Da oggi al 14 settembre si svolge a Roma l’84mo Congresso internazionale della Società Dante Alighieri, dal titolo «L’italiano luce del mondo», e l’istituzione che dal 1899 promuove la lingua e la cultura italiane nel mondo affianca all’evento due mostre e un’installazione aperte al pubblico.
Visitabile dal 14 settembre al 10 ottobre, «Atlas-Atlante di Borges», dopo aver toccato varie città europee e americane, fa tappa a Palazzo Firenze, presentando a cura di Fernando Flores Maio una trentina di scatti provenienti dalla Fundación Internacional Jorge Luis Borges di Buenos Aires, che illustrano i viaggi dello scrittore argentino e della compagna Maria Kodama tra America Latina, Stati Uniti, Europa, Giappone e Nord Africa.
Borges (1899-1986) cominciò a viaggiare per il mondo negli anni Settanta, ormai anziano e cieco; dopo la morte della madre Leonor, cui era legatissimo, e diradatisi gli impegni a Buenos Aires, decise di passare gli ultimi anni della sua vita con Maria Kodama (1936-2023), già sua studentessa. Pubblicate in origine nel volume Atlas, il penultimo lavoro di Borges, uscito per l’Editorial Sudamericana nel 1984, le 58 fotografie a colori e 31 in bianco e nero accompagnate da commenti scritti sono istantanee che documentano momenti di svago (in copertina Borges e Kodama sono immortalati in mongolfiera) durante i viaggi che lo scrittore e la compagna effettuarono spesso in occasione del conferimento di onoreficenze. «Maria Kodama ed io abbiamo condiviso con allegria e con stupore la scoperta di suoni, di idiomi, di crepuscoli, di città, di giardini e di persone sempre diverse ed uniche. Queste pagine vogliono testimoniare tale lunga avventura che prosegue», scrisse Borges nel prologo del volume. A Roma, dove Borges nel 1984 ricevette la laurea honoris causa in Lettere, le immagini scattate da Kodama e che lo scrittore non poté mai vedere (diverse quelle che hanno per sfondo città italiane) sono accompagnate da citazioni in versi e in prosa e l’allestimento sarà arricchito da materiali video della fondazione bonaerense, di Rai Teche e della stessa Società Dante Alighieri.
Al piano nobile di Palazzo Firenze, «Pagine delle Dante 100» celebra invece il centenario del trimestrale della Società, esponendo numeri originali della rivista, lettere e documenti relativi alla rivista e alle sue «firme», tra cui Giovanni Gentile e Luigi Pirandello.
«La lingua italiana è lingua di libertà», una citazione della scrittrice Edith Bruck, vicepresidente della Dante Alighieri, campeggia infine nell’installazione «Un arazzo di parole», commissionata dalla Società a Coloriage, laboratorio di sartoria sociale aperto ad artigiani, migranti, rifugiati. Un’opera realizzata con materiali di diversa provenienza e tessuti di riuso che si propone di «ricucire» simbolicamente i confini tra i popoli in un momento storico di disunione e di dissidi.