NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 06 SETTEMBRE 2024

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VENERDÌ 6 SETTEMBRE 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: uno degli oggetti in mostra nella sala delle Gemme Farnese, al Mann di Napoli; l'immagine della figura del guardiano di Angkor recentemente scoperta (foto: Ana); una veduta dell’affresco con la «Venere in conchiglia»; e uno scorcio dell’opera «urlata» di Nora Turato al Wien Museum

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Al Mann di Napoli riapre la collezione delle Gemme Farnese

Da oggi 6 settembre riapre la collezione delle Gemme Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di cui fa parte la celebre Tazza Farnese. A seguito degli interventi di rinnovamento eseguiti nell’ambito del Progetto Pon Cultura e Sviluppo 2014-2020 «Valorizzazione del Medagliere», è stato possibile valorizzare l’allestimento curato nel 1995 dal professor Carlo Gasparri con apparati didattici bilingui corredati di immagini, con nuovi corpi illuminanti a risparmio energetico e con ingrandimenti fotografici esemplificativi. «Si riparte a settembre con un’attenta operazione di valorizzazione delle collezioni museali. Tra queste, le Gemme Farnese presentano sia un notevole interesse antiquario, sia un eccezionale pregio artistico. Si lavora anche per restituire ai visitatori, entro dicembre, la sezione della numismatica, che comprenderà uno spazio dedicato alle oreficerie antiche conservate al Museo», dichiara Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del MiC.

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Ad Angkor ritrovata una figura di guardiano in arenaria

Un team di archeologi dell’Apsara National Authority (Ana), l’ente che amministra il sito di Angkor, in Cambogia, ha riportato alla luce  nel tempio di Banteay Prei, nello stesso parco di Angkor, una statua secolare in arenaria di un guardiano del cancello, noto come Dvarapala. La scoperta è stata fatta vicino al secondo cancello del tempio, che risale alla fine del XII secolo o all'inizio del XIII e fu costruito dal re Jayavarman VII.  Secondo un comunicato stampa dell’Ana, la statua è stata trovata a circa 80 cm di profondità sul lato orientale della seconda porta del tempio. Probabilmente è stata sepolta quando la struttura superiore del cancello è crollata. La figura di Dvarapala è alta circa 1,6 metri, ma è stata rinvenuta danneggiata. Il tempio di Banteay Prei è uno dei numerosi siti storici del Parco archeologico di Angkor (401 chilometri quadrati), nella lista del Patrimonio Unesco, situato nella provincia di Siem Reap. 

03

Il nuovo London Museum riceve 50 milioni di sterline in contanti a fronte dell’aumento dei costi

Dedicato alla storia della città, ma anche alle persone e ai luoghi che la rendono un luogo così vivace, il nuovo London Museum (già noto come Museum of London), attualmente in costruzione nello storico mercato di Smithfield nella zona nord-ovest di Londra, ha ricevuto un’ulteriore sovvenzione di 50 milioni di sterline dal sindaco Sadiq Khan, e dalla City of London Corporation. Il costo del nuovo museo è salito a 437 milioni di sterline in totale (il budget era stato fissato a 337 milioni nel 2019): il contributo complessivo del sindaco è ora di 95 milioni, mentre quello della City of London Corporation è di 222 milioni. «Il nuovo impegno del museo nella raccolta fondi, si legge in un comunicato, porta l’obiettivo complessivo a 100 milioni di sterline, di cui quasi la metà (45 milioni) è già assicurata da donazioni private, sponsor e filantropia. Il museo esplorerà le opportunità di prestiti “green” per raggiungere i restanti 20 milioni per il suo obiettivo». L'apertura del London Museum è prevista per il 2026.

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In Spagna il Monastero di San Salvador de Cornellana a Salas celebra i suoi mille anni con un restauro «alberghiero»

Dopo decenni di abbandono il Monastero di San Salvador de Cornellana, a Salas, nelle Asturie (Spagna nord-occidentale) celebra il suo primo millennio con l’ultima fase di un restauro che punta al suo futuro come struttura alberghiera.Il Principato delle Asturie (il Governo regionale) ha investito nel restauro un milione di euro e il Ministero spagnolo della Cultura ne ha versati quasi altri due. Il monastero venne fatto erigere nel 1024 dall’infanta Cristina Bermúdez, figlia di Bermudo II di León e della sua prima moglie, la regina Velasquita Ramírez, dopo la morte del marito, l’infante Ordoño Ramírez detto «il Cieco», figlio di Ramiro III di León e di sua moglie Sancha Gómez. Situato in una posizione strategica privilegiata, tra i fiumi Narcea e Nonaya, sul «cammino primitivo» di Santiago de Compostela e molto vicino alla Ruta de la Mesa, il monastero divenne un centro di potere politico, economico, sociale e culturale molto rilevante per le Asturie occidentali. Cristina Bermúdez visse nel monastero come suora e vi fu sepolta. Dopo la sua morte, il monastero fu diviso tra gli eredi, i figli e le figlie; Alfonso, Aldonza, Ordoño e Pelaya Ordóñez. 

