MERCOLEDÌ 28 FEBBRAIO 2024
NOTIZIE IN BREVE | 10 NOTIZIE
- 01 Le committenze del Metropolitan Museum of Art per il 2024 e il 2025
- 02 A Roma rinvenute le vestigia della «Porticus Minucia Frumentaria»
- 03 A Napoli il restauro del monumento funebre di Don Pedro Álvarez de Toledo
- 04 A Siena il restauro della Fonte Gaia di Tito Sarrocchi in piazza del Campo
- 05 Il restauro delle sculture del Vittoriano
- 06 «Heritage Speaks»: dibattiti pubblici sulle minacce al patrimonio culturale in tutto il mondo
- 07 La Villa Pliniana a Torno (Co) visitabile grazie al Fai il 3 marzo
- 08 Un progetto per Pisa capitale della Street art
- 09 Una raccolta fondi per il restauro della Libreria Saba a Trieste
- 10 Mostre che aprono: «La Flagellazione» di Caravaggio per tre mesi al Museo Diocesano di Donnaregina
Le committenze del Metropolitan Museum of Art per il 2024 e il 2025
Il Metropolitan Museum of Art di New York ha annunciato il 27 febbraio gli artisti per le committenze del 2025. Jennie C. Jones (nata nel 1968, Cincinnati, Ohio) realizzerà la sua prima installazione all’aperto per l'Iris and B. Gerald Cantor Roof Garden del museo. Per la facciata del Met sulla Fifth Avenue, Jeffrey Gibson (nato nel 1972, Colorado Springs, Colorado), membro della Mississippi Band of Choctaw Indians e di origine Cherokee, realizzerà quattro sculture figurative, che definisce figure di spiriti ancestrali. Il Met aveva già in precedenza annunciato le committenze per il 2024: per la Roof Garden Commission, Petrit Halilaj, che sarà in mostra dal 29 aprile al 27 ottobre; per la Facade Commission, Lee Bul, dal 12 settembre al 27 maggio 2025; e per la Great Hall Commission, Tong Yang-Tze, dal 21 novembre 2024 all’8 aprile 2025.
A Roma rinvenute le vestigia della «Porticus Minucia Frumentaria»
È riemersa a Roma, durante i lavori di ristrutturazione di un palazzo-albergo, la «Porticus Minucia Frumentaria», parte di una struttura quadrangolare che racchiudeva i quattro templi dell’area sacra nell’antico Campo Marzio, dove avvenivano le elargizioni di frumento alla popolazione fino al III secolo d.C. Le fondamenta, contornate da un mosaico bicolore, si stanno rivelando dalla base di Palazzo Lares Permarini, in via delle Botteghe Oscure. Eretta da Marco Minucio Rufo nel 106 a.C. e riedificata da Domiziano dopo l’incendio dell’80 d.C., la Porticus Minucia è stata ricostruita in video 3D nel sito degli scavi. Il luogo e i lavori saranno visibili al pubblico anche ad albergo ultimato. Un ritrovamento, afferma Daniela Porro, Soprintendente Speciale per il Polo Museale di Roma, che consegna agli studiosi un nuovo fondamentale tassello alla conoscenza della Porticus, «la cui collocazione era nota anche grazie alla Forma Urbis, l’antica pianta di Roma, ma oggi è possibile ricostruirne l’aspetto in modo assai attendibile».
A Napoli il restauro del monumento funebre di Don Pedro Álvarez de Toledo
È stato presentato il restauro del monumento funebre di Don Pedro Álvarez de Toledo nella Reale Pontificia Basilica di San Giacomo degli Spagnoli a Napoli. I lavori di restauro, resi possibili grazie all’impegno di Capri Group, mecenate dell’Associazione Friends of Naples, sono stati svelati alla città alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi insieme a Giuseppe de Vargas Machuca, primo governatore della Reale Arciconfraternita del Monte del Santissimo Sacramento dei Nobili Spagnoli e ad Alberto Sifola, presidente di Friends of Naples. Alla presentazione sono intervenuti i rappresentanti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli che hanno seguito il restauro, Riccardo Naldi, docente di Storia dell’Arte presso l’Università L’Orientale di Napoli e Nunzio e Anna Colella di Capri Group. Erano presenti Marta Vadillo, Console Generale di Spagna, e Carlos Tercero, Consigliere Affari Culturali dell’Ambasciata di Spagna in Italia.
