«Untitled» (1996) di Helen Frankenthaler

© 2024 Helen Frankenthaler Foundation

Image

«Untitled» (1996) di Helen Frankenthaler

© 2024 Helen Frankenthaler Foundation

Da Gagosian le grandi carte di Frankenthaler

Nella sede romana della galleria americana 18 grandi opere della pioniera dell’Espressionismo astratto americano

Presso Gagosian Rome, dal 30 settembre al 23 novembre, la mostra «Helen Frankenthaler. Painting on paper 1990-2002», presenta diciotto opere dell’artista che dipingeva sulla carta come se fosse una tela. Soprattutto nell’ultima fase del suo sessantennale viaggio nella pittura (era nata a New York nel 1928, ed è morta a Darien, nel Connecticut, nel 2011), l’artista aveva intensificato il suo ricorso al supporto cartaceo, prescegliendo formati sempre più grandi. È così che le diciotto grandi carte, da Gagosian, illustrano il senso dello spazio-colore, secondo la poetica mai tradita della «color field abstraction», l’astrazione dei campi di colore, come venne definita la propensione a una pittura non di azione, ma di zonature espanse e sospese di pigmento. 

Quello di Helen Frankenthaler ha sempre la parvenza eterea e liquida di un acquarello, al fine di accentuare la potenzialità spirituale, sognante ed evocativa delle immagini. Alla radice della sua pittura si trovano sovente suggestioni paesaggistico-mentali, dichiarate anche nei titoli dei lavori in mostra da Gagosian: «New Mexico», del 1995, o «Santa Fe», del 1990, o anche «End of summer», richiamano vedute di luoghi frequentati dalla pittrice, o momenti veramente vissuti, per quanto liricamente tradotti in grandi cieli di colore blu, o distese sabbiose. A predominare è la materia fluttuante di campi di colore atmosferico, la stessa che si incontra nelle sue opere su tela.

Ha detto in tarda età la pittrice: «Ho sempre dipinto su carta, ma non pensavo di poterla elevare al formato delle mie tele (…). Questa è stata un’evoluzione fondamentale per me». Una ricerca dunque condotta all’interno della stessa materia di colore-luce, guidata dall’unica regola di assenza di regole: «Non ci sono regole», disse una volta l’artista, «è così che nasce l’arte, è così che accadono le innovazioni. Andare contro le regole o ignorare le regole, è questo che riguarda l’invenzione». Libertà, quindi, ma al contempo rigore nell’ascolto delle sfumature del sentimento del colore, trattato come unico attore e interprete della realtà, un colore assoluto.

Guglielmo Gigliotti, 27 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

Da Gagosian le grandi carte di Frankenthaler | Guglielmo Gigliotti

Da Gagosian le grandi carte di Frankenthaler | Guglielmo Gigliotti