Anche quest’anno la Fondazione Deste per l’arte contemporanea, l’ente non profit fondato dal collezionista greco Dakis Joannou nel 1983, ha inaugurato la ormai tradizionale mostra estiva sull’isola di Idra, nel Golfo Saronico. «The Mad and the Lonely», dell’artista statunitense George Condo (1957), è allestita nei suggestivi spazi di un vecchio mattatoio dismesso ed è visitabile fino al 31 ottobre. La Slaughterhouse è stata trasformata in un centro dedicato all’arte e, dal 2009, ogni anno qui viene invitato un artista per presentare un’installazione site specific.
La mostra «The Mad and the Lonely» riunisce una serie di piccoli dipinti e sculture in scala ridotta che raccolgono momenti rilevanti della lunga carriera di Condo. I personaggi e i dipinti sono comparsi nel lavoro dell’artista in periodi diversi (1989, 1993, 2000) e sono stati selezionati dalla sua collezione personale. «Sono opere che ho tenuto perché mi piacevano, ha dichiarato Condo. Riflettono uno stato d’animo melodrammatico, con ogni personaggio che sembra un po’ solo e isolato. Collocandoli in queste scatole colorate, li ho liberati dal loro isolamento. Mi sembrava che avessero bisogno di essere liberati dalla misera preesistenza che avevano in origine». Si tratta di 13 dipinti e di 4 statue che seguono la tradizione del ritratto, ma raffigurando l’interiorità. Esplorando l’arte del passato, dal Rinascimento al Barocco, fino al Cubismo, al Surrealismo e alla Pop art, Condo mette l’arte del ritratto al servizio della psiche.
Prima di entrare negli spazi interni della Slaughterhouse, si è accolti da tre coppie quadro/scultura rinchiuse in gabbie e poggiate su larghe campiture di colore brillante. La gioia e l’agonia appaiono in modo simultaneo nelle sculture intitolate «Lunatic» (2009) e «Renegade» (2009), così come in ritratti quali «Don Rodrigo» (2010) e «The Jest»e (2019), che si rifanno alla tradizione di Velázquez e Rembrandt. Tra i lavori esposti all’interno dello spazio troviamo il dipinto manifesto della mostra «The Satyr» (2009) e la scultura «The Triumph of Insanity» (2008), che dal centro della sala principale del mattatorio pone il focus sulla tridimensionalità dell’angoscia umana.
Prima di uscire sul piccolo balcone affacciato sul mare di Idra, il dipinto «Woman with bear» (1997) attrae l’attenzione da una piccola nicchia sulla destra, con la sua rappresentazione delle sfaccettature dell’emotività, in quello che l’artista stesso definisce «Cubismo psicologico».