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Il Mfa di Boston restituisce alla Turchia una collana probabilmente saccheggiata

Funzionari del Museum of Fine Arts (Mfa) di Boston hanno annunciato il 4 settembre di aver raggiunto un accordo con le autorità turche per la restituzione di una collana in oro e corniola probabilmente razziato nel 1976 dalla regione di Bintepeler. A metà degli anni ’70, il Museo di Manisa effettuò degli scavi nei pressi del villaggio di Kendirlik in risposta a un presunto saccheggio, scoprendo nel terreno  delle perline che corrispondevano perfettamente al gioiello della collezione del Mfa di Boston. Il rinvenimento portò le autorità locali a concludere che l’oggetto era stato esportato illegalmente dal Paese. Secondo le ricerche di provenienza del Mfa, la collana è stata acquistata dall’istituzione nel 1982 e indicata come proveniente dall’Asia Minore, senza fornire altre informazioni. Dopo un’indagine interna, lo scorso autunno i rappresentanti del museo americano hanno contattato gli uffici del Ministero della Cultura e del Turismo turco, i cui esperti hanno condotto ricerche scientifiche e archivistiche fino a concludere che l’oggetto proveniva probabilmente dall’area della necropoli di Bintepeler.

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Serate archeologiche nei più celebri siti campani

A partire dal 7 settembre, presso i siti del Parco archeologico di Pompei, Ville Arianna e San Marco, il Museo archeologico Libero d’Orsi a Stabia, Villa di Poppea a Oplontis, l’Antiquarium e Villa Regina a Boscoreale, prendono il via alcuni appuntamenti serali. A Pompei i sabati del 7, 14 e 21 settembre le passeggiate serali prevedono un doppio itinerario al costo di 7 euro: si accede alle case del lato orientale della città antica, alla Palestra grande e alla Villa dei Misteri. Si potranno anche fare passeggiate tra le più decorate domus pompeiane: i Praedia di Giulia Felice con lo scenografico porticato con colonne in marmo scanalate, la casa della Venere in Conchiglia con la sorpresa degli affreschi restaurati e la casa di Loreio Tiburtino con i quadri  mitologici dalla Metamorfosi di Ovidio. Il percorso include l’accesso alla mostra «L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio», e al Children’s Museum con visita didattica e spettacolo sotto il Cavallo rosso di Mimmo Paladino. Orari delle passeggiate serali: 19.30-23.30 con ultimo ingresso alle 21.45, con la possibilità di usufruire del servizio navetta Pompei Artbus. Infine, nella Villa di Poppea ad Oplontis, si tiene un’esposizione di statue e opere mai viste, nell’ambito del progetto «Museo diffuso permanente».

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La nuova biblioteca del Museo d’Arte Orientale di Torino

Ha aperto ieri 5 settembre la nuova biblioteca d’arte asiatica del Museo d’Arte Orientale (Mao) di Torino. Si trova al quarto piano di Palazzo Mazzonis (in via San Domenico), l’edificio che ospita il museo. Il servizio, destinato a studenti e ricercatori, mette a disposizione circa 1.000 volumi di arte asiatica antica, moderna e contemporanea, suddivisi in tre aree geografiche: Sud-est asiatico, Giappone e Cina. In aggiunta, la biblioteca mette a disposizione anche una vasta raccolta di cataloghi di mostre realizzate dal Mao, dai Musei della Fondazione Torino Musei e dai principali musei d’arte orientale italiani, come il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, insieme a una selezione di cataloghi delle maggiori case d’asta internazionali, quali Christie’s, Sotheby’s, Nagel e Aste Bolaffi. La biblioteca sarà accessibile gratuitamente dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 16, previa prenotazione obbligatoria. 

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Il Premio Osvaldo Licini a Luca Bertolo

Luca Bertolo è il vincitore della quarta edizione del Premio Osvaldo Licini by Fainplast, avendo raccolto il maggior numero di segnalazioni da parte degli esperti. Ogni anno, il Premio Osvaldo Licini riconosce e celebra il talento di cinque artisti, selezionati in base al maggior numero di segnalazioni effettuate da una giuria di esperti che cambia ogni anno. Gli artisti dell’edizione 2024 includono Guglielmo Castelli (1987), Claudio Coltorti (1989), Alessandro Pessoli (1963), Alice Visentin (1993) e Luca Bertolo (1968), tutti noti per la loro produzione artistica, nonché per la loro presenza in collezioni pubbliche e private (Biennale di Venezia, Castello di Rivoli, Madre di Napoli o l’Accademia Americana a Roma), oltre alla partecipazione a esposizioni nazionali e internazionali.

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Scoperto il 145mo manoscritto del «Milione» di Marco Polo

Nell’anno che celebra i 700 anni dalla morte di Marco Polo (1254-1324), è stato ritrovato un manoscritto del Devisement dou monde/Milione presente nei cataloghi, ma ignoto agli studi poliani (è assente da tutti i censimenti del Milione) che risulta essere l’ultimo dei codici oggi noti in ordine di tempo del testo del grande viaggiatore veneziano (con questo sono 145, raggruppati in diverse famiglie). La scoperta, che si inserisce nel più ampio lavoro sul Milione coordinato da Eugenio Burgio, Marina Buzzoni e Samuela Simion dell’Università Ca’ Foscari Venezia e Antonio Montefusco dell’Università di Nancy, riveste notevole interesse perché aggiunge nuove importanti informazioni riguardo alla trasmissione del testo e alle sue varie versioni. Il manoscritto è conservato presso la Biblioteca Diocesana Ludovico Jacobilli di Foligno, con segnatura Jacobilli A.II.9, e trasmette la traduzione che gli studiosi chiamano VA, realizzata entro il primo quarto del Trecento nell’Italia nord-orientale. 

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Viavai nei musei e nei siti culturali della Direzione Regionale Musei Sardegna

Sono stati annunciati tre cambi della guardia nei Musei e nei luoghi della cultura della Direzione Regionale Musei Sardegna. Dal primo settembre alla guida della Basilica di San Saturnino, a Cagliari, è arrivata Patrizia Luciana Tomassetti, al Museo G. Asproni di Nuoro Antonio Cosseddu, e nei Musei Garibaldini di Caprera Sergio Cappai. Sono stati poi confermati a Sassari Elisabetta Grassi al Museo Sanna, e, per la Pinacoteca nazionale, Maria Paola Dettori. All’Antiquarium Turritano di Porto Torres resta in carica Stefano Giuliani. 

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A Torino il «bosco» urbano delle Gallerie d’Italia

Intesa Sanpaolo trasforma la corte interna del proprio museo torinese, le Gallerie d’Italia in Piazza San Carlo, in un vero «bosco» urbano (con dodici grandi alberi, fino a sei metri d’altezza e di specie diversa, dall’olivo, alla betulla, al leccio, all’eucalipto): da oggi 6 settembre i visitatori, gli appassionati e gli studenti delle scuole vi potranno frequentare incontri, presentazioni e laboratori all’aperto. L’iniziativa è parte del progetto «Urban Woods. L’arte della biodiversità», nato dalla collaborazione con Aboca, società leader nel settore dei prodotti terapeutici naturali e biodegradabili per la salute, e con il Salone Internazionale del Libro, del quale la banca è partner da molti anni. 

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L’urlo di Nora Turato lungo 62 metri dura un anno

«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!», costituito dalla lettera A ripetuta per scritto ben 76 volte, è il titolo della nuova opera di Nora Turato per la Kunsthalle di Vienna. Conosciuta per l’uso del linguaggio come mezzo centrale, Turato esplora le dinamiche di potere insite nelle forme di comunicazione parlate e scritte. Quest’ultima opera inaugura la serie «Vitrine» con un nuovo murale di 62 metri che rimarrà esposto per un anno lungo la parete esterna sud-ovest dell’edificio. L’opera presenta una rappresentazione visiva di un urlo, una delle espressioni più crude e non filtrate dell’umanità. 

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Addii | Maria Giulia Amadasi Guzzo

È mancata dopo una breve malattia il 30 agosto a Roma, all’età di 84 anni, Maria Giulia Amadasi Guzzo, già professoressa ordinaria di Epigrafia semitica presso l’Università «La Sapienza». Nata a Roma nel 1940, laureatasi nel 1965 in Filologia semitica, ha svolto un’intensa attività didattica e scientifica collocandosi tra i massimi esperti dell’Orientalistica italiana ed europea. Specialista di epigrafia semitica, ha partecipato a numerose missioni epigrafiche e di scavo cui hanno fatto seguito edizioni di corpora epigrafici: in Sicilia (Mozia), Sardegna (Monte Sirai), Tunisia (Kerkouane), Libia (Tripolitania), Siria (Tell Barri e Tell Afis), a Cipro (Idalion) e a Malta (Tas Silg). Tra i suoi innumerevoli contributi si ricorda la terza edizione della Phönizisch-punische Grammatik di J. Friedrich, da lei curata (1999). Il suo ultimo lavoro, La lingua dei Fenici, un testo didattico universitario che costituisce la prima grammatica del fenicio in lingua italiana, è attualmente in corso di stampa presso l’editore Hoepli. Una rigorosa metodologia scientifica, l’impegno e l’appassionata cura rivolta a intere generazioni di studenti, insieme a cortesia e gentilezza, restano il lascito più importante, imprescindibile fonte di conoscenza per gli studi futuri.

Redazione, 06 settembre 2024 | © Riproduzione riservata