Si inaugura il 21 settembre alle Gallerie d’Italia-Torino in piazza San Carlo la mostra «Luca Locatelli. The Circle - Soluzioni per un futuro possibile». L’innovativa rassegna, che si avvale dell’importante supporto di Ellen MacArthur Fundation (la maggior fondazione al mondo impegnata a sostegno l’economia circolare), è il risultato della collaborazione tra Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo. Curata da Elisa Medde, visitabile fino al 18 febbraio 2024, la mostra presenta in anteprima mondiale circa 70 opere tra fotografie e contributi video dell’artista Luca Locatelli (Pavia, 1971), vincitore nel 2020 del World Press Photo (sezione Environment Stories). Da tempo impegnato a documentare le esperienze più significative della Circular Economy, per due anni, su incarico di Intesa Sanpaolo, Locatelli ha viaggiato l’Europa alla ricerca di esperienze di capaci di indicare, come recita il sottotitolo della mostra, soluzioni per un futuro possibile.
Le opere del fotografo lombardo raccontano realtà in cui alta ingegneria, artigianato e saperi ancestrali procedono di pari passo, con il comune obiettivo di riportare la natura al centro e di dar vita a un ecosistema più equilibrato e virtuoso. Il percorso espositivo, arricchito da Data visualization statistiche e opere interattive realizzate da Federica Fragapane (information designer i cui progetti sono di recente entrati nella collezione permanente del MoMa), accompagna il visitatore in una riflessione scandita in tre momenti: vedere immagini, porsi domande, approfondire.
Come nota Elisa Medde, gli scatti di Locatelli dànno «la possibilità di visualizzare cosa significa economia circolare» e prefigurano, come lezioni ed esempi, un futuro più sostenibile. Coerente allo spirito e alla mission dell’iniziativa, anche il catalogo della mostra (Skira-Gallerie d’Italia) è stampato su carta derivata dalle alghe che proliferano nella laguna di Venezia. «Ho percorso una strada sentendomi quasi un traduttore, mettendomi a disposizione della natura», ha affermato Locatelli durante la conferenza stampa di presentazione, e inseguendo «un principio magnetico che instauri una curiosità». E infatti le sue immagini, spesso di suggestione oltrereale e di soggiogante potenza, hanno valenze assai più profonde di quelle estetiche, documentarie o tecniche. Diventano un mezzo per far sì che la cultura del cambiamento e delle soluzioni circolari inizi a circolare (si perdoni il bisticcio lessicale), entrando nell’immaginario comune.