«Fanciulla da Vulci» (II metà del I secolo a.C.), Collezione Torlonia

© Fondazione Torlonia

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«Fanciulla da Vulci» (II metà del I secolo a.C.), Collezione Torlonia

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La prima tappa estera dei Marmi Torlonia

Dopo le mostre evento dei Musei Capitolini a Roma (2020-21) e delle Gallerie d’Italia a Milano (2022) arrivano al Louvre di Parigi

I Marmi Torlonia giungono al Louvre, prima tappa estera di un tour internazionale dopo le mostre evento dei Musei Capitolini a Roma (2020-21) e delle Gallerie d’Italia a Milano (2022), curate da Carlo Gasparri e Salvatore Settis

A Parigi, riuniti nella mostra «Capolavori della collezione Torlonia», dal 26 giugno all’11 novembre i marmi sono allestiti tra gli appartamenti di Anna d’Asburgo e la sala detta d’Augusto, dedicata alla scultura romana sin dal 1800 (e di recente restaurata). La rassegna, curata da Cécile Giroire, direttrice delle Antichità greche, etrusche e romane al Louvre, e dal conservatore Martin Szewczyk, apre una riflessione sull’origine dei musei e sul gusto per l’antico, approfittando della rara opportunità di stabilire un dialogo tra i Marmi Torlonia e quelli del museo parigino. Due «collezioni sorelle», scrive in una nota il museo. «Sono numerosi i marmi la cui presenza è attestata nella stessa collezione, in epoca rinascimentale e nei secoli successivi. Da queste origini condivise deriva il fatto che le due raccolte traducono materialmente la storia delle variazioni del gusto per l’antico e della sua presentazione. Le antichità del Louvre e quelle di via della Lungara disegnano così una storia della pratica della collezione». 

La mostra ricostruisce gli inizi della Collezione Torlonia, la più importante raccolta privata di statuaria classica, iniziata da Alessandro Torlonia nella seconda metà dell’800. In questa sezione è esposto, tra l’altro, «Il caprone». Segue la galleria di ritratti, con la «Fanciulla da Vulci», e busti imperiali, tra cui quello di «Aquilia Severa», «capolavoro del genere», risalente all’inizio del III secolo d.C. La mostra riflette sulla pratica emblematica della copia delle più belle sculture greche, le «opera nobilia», sviluppatasi a Roma sin dal II secolo a.C., sul tema della danza e dell’immaginario dionisiaco e sulle caratteristiche originali della scultura romana.

Luana De Micco, 25 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

La prima tappa estera dei Marmi Torlonia | Luana De Micco

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