NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 10 LUGLIO 2024

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MERCOLEDÌ 10 LUGLIO 2024

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Dall’alto a sinistra in senso orario: «Pumpkin» 2024 di Yayoi Kusama © Yayoi Kusama. Per gentile concessione di Ota Fine Arts, Victoria Miro e David Zwirner. Foto: George Darrell; una delle creazioni della ceroplasta bolognese di Anna Morandi; «We are poems, Palais an der Oper» (Monaco, 2011) di Ugo Rondinone. Foto: Stefan Altenburger; una veduta della Villa della famiglia della Gioconda in vendita a Firenze

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Kyla McMillan è la nuova direttrice dell’Armory Show

La veterana gallerista Kyla McMillan è la nuova direttrice della fiera di New York City, che è stata acquisita da Frieze la scorsa estate e che prepara per settembre la trentesima edizione con 235 espositori, la più grande di sempre. McMillan ha precedentemente lavorato come direttrice di Gavin Brown’s Enterprise (2016-20) e David Zwirner (2020-21). Nel 2021 ha fondato la società di consulenza e galleria itinerante Saint George Projects, che ha organizzato progetti a New York, Miami, Johannesburg, Berlino, Los Angeles e altrove. In precedenza ha ricoperto varie posizioni per la galleria Alexander Gray Associates e per la società di pubbliche relazioni Resnicow and Associates. L’esordio era stato come stagista nell’ufficio del direttore dello Studio Museum di Harlem. «La sua vasta esperienza e la sua spinta creativa porteranno senza dubbio la fiera a nuovi livelli, promuovendo un ambiente inclusivo e dinamico, ha affermato in una dichiarazione Kristell Chadé, direttore esecutivo per le fiere di Frieze. Con i suoi progetti passati ha dimostrato molto talento nel raggiungere nuovi pubblici e nel creare inedite connessioni con l’arte».

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Il colosso francese Claudine Colin Communication acquisito dall’americana Finn Partners

Claudine Colin Communication, la principale agenzia di comunicazione artistica e culturale francese, è stata acquisita dalla società di marketing statunitense Finn Partners. Sin dalla sua fondazione nel 1990, l’agenzia francese ha supportato la creazione di nuove istituzioni, sia pubbliche sia private, affermatesi a livello locale e internazionale. Tra i suoi clienti Art Basel, Rencontres d’Arles, Luma Arles, la Fondazione Cartier, il Centre Pompidou-Metz e il Museo nazionale Picasso-Paris, solo per citarne alcuni. Tra i suoi più recenti lavori l’Olimpiade della cultura di Parigi 2024 e la 17ma Biennale d’arte contemporanea di Lione (che si inaugurerà a settembre). Dopo diversi mesi di trattative è stata concordata una vendita del 100% a Finn Partners. Il prezzo dell’acquisizione non è stato divulgato. Finn Partners, fondata nel 2011, è una delle agenzie indipendenti in più rapida espansione planetaria, con un fatturato annuo di quasi 200 milioni di dollari, oltre 1.400 dipendenti e 34 uffici in Nord America, Europa e Asia. La sua sede nella capitale francese è in 9 rue du Quatre Septembre, nel secondo arrondissement. A Finn Partners fa capo anche Polskin Arts, una delle principali società mondiali di comunicazione culturale nel settore delle arti, è lei che segue il settore per la casa madre.

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Celebrazioni e polemiche per i sessant’anni dalla morte di Morandi

