Julio Le Parc di fronte a un particolare di «Cachan» (2017)

Cortesia Yamil Le Parc

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Julio Le Parc di fronte a un particolare di «Cachan» (2017)

Cortesia Yamil Le Parc

Palazzo delle Papesse riapre con Julio Le Parc

Lo storico spazio espositivo ospita 70 opere esemplari della continua ricerca sul movimento, la luce e il colore del pioniere dell’Arte cinetica e dell’Op art

Dopo l’acquisizione da parte di Opera Laboratori siglata l’11 giugno scorso, che lo ha acquistato dalla Banca d’Italia, Palazzo delle Papesse riapre al pubblico con la mostra «Julio Le Parc. La scoperta della percezione. Opere dal 1958 al presente» (catalogo Sillabe), dal 13 settembre al 16 marzo 2025. La retrospettiva è prodotta da Opera Laboratori con il supporto al progetto espositivo di Galleria Continua, che dal 2023 rappresenta il quasi centenario artista francoargentino (Mendoza, 1928). Tra i fondatori a Parigi, nel 1960, del collettivo Groupe de Recherche d’Art Visuel (Grav), Le Parc è stato insignito del Premio Internazionale per la Pittura alla 33ma Biennale di Venezia (1966) e si è distinto come attivista nel campo dei diritti umani contro la dittatura latinoamericana. La sua ricerca sull’instabilità percettiva ne fa un pioniere dell’Arte cinetica e Op art.

La mostra presenta 70 opere esemplari della sua continua ricerca sul movimento, la luce e il colore, illustrando in modo emblematico un ludico approccio alla creazione artistica che da sempre pone lo spettatore in una posizione attiva e dinamica di assoluto privilegio. «È inutile spiegare perché le tradizionali classificazioni delle arti visive sono superate, ha avuto occasione di dichiarare Le Parc. Limitando ogni campo di realizzazione, pongono da un lato l’oggetto e dall’altro lo spettatore. Gli studi attuali superano queste limitazioni, richiedendo una partecipazione di tipo diverso. La rottura delle norme tradizionali non giustifica però confusione o gratuità. Un gran numero di opere contemporanee non resiste alle critiche. Certi atteggiamenti validi si incarnano in creazioni la cui novità sta solo nell’apparenza».

Strutturata tematicamente, la mostra privilegia un libero percorso attraverso le varie fasi della carriera dell’artista, dai lavori geometrici in bianco e nero («Superficies») alle opere cinetico-luminose («Continuel-Mobiles»), dalle grandi installazioni immersive ai dipinti, in un’esaltazione dell’astrattismo all’origine di continue mutazioni percettive dal potente impatto visivo, le cui origini affondano nelle ricerche di Piet Mondrian e Victor Vasarely. Di grande fascino il confronto con gli affreschi e l’architettura del rinascimentale Palazzo delle Papesse, costruito tra 1460 e 1495 in stile fiorentino per le sorelle di Papa Pio II, Caterina e Laudomia Piccolomini. Dall’altana è possibile godere una straordinaria vista su Siena e il suo paesaggio. Nel 1884 il palazzo fu acquisito dalla Banca d’Italia e sottoposto a significative modifiche. Risalgono a questo periodo gli affreschi in stile neorinascimentale che decorano alcune sale del piano nobile.

«Volumen virtuel 61» (1974-2019) di Julio Le Parc. Foto: Studio Julio Le Parc

Elena Franzoia, 12 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

Palazzo delle Papesse riapre con Julio Le Parc | Elena Franzoia

Palazzo delle Papesse riapre con Julio Le Parc | Elena Franzoia