A Siena il restauro della Fonte Gaia di Tito Sarrocchi in piazza del Campo
La Fonte Gaia in piazza del Campo a Siena, scultura di Tito Sarrocchi del 1869 che sostituì l’originale di Jacopo della Quercia del 1419 (messo al riparo), è stata riconsegnata alla città dopo un restauro no stop di 20 settimane dello staff coordinato dal restauratore Stefano Landi che ha seguito il progetto di recupero. Contributi finanziari dalla Fondazione Mps, Comune di Siena e partecipazione di imprese e cittadini. Per il restauro, ai metodi tradizionali chimici e meccanici, si sono affiancati altri innovativi, come il laser di El.En che hanno contribuito a far sparire le concrezioni più forti salvando la patina del tempo.
Il restauro delle sculture del Vittoriano
Il 29 febbraio, alle ore 11, nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, a Roma, si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto di restauro delle sculture del Vittoriano. Alla conferenza interverranno Edith Gabrielli, direttrice del ViVe, istituto autonomo che comprende il Vittoriano e Palazzo Venezia, Susanna Sarmati, restauratrice, e Jean-Christophe Babin, amministratore delegato Gruppo Bulgari. L’intervento conservativo sulle sculture sarà difatti reso possibile grazie al contributo di Bulgari. Il restauro, voluto da Edith Gabrielli, garantirà la conservazione e restituirà piena leggibilità al patrimonio di sculture del Vittoriano. Grande cura sarà posta al recupero della finitura dorata degli elementi in bronzo, così come è già avvenuto per la Dea Roma, al centro dell’Altare della Patria, la zona curvilinea del Vittoriano, grande altare laico dedicato ai valori del Risorgimento, dell’unità e dell’indipendenza italiana. La grande figura della Dea Roma che vi campeggia, restaurata da Susanna Sarmati, è difatti contraddistinta dall’uso di materiali differenti: l’argento, il marmo botticino, e nella nicchia che la ospita, il mosaico dorato in tessere di pasta vitrea.
«Heritage Speaks»: dibattiti pubblici sulle minacce al patrimonio culturale in tutto il mondo
Il World Monuments Fund (Wmf) e Villa Albertine (progetto franco-statunitense di residenze d’artista con sede a New York) hanno annunciato il 27 febbraio il lancio in collaborazione di «Heritage Speaks», una serie di dibattiti pubblici sulle varie minacce che incombono sul patrimonio culturale in tutto il mondo. Dagli impatti del cambiamento climatico ai conflitti armati e all’«overtourism», questa serie di conferenze illustrerà le sfide che i luoghi storici devono affrontare e le migliori soluzioni di conservazione che stanno emergendo tra gli esperti e le comunità locali. «Educare il pubblico sui problemi globali che i siti culturali devono affrontare è una delle nostre missioni al World Monuments Fund», ha dichiarato Bénédicte de Montlaur, presidente e ceo del Wmf. «Grazie a questa collaborazione con Villa Albertine, intendiamo creare altri spazi di apprendimento che mettano in evidenza le ricerche innovative che i professionisti del patrimonio culturale stanno conducendo. Con il proseguimento di questa serie nel corso dell’anno, ci saranno molte opportunità per il pubblico di esplorare un’ampia gamma di argomenti di arte, storia e cultura».
