La Rocchetta Mattei di Riola Terme, celebre edificio realizzato in stile eclettico, fatto erigere nel 1850 dal conte Cesare Mattei (1809-96) sulle rovine di un antico castello del XIII secolo oggi per due terzi restaurato, è ora sede della esposizione «Stanze della Meraviglia. Esotismo Fantastico Incanto nella Rocchetta Mattei», fino al 30 ottobre con la cura di Eleonora Frattarolo.
Il percorso, con opere di 17 artisti, si apre all’esterno con sculture di Mirta Carroli, che rappresenta in forma lineare e sintetica i legami con la Terra, e di Davide Rivalta che con un grosso rinoceronte fa riferimento all’esotismo di Cesare Mattei. All’interno, nella Sala dei novanta, sono collocati due ampi «mantra» su legno e oro di Omar Galliani mentre nella chiesa interna è presente un polittico minimalista di Ettore Frani, insieme al calco di una maschera mortuaria in gesso, opera di Nicola Samorì. Nei pressi del sarcofago che ospita il corpo di Mattei è collocata una bambola-feticcio di Luca Lanzi, mentre, uscendo sul Belvedere si giunge a un «Centauro» sagomato in ferro da Guido Scarabottolo.
Nel quadriportico del palazzo si aggiungono una barca specchiante di Amir Sharifpou e le carte ondeggianti e incise di Simone Pellegrini. Nella Sala della Pace Maria Elisabetta Novello ha ideato un’inscrizione su cenere ed Elysia Athanatos ha posto due vasi alchemici. Nelle sale adiacenti altre opere di Vittorio Corsini, Piero Pizzi Cannella, Francesco Bocchini e Sima Shafti. A pochi chilometri da questa sede, presso la Casa Studio Museo Giorgio Morandi e i Fienili del Campiaro, sono visibili fino al 30 settembre le fotografie che Luigi Ghirri realizzò tra il 1989 e il 1990 negli studi di Giorgio Morandi a Bologna e in Appennino, oltre a una serie di immagini di architetture rurali ritratte a metà ’900 da Luigi Fantini.