«The rite of the passage» (2014) di Mary Zygouri

Foto di Roberto Dell’Orco

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«The rite of the passage» (2014) di Mary Zygouri

Foto di Roberto Dell’Orco

Michelangelo Pistoletto e Mary Zygouri tra passato e presente

Nella Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto (Ap) riprende un dialogo tra i due artisti avviato nel 2014, quando la «Venere degli stracci» fu protagonista di una performance a Eleusi

Le opere di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) e Mary Zygouri (Atene, 1973) sono le protagoniste della mostra «Sub Rosa. Il segreto di Venere», a cura di Rosalba Rossi e allestita dal 18 luglio al 29 settembre nella Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto (Ap). Promossa dall’Associazione Endeca Agitatore Culturale, Partner Fondazione Plart, con il Patrocinio del Comune di San Benedetto del Tronto e della Fondazione Pistoletto Cittadellarte, la mostra è un coinvolgente dialogo tra i due artisti sulla scia di un rapporto instauratosi nel 2014, quando Mary Zigoury aveva ideato una performance focalizzata sull’iconica «Venere degli stracci» (1967) di Michelangelo Pistoletto: a distanza di dieci anni nasce questa mostra che, sottolinea Maria Pia Incutti, presidente della Fondazione Plart, «riguarda la figura femminile, ripresa dal mito e rielaborata in forme allusive ed evocative».

Il percorso espositivo inizia all’esterno della Palazzina Azzurra dov’è posizionata la grande scultura in marmo bianco di Carrara e acciaio di Michelangelo Pistoletto «Rosa trafitta» (1982-83), attraversata da un’asta di acciaio. Questo contrasto tra la delicatezza della rosa, simbolo per eccellenza dell’amore e della bellezza, e la durezza del metallo e del marmo crea un potente impatto visivo e concettuale: si tratta di un’opera praticamente inedita (fu esposta per la prima volta in occasione della personale al Forte Belvedere di Firenze nel 1984), da cui parte l’invito a «riconnetterci al suo significato più profondo quale metafora della vita, dell'inizio e della fine, alla base del processo di trasformazione dell'essere umano», scrive Rosalba Rossi in catalogo. 

Si prosegue all’interno della Palazzina Azzurra dov’è esposto uno dei celebri quadri specchianti di Pistoletto risalente agli stessi anni Ottanta, un «Ritratto di donna napoletana», straordinario momento di interazione e coinvolgimento dello spettatore che diventa parte integrante in movimento della stessa opera come afferma Pistoletto: «Portare l’arte ai bordi della vita per verificare l’intero sistema in cui entrambe si muovono è stato lo scopo e il risultato dei miei quadri specchianti». 

Il terzo polo di questo percorso artistico, che pone la donna al centro della mostra, è offerto dal video «Venus of the rags/In Transit/Eleusis», che racconta la performance del 2014 in occasione della quale Mary Zygouri trascinò a mano, su un carretto improvvisato nella periferia di Eleusi, in Grecia, una copia della «Venere degli stracci» di Pistoletto esponendola per le strade come una sorta di macchina processionale laica e riecheggiando il cammino degli iniziati ai Misteri eleusini, che percorrevano la stessa strada: la performance fu considerata un corto circuito tra antichità e contemporaneità e la mostra «Sub Rosa. Il segreto di Venere. Mostra di Michelangelo Pistoletto e Mary Zygouri» persegue lo stesso scopo ovvero connettere passato e presente attraverso varchi apparentemente impossibili da oltrepassare.

«Rosa trafitta» (1982-83) di Michelangelo Pistoletto. Foto: Beppe Giardino

Marta Paraventi, 16 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

Michelangelo Pistoletto e Mary Zygouri tra passato e presente | Marta Paraventi

Michelangelo Pistoletto e Mary Zygouri tra passato e presente | Marta Paraventi