di E-Rihs, un progetto su cui l’Italia ha investito 35 milioni di euro, unisce il passato della nostra cultura al futuro della ricerca: un impegno concreto a sostegno del talento scientifico italiano», ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

06

Maria Emanuela Bruni da «reggente» a presidentessa della Fondazione MaXXI

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha nominato Maria Emanuela Bruni presidentessa della Fondazione MaXXI, il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. Bruni è storica dell’arte e giornalista, con una lunga esperienza istituzionale. È stata la prima donna, nel 2008, a guidare il cerimoniale di Palazzo Chigi ed è stata a lungo consigliera del Cda della fondazione del museo romano fino a divenirne «reggente» lo scorso settembre, dopo la nomina dell’allora presidente Alessandro Giuli come ministro della Cultura. A lei vanno «i più calorosi auguri di buon lavoro» da parte del ministro.

07

A Somma Vesuviana ripartono gli scavi nella villa di Ottaviano Augusto

A Somma Vesuviana (Na) sono stati riaperti gli scavi archeologici della villa dell’imperatore Ottaviano Augusto già scavata per una superficie di 2mila mq e i cui reperti, strutture, affreschi, mosaici, celle vinarie, statue, sono in parte esposti al museo. Il sito archeologico è dal 2002 soggetto a ricerche, su progetto dell’archeologo Antonio De Simone, docente all’Università Federico II e poi dell’ateneo partenopeo Suor Orsola Benincasa. Qui lavorano scienziati di diverse discipline da ogni parte del mondo, soprattutto dall’Università di Tokyo. La nuova campagna di scavi è stata organizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli in sinergia con il comune di Somma Vesuviana. «Le campagne di ricerca proseguono e ogni volta riemergono reperti straordinari: puntiamo sull’identificazione del complesso termale che doveva riscaldare l’imponente villa», afferma Antonio De Simone che negli ultimi scavi ha rinvenuto nel fregio circolare del portale forme circolari «che simboleggiano lo strumento musicale della tammorra, che all’epoca romana veniva chiamata tympanon. Qui, sottolinea l’archeologo, c’è ancora da recuperare un patrimonio di grande valore e spessore culturale».

08

Digitalizzate a Firenze le Pandette di Giustiniano

L’antica copia delle Pandette di Giustiniano (una raccolta di frammenti di opere di giuristi romani) conservata nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e conosciuta come «Codex Florentinus» o «Littera Florentina», un manoscritto del VI secolo, è ora digitalizzata con ben 1.855 immagini, grazie al lavoro della ditta Pineider e al finanziamento del Rotary Club Firenze Amerigo Vespucci, che celebra così il decennale della sua nascita. La cerimonia ha avuto luogo a Firenze nella Biblioteca Laurenziana ed è stata introdotta dalla direttrice della Biblioteca Francesca Gallori, che ha ringraziato «la lungimiranza del Rotary Firenze Amerigo Vespucci, che ha deciso di dedicare un service alla digitalizzazione di questo importante manufatto, al fine di consentire agli studiosi di vedere l’aspetto reale delle carte del manoscritto ed apprezzare le sfumature dell’inchiostro, i cambi di mano (vi si sono riconosciute 13 mani alla copia), le rasure operate sulla pergamena: tutti aspetti che contribuiscono a scendere in profondità nella comprensione della realizzazione del manoscritto».

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In Toscana laboratori pratici e visite in bottega per le Giornate Europee dei Mestieri d’Arte

Sono numerose le iniziative organizzate da oggi 31 marzo fino al 6 aprile da Artex per le Giornate Europee dei Mestieri d’Arte, la manifestazione organizzata in vari paesi europei per attirare l’attenzione del grande pubblico sui mestieri d’arte e i maestri artigiani. L’edizione 2025 è organizzata da Artex in collaborazione con Unicoop Firenze, nell’ambito delle attività del progetto Officina Creativa Lab, promosso dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana, con il supporto dell’European Crafts Alliance (Eca) e dell’Unione Europea nell’ambito del progetto «Crafting the Future» («Plasmando il futuro»). Tema di quest’anno è il legame tra l’artigianato artistico e i territori in cui nasce e si sviluppa. Nella settimana dal 31 marzo al 6 aprile, in tutta la Toscana, i maestri artigiani terranno laboratori, organizzeranno aperture straordinarie e visite in bottega.

10

A Torino un seminario e la presentazione di una borsa di studi in memoria di Alberto Vanelli

La Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura tiene il 2 aprile, alle ore 11, un seminario di studi intitolato «La Cattedra Unesco in Economia della Cultura e del Patrimonio presenta le sue ricerche». Nella circostanza verrà presentata la ricerca della borsa di studio dedicata al ricordo di Alberto Vanelli (per decenni dirigente della Regione Piemonte e per otto anni, dal 2008 al 2015, direttore del Consorzio La Venaria Reale), a cura di Giovanna Segre, direttrice della Cattedra. Saranno presenti Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Piero Gastaldo, presidente della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura, Elisabetta Ottoz, direttrice del dipartimento di Economia e Statistica «Cognetti de Martiis» dell’Università di Torino e Marco Chiriotti, direttore vicario Direzione Promozione della Cultura, del Turismo e dello Sport, Regione Piemonte. Nell’occasione Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema, ricorderà la figura di Alberto Vanelli.

Redazione, 31 marzo 2025 | © Riproduzione riservata