La Villa Pliniana a Torno (Co) visitabile grazie al Fai il 3 marzo
A Torno, sulla sponda destra del ramo occidentale del lago di Como, sorge la Villa Pliniana. Costruita nel 1574 per volontà del conte Giovanni Anguissola, l’edificio ha alternato periodi di grande splendore e altri di abbandono. Molti ospiti illustri nel corso degli anni l’hanno visitata e hanno soggiornato sulle rive del lago: tra questi il poeta Percy Shelley, che ha lasciato una splendida descrizione della villa («the finest scenery»); Gioacchino Rossini, che qui compose il melodramma Tancredi; Napoleone, che come narra la leggenda giocò sul biliardo ancora esistente; Antonio Fogazzaro, che adottò la villa come location del suo romanzo Malombra, poi trasformato da Mario Soldati nell’omonimo film nel 1942 ambientato proprio nella villa stessa. Il Fai di Como organizza per il 3 marzo 2024 un itinerario alla scoperta di Villa Pliniana, capolavoro del XVI secolo sulle rive del lago.
Un progetto per Pisa capitale della Street art
A Pisa ci sono la passione e l’energia del giovane curatore Gian Guido Grassi e della sua associazione «Start Attitude» alla base del vasto progetto che, prendendo spunto dall’ultimo murale eseguitovi da Keith Haring nel 1989, «Tuttomondo», mira a fare dell’antica città marinara la capitale italiana della Street Art, come Lucca lo è per i Comics. Si tratta attualmente del più vasto «museo a cielo aperto» italiano dedicato all’arte di strada, secondo un progetto che, avvalendosi anche dell’organizzazione di appositi festival, è riuscito ad attrarre il sostegno istituzionale di Consiglio della Regione Toscana, Provincia e Comune di Pisa, Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu. Con oltre 4mila metri quadrati di superfici dipinte, 15 artisti italiani e internazionali coinvolti e 25 opere disseminate sulla riva sinistra dell’Arno nella zona di Porta a Mare, ex area industriale e operaia della Saint Gobain poco distante dalla stazione e dal centro storico, l’itinerario si snoda attualmente tra l’iconico murale in via Silvio Pellico dell’artista brasiliano Kobra fino alla Darsena, includendo i piloni della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno. La proposta di realizzare un catalogo che documenti lo stato attuale del progetto anche allo scopo di sensibilizzare i residenti appare particolarmente significativa soprattutto ai fini della sempre complicata tutela di questa tipologia di opere.
Una raccolta fondi per il restauro della Libreria Saba a Trieste
È stata lanciata sulla piattaforma BuonaCausa.org una raccolta fondi per contribuire al restauro della Libreria Umberto Saba. L’autrice del lancio è Laura Vattovaz, art curator triestina residente in provincia di Firenze, e l’obiettivo è quello di progettare un restauro che tenga conto delle criticità della struttura. «Questa raccolta fondi, così è descritto nella pagina della piattaforma dedicata, si pone l’obiettivo di raggiungere la quota necessaria a realizzare un restauro conservativo della libreria». [Triesteprima.it]
Mostre che aprono: «La Flagellazione» di Caravaggio per tre mesi al Museo Diocesano di Donnaregina
«La Flagellazione», il celebre dipinto che Caravaggio realizzò nel 1607 per la cappella de Franchis nella Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, sarà esposta dal 28 febbraio fino al 31 maggio nel Museo Diocesano di Donnaregina. L’opera, di rientro dalla mostra «Napoli a Parigi. Il Louvre invita il Museo di Capodimonte» tenutasi al Museo del Louvre dal 7 giugno 2023 all’8 gennaio di quest’anno, prima di essere nuovamente collocata nelle sale del Museo di Capodimonte, dove è custodita dal 1972 per motivi di sicurezza, sarà visibile nel centro antico di Napoli per iniziativa del Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni, ente proprietario. In tal modo il dipinto, seppure temporaneamente, sarà riavvicinato al contesto e al territorio che per circa 350 anni lo accolse. Dal 2 marzo al 16 giugno, inoltre, a Palazzo Ricca, storica sede della Fondazione Banco di Napoli, sempre nel centro antico, sarà in mostra, a cura di Francesco Petrucci e Don Gianni Citro, «La presa di Cristo», opera sconosciuta di Caravaggio. Il dipinto lo scorso settembre è stato esposto a Palazzo Chigi ad Ariccia (Rm).