A sessant’anni dalla scomparsa di Giorgio Morandi divampa la querelle che vede protagonista il nuovo museo consacrato al grande pittore delle nature morte. Il Comune di Bologna, la città dove vide la luce, insegnò e trascorse tutta la vita, ha deciso che verrà ospitato a Palazzo Pepoli Vecchio, dalle ceneri del Museo della Città. Le opere morandiane saranno così traghettate dal MAMbo alla nuova struttura. Ma c’è chi si oppone, come l’urbanista Pierluigi Cervellati che ha dichiarato: «Sono contrario. O lo teniamo al MAMbo o trasferiamo i suoi capolavori via Fondazza, dove sono nati». Il dibattito è polarizzato. Molte le iniziative che hanno celebrato il sessantennale. Fino al 30 giugno gli spazi sotterranei di Palazzo Bentivoglio hanno accolto la mostra «Luigi Ghirri. Atelier Morandi», una sorta di periplo sentimentale nel leggendario studio attraverso gli scatti realizzati da Ghirri tra il 1989 e il 1990. Il 5 maggio si è chiusa, proprio nella casa natale di via Fondazza, la mostra «Morandi metafisico. Tre disegni. Una storia», mentre il 7 luglio è terminata «Mary Ellen Bartley: Morandi’s books» (al MAMbo), la prima personale italiana della fotografa americana Mary Ellen Bartley. La retrospettiva di Palazzo Reale a Milano «Morandi 1890-1964», con 120 pezzi rappresentativi della sua intera produzione (dal 1913 al 1963), ha salutato il suo pubblico a inizio febbraio, mentre si susseguono convegni e itinerari para-turistici (a Grizzana Morandi, il buen retiro emiliano dove l’artista-bambino passava le sue vacanze e che ne ha inglobato il nome dopo la sua morte) e persino un fumetto: Natura morta. Una domanda a Giorgio Morandi di Maicol&Mirco (24 Ore Cultura). Un successo crescente per Giorgio Morandi e la sua arte. Sul web si trovano in vendita, va da sé, bottiglie, vasi in «stile Morandi».

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Villa Pignatelli sotto la direzione del Palazzo Reale di Napoli, diretta da Mario Epifani

Villa Pignatelli, dimora storica sulla Riviera di Chiaia, sede del Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes e dell’annesso Museo delle carrozze, passa sotto la direzione di Palazzo Reale di Napoli. Non dipende più, dunque, dalla Direzione regionale Musei della Campania, ma dal Museo di Palazzo Reale diretto da Mario Epifani, come previsto dal decreto ministeriale dello scorso febbraio. «Ripercorreremo in piccolo l’iter del Palazzo Reale, che al momento del mio insediamento ha acquisito l’autonomia, afferma il direttore Mario Epifani. Proseguiremo nei rapporti già instaurati dalla Direzione regionale, confermando i protocolli d’intesa già attivi e lavorando sull’identità storica della Villa. Sono già in programma numerosi interventi che miglioreranno la fruizione degli spazi, sia relativamente ai servizi di sorveglianza e di sicurezza, sia a quelli di accoglienza». Tra le case-museo più frequentate d’Italia, Villa Pignatelli custodisce maioliche, argenti, bronzi, porcellane (molte della Real Fabbrica di Napoli), smalti, cristalli, sculture, dipinti, mobilia e una biblioteca con circa 2.000 libri e 4.000 microsolchi di musica classica e lirica. Corredano la Villa un piccolo parco all’inglese, il Museo delle Carrozze nelle ex scuderie e una programmazione dedicata alla fotografia.

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Ad Art Basel Miami Beach 283 gallerie: i primi dettagli sull’edizione 2024

La prima edizione guidata da Bridget Finn avrà (dal 5 all’8 dicembre) 283 gallerie e una maggiore rappresentanza latinoamericana. Finn, che fino a poco tempo fa era socia della galleria di Detroit Reyes Finn, metterà a frutto la sua esperienza di commerciante ed ex espositrice di Art Basel per migliorare l’esperienza fieristica di gallerie emergenti e di medie dimensioni. Sotto la sua direzione la fiera introdurrà stand più piccoli a prezzi più bassi nella sezione principale: ora disponibili stand da 30 a 40 metri quadri al prezzo di 895 dollari al metro quadro, mentre per gli stand più grandi resta un prezzo di 1.196 dollari al metro quadro. Gli stand in altre sezioni della fiera, tendenzialmente riservate a gallerie più giovani, sono invece da sempre più economici della sezione principale. 32 gallerie parteciperanno per la prima volta, quattro nella sezione principale e circa nove in ciascuna delle sezioni curate: Nova (con gallerie più giovani che espongono lavori recenti), Positions (con presentazioni di stand monografici) e Survey (per l’arte realizzata prima del 2000). Confermati i principali dealer internazionali «affezionati» alla fiera, come David Zwirner, Pace e Perrotin. Infine Meridians, sezione dedicata alle opere di dimensioni monumentali, sarà curata da Yasmil Rayond, la direttrice uscente della Portikus kunsthalle di Francoforte.

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La villa della famiglia della Gioconda in vendita a Firenze

Situata alle porte di Firenze, proposta in vendita da Italy Sotheby’s International Realty per 18 milioni di euro, Villa Antinori di Monte Aguglioni «ha, presumibilmente, ospitato Lisa Gherardini, nobildonna toscana resa celebre dal genio di Leonardo da Vinci come la “Gioconda”, con il celebre dipinto eseguito tra il 1503 e il 1506. Il ritratto fu infatti commissionato dal marito, Francesco del Giocondo, membro dell’omonima potente famiglia cinquecentesca allora proprietaria della dimora», spiegano da Sotheby’s. Immersa in un’area di circa 300mila metri quadrati, corredata da numerose pertinenze tra cui edifici a uso agricolo e una cappella privata, è dotata di un giardino progettato dall’architetto paesaggista Cecil Pinsent. Il corpo principale della Villa si estende su una superficie di 2.800 metri quadrati, tra le peculiarità un terrazzo panoramico detto «dell’orologio» con vista sulla piana di Firenze. «L’attuale aspetto fu voluto dalla Marchesa Nathalie Antinori agli inizi del Novecento, che per gli importanti interventi di restauro si avvalse dell’opera di suo fratello, l’architetto Egisto Paolo Fabbri, noto collezionista di Cézanne», concludono da Sotheby’s.

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È a Londra la zucca (più) gigantesca di Yayoi Kusama

In giapponese si chiama kabocha, in italiano è la zucca. Per Yayoi Kusama uno dei soggetti più raffigurati nelle sue opere, con varie tecniche, forme e materiali, ma sempre rigorosamente a pois. «Le zucche sono state un grande conforto per me fin dall’infanzia. Mi parlano della gioia di vivere. Sono umili e divertenti allo stesso tempo, le ho celebrate e le celebrerò sempre nella mia arte», afferma l’artista. La più grande che abbia mai realizzato, intitolata semplicemente «Pumpkin», dipinta di giallo con i pois neri e datata 2024, è in bronzo, alta 6 metri e con un diametro di 5,5 metri. È installata nel Round Pond, nei Kensington Gardens, in dialogo con l’ambiente circostante, dove sarà visibile gratuitamente fino al 3 novembre. Dietro l’iniziativa le Serpentine Galleries dirette da Hans Ulrich Obrist. «Il rapporto di Kusama con la kabocha è radicato nella sua infanzia: la famiglia dell’artista coltivava i semi della pianta e la loro casa era circondata da campi di questa zucca. Le zucche appaiono spesso come controfigure di autoritratti. Kusama le ammira per la loro natura di oggetto quotidio, la loro resistenza e le loro forme uniche, spesso umoristiche», aggiungono dalle Serpentine Galleries.  

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Bulgaria, antica statua romana di Ermes emerge da una fogna romana a Rupite

È alta poco più di due metri e ben conservata, raffigura il dio greco Ermes, messaggero degli dèi, dio dei commerci, dei viaggi, dei confini, dei ladri, dell’eloquenza e delle discipline atletiche. È riemersa durante i lavori di scavo nell’ex città di Heraclea Sintica, vicino al confine con la Grecia. Secondo gli archeologi la sua buona conservazione si deve al fatto che sia stata riparata e protetta in profondità negli scarichi fognari e coperta di terra in seguito al terremoto che aveva devastato la città intorno al 388. Heraclea Sintica era una vasta città fondata dal re macedone Filippo II, tra il 356 a.C. e il 339 a.C. Dopo il terremoto, Heraclea Sintica entrò in un rapido declino e fu abbandonata intorno al 500. Nonostante l’adozione del cristianesimo come religione ufficiale nell’Impero Romano, i popoli di Heraclea Sintica continuarono a mostrare rispetto per i loro antichi dèi, come mostrano gli sforzi messi in atto per preservare la statua.

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17 reperti, rubati e recuperati, esposti nel Museo Archeologico di Capo Colonna

Nostoi, rientri condivisi (Nostoi significa Ritorni): preziose opere dell’arte della Magna Grecia arricchiscono dal 6 luglio la collezione del Museo Archeologico Capo Colonna di Crotone restaurato di recente da Ramona Marrella. Sono 17 rarità del patrimonio d’arte della Calabria, restituite dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale al Museo situato nell’area dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari, area dalla quale erano stati sottratti da ladri d’arte e tombaroli che imperversano soprattutto nel sud del Paese. Tra i pezzi più rilevanti del «Nostoi», un raro specchio in bronzo del V secolo a.C. con impugnatura a forma di donna e la grande brocca attica (lekythos) a figure nere del 500 a.C. attribuita al Pittore di Edimburgo. L’evento è organizzato dal direttore del Museo Filippo Demma conprogetto scientifico di Gregorio Aversa.

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Ugo Rondinone ad ArtVerona difende i diritti LGBTQIA+

Si intitola «The rainbow brick road» la nuova edizione del grande «Red carpet» realizzato da Ugo Rondinone per accogliere i visitatori della prossima ArtVerona dall’11 al 13 ottobre. Unirà due immagini, l’arcobaleno e il mattone, a sostegno dei diritti LGBTQIA+ in Italia. L’opera promuoverà una raccolta fondi da devolvere a due organizzazioni non profit: una scelta dall’artista in difesa dei diritti LGBTQIA+, l’altra è l’associazione Albachiara, che combatte la violenza sulle donne. Il progetto è sostenuto dalla partnership tra Aquafil SpA e OBJECT CARPET GmbH. «Per il progetto ho immaginato il tappeto come una strada di mattoni di tanti colori diversi, dichiara l’artista, ho fuso così due archetipi incompatibili: l’arcobaleno e il mattone. L’archetipo dell’arcobaleno è un simbolo di pace, di uguaglianza e apertura, un ponte tra tutto e tutti. L’archetipo del mattone è un simbolo di chiusura di qualcuno o qualcosa all’interno o all’esterno. Fondendo insieme queste due forze contraddittorie emerge una terza forza, la Rainbow Brick Road: un fondamento simbolico per i diritti LGBTQIA+ in Italia. Lo stato dei diritti delle persone LGBTQIA+ in Italia è molto al di sotto degli standard degli altri Paesi dell’Europa Occidentale».

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Perugia, Marco Pierini vicesindaco con delega alla cultura

Già in passato, ai tempi della direzione alla Galleria Nazionale dell’Umbria conclusa nello scorso novembre con la grande mostra «Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo» (4 marzo-11 giugno 2023), si vociferava di un suo passaggio alla politica. Ora è ufficiale, lo storico dell’arte Marco Pierini torna a Palazzo dei Priori (l’edificio ospita sia il museo autonomo del MiC sia il Comune), con il nuovo incarico di vicesindaco con delega alla cultura di Perugia, nominato dalla neo sindaca Vittoria Ferdinandi. Senese 58enne, Pierini ha frequentato a Siena il Liceo classico Piccolomini e si è laureato in Estetica nell’ateneo cittadino, dove ha ottenuto anche la specializzazione in Archeologia e Storia dell’arte. Dopo passaggi professionali all’Accademia di Belle Arti di Carrara, all’Università della Repubblica di San Marino e a quella perugina, è seguito un ritorno in Toscana come direttore del museo diocesano di Pienza (SI) cui è seguita, dal 2002 al 2010, la direzione del Centro d’arte contemporanea di Palazzo delle Papesse a Siena, che Pierini fece conoscere a livello nazionale e internazionale. Successivamente, dal giugno 2010 al dicembre 2014, è stato il numero uno della Galleria civica di Modena, dalla quale si dimise per polemiche con l’allora sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Dal primo ottobre 2015 al novembre scorso l’ultima direzione al MiC, insieme a quella del Polo Museale dell’Umbria. Fino al «salto» in politica. 

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Sistemati gli archivi del Living Theatre nella Fondazione Morra a Palazzo Morone

Inaugurato lo scorso luglio con la mostra su Vettor Pisani, il progetto «Caggiano - Fondazione Morra» prosegue nel borgo cilentano con la sistemazione permanente degli archivi del Living Theatre di proprietà della Fondazione Morra a Palazzo Morone. La preziosa raccolta conserva opere pittoriche, disegni, diari, progetti di costumi, oggetti di scena e scenografie (in particolare degli spettacoli «The Yellow Methuselah», «The Archeology of Sleep», «Masse Mensch» e «Anarchia»), appunti di lavoro, fotografie e recensioni dello storico gruppo, un repertorio costituito da 58.812 documenti, datati tra il 1969-2015. In occasione dell’inaugurazione sono previsti tre giorni di eventi, convegni, presentazioni di libri, happening, concerti, con la partecipazione, tra gli altri, di Lorenzo Mango, Cristina Valenti, Garrick Beck (in streaming), Romano Gasparotti, Bibbe Hansen, Cathy Marchand, Alvin Curran, Girolamo De Simone, Andrea Riccio con Domenico Di Francia. Il progetto «Archivi Living Theatre. Caggiano» è realizzato in collaborazione con il Comune di Caggiano e la Regione Campania e con la partnership dell’Università di Victoria (Canada).

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Celebrati a Bologna i 250 anni della scomparsa di Anna Morandi

Il Sistema Museale di Ateneo di Bologna ha celebrato ieri 9 luglio i 250 anni dalla scomparsa di Anna Morandi (1714-74), una delle figure più celebri tra i ceroplasti nella Bologna del XVIII secolo, allora centro di eccellenza sia negli studi anatomici sia nella realizzazione di modelli in cera. «Fedele alla sua città natale e forte di un percorso di studi in disegno e scultura nelle scuole di Giuseppe Pedretti e Francesco Monti, Anna Morandi ha operato in pieno Illuminismo, dapprima con il marito Giovanni Manzolini, anch’egli ceroplasta e anatomista, e poi da sola, superando i tradizionali ruoli di genere. A partire dal 1740, la coppia lavorò proficuamente insieme, concentrandosi sullo studio e sulla riproduzione dell’apparato uro-genitale e del sistema cardio-circolatorio», spiegano dal museo. Tra i suoi estimatori papa Benedetto XIV, l’imperatore Giuseppe IIe Caterina La Grande di Russia. Le creazioni della scultrice sono visibili nel Museo di Palazzo Poggi, parte del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna.

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Alla Stuart Collection un nuovo programma per artisti emergenti

La collezione d’arte pubblica dell’Università della California a San Diego fa spazio agli artisti emergenti con un programma di nuove commissioni annunciate dalla direttrice (e curatrice) Jessica Berlanga Taylor. La scelta è ricaduta su artisti impegnati su temi come la giustizia sociale, il cambiamento climatico, l’identità e la rappresentazione. I primi nomi selezionati includono il collettivo RojoNegro (composto da Noé Martínez e María Sosa), Max Hooper Schneider e Precious Okoyomon. L’installazione dei loro progetti permanenti nel campus è prevista tra la primavera del 2025 e l’autunno del 2026. La Stuart Collection continuerà inoltre a commissionare ad artisti affermati progetti su larga scala e a realizzare anche progetti temporanei. La prima commissione è stata nel 1983 la scultura «Il Dio del Sole» di Niki de Saint Phalle. Oggi la collezione comprende 22 opere, molte realizzate da artisti della California tra cui John Baldessari e Barbara Kruger, entrambi ex docenti della UCSD, e poi opere di Mark Bradford, Tim Hawkinson, Robert Irwin, Ann Hamilton, Jenny Holzer, Bruce Nauman e Kiki Smith.

Redazione, 10 luglio 2024 | © Riproduzione riservata