Sono una ventina in tutto, tra dipinti e gouache, i lavori che Tracey Emin presenta, dal 13 maggio sino al 28 luglio, negli spazi di Lorcan O’Neill. La mostra, dal titolo «You Should Have Saved Me», si colloca in un periodo particolarmente significativo per l’artista che, negli ultimi anni, ha lottato con una brutta malattia alla quale è seguita una lunga convalescenza.
La Emin, che il prossimo 3 luglio compirà 60 anni, non solo ha deciso di documentare e condividere con il pubblico la sua esperienza ma ne ha fatto tesoro e ha accelerato quello che era un suo progetto sin dal 2017, quando ha acquistato un complesso di edifici di 30mila metri quadrati a Margate (la città costiera in cui è cresciuta, nel Kent) per trasformarlo in residenze d’artista, scuola d’arte e spazio espositivo.
La fondazione a cui ha dato vita e i Tke Studios (dalle iniziali del suo nome completo, Tracey Karima Emin) stanno cambiando l’aspetto e la vita della cittadina, distante poco più di 100 chilometri da Londra. E di questo la Emin va molto fiera: «Con Margate, adesso, specialmente dopo il cancro e tutto il resto, tutto quello che sto facendo ha senso. Sono una specie di aiuto. Sto creando il paradiso per gli artisti».
Un senso di serenità e consapevolezza l’ha riportata quindi a lavorare con assiduità in una nuova dimensione spirituale di cui i lavori presentati da Lorcan O’Neill, pur nella loro forza e crudezza, sono espressione: «Non sono mai stata così felice. Insieme al dolore e alla disabilità, il cancro mi ha messa in contatto con me stessa molto più di quanto non fossi mai stata», ha affermato.