Carlos Garaicoa

Image

Carlos Garaicoa

Garaicoa a Lerici tra musica e urbanismo

L’artista cubano indaga il tema della memoria e della vita nelle città con una mostra nella Villa Marigola, curata da Carlo Orsini e realizzata in collaborazione con Galleria Continua

Cubano, nato a L’Avana 1967, alle spalle numerose importanti partecipazioni a eventi quali la Biennale di Johannesburg (1995), la Biennale di Sao Paulo (1998), la Biennale di Gwangju (1997) varie edizioni della Biennale di L’Avana, oltre alla 51ma Biennale di Venezia e a Documenta 11, solo per citarne alcune, e molte mostre in istituzioni internazionali dal Museum of Contemporary Art di Los Angeles al Solomon R. Guggenheim Museum, alla Tate Modern, al Bronx Museum of the Arts. Carlos Garaicoa è stato a Lerici dal 26 luglio all’11 agosto con la mostra «Memotopography», allestita nella Villa Marigola, curata da Carlo Orsini e realizzata in collaborazione con Galleria Continua, in occasione del Lerici Music Festival con il quale ha condiviso il tema: la memoria. Tra i più importanti artisti cubani dagli anni Novanta, le sue opere veicolano spesso commenti sociali e politici sulla vita all’Avana e sono note per le influenze della teoria post-modernista e per una dimensione estetica che trae il proprio significato dagli spazi urbani e dall’architettura.

Una veduta della mostra «Memotopography» di Garaicoa a Villa Marigola

Carlos Garaicoa, al centro della mostra vi è la scultura «Le radici del mondo». Ce la può spiegare?

Quest’opera parla di quello che è occulto, di ciò che non si vede dentro le città. In questo lavoro si mostrano le radici del mondo, la violenza della città e dell’urbanismo, che cresce di pari passo e ancora di più delle operazioni immobiliari. Viviamo in città inabitabili.

C’è anche un video con delle mani animate.

Sembrano le mani di un direttore d’orchestra, invece sono le mani di Hitler che ho ridisegnato seguendo i video dei suoi comizi, dove raccontava la soluzione finale di questo mondo. L’opera era stata presentata la prima volta in un campo di concentramento. Parla di una contraddizione, dei messaggi nascosti sotto altri messaggi. Hitler amava la musica di Wagner ed era anche un bravo pittore, mi colpiva questa ambiguità, questa relazione tra potere e arte

Carlos Garaicoa, «Partitura / Score», 2017 Courtesy Galleria Continua

Proseguendo nel percorso espositivo si incontrano alcune opere in polistirolo che occupano l’intero salone.

Sono caratterizzate dalla medesima tensione che anima il video delle mani.  Sono riproduzioni in polistirolo di foto di ruderi, lavorate con il computer e con una stampante in 3D.È una doppia immagine che parla dei ruderi delle nostre città, mentre fa intravedere un’altra città. Occorre saper guardare con occhi diversi il mondo che ci circonda.

In un altro dei lavori esposti include il lego.

Amo fare quadri dove metto in relazione una cosa più forte e una più visibile e normale. L’immagine fotografata con le rovine (sullo sfondo) è riproposta in primo piano con il lego. Dietro c’è una foto, mentre davanti evidenzio quello che è caduto, dando corpo al concetto delle rovine e lasciando al contempo un’idea di gioco con tutti i dettagli della storia. Una doppia immagine. 

Una veduta della mostra «Memotopography» di Garaicoa a Villa Marigola

C’è anche un’installazione sonora, che in origine faceva parte di una più grande composizione qui riprodotta in piccolo.

È una connessione tra i concerti e la mia poetica artistica. Riguarda due città: Bilbao e Madrid. Ho fatto più di 60 riprese di musicisti di strada e il compositore ha riassemblato queste materiale. Sembra di vedere solo un’orchestra, ma appaiono anche le note di ogni suono. Appare un musicista e al centro un’animazione con i miei disegni, che sono solo segni, ma simili a note musicali.

Com’è il suo rapporto con la Galleria Continua?

Lungo, importante e molto positivo, che dura da svariati anni. Mi ha permesso di esporre negli anni in luoghi di grande livello come il Lerici Music Festival.

Una veduta della mostra «Memotopography» di Garaicoa a Villa Marigola

La mostra e il Lerici Music Festival si devono anche a Margherita Amirkhanian, che oltre a essere un’importante collezionista d’arte ogni anno organizza questa importante manifestazione che contamina cultura letteraria, artistica e musicale. Il Festival, insieme al Premio LericiPea sono sostenuti dai cantieri navali Sanlorenzo insieme all’amministrazione comunale.

Sergio Buttiglieri, 26 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

Garaicoa a Lerici tra musica e urbanismo | Sergio Buttiglieri

Garaicoa a Lerici tra musica e urbanismo | Sergio Buttiglieri