Come si ricostruisce la storia di un linguaggio e della sua evoluzione? Come si riconoscono le sue tappe più importanti, e quali sono gli indicatori dei punti di svolta, dei momenti di innovazione? I grandi premi fotografici forniscono dei segnali, aiutano a fare il punto sullo stato dell’arte. Tra questi, uno dei più prestigiosi è l’Hasselblad Award. Considerato da molti una sorta di premio Nobel della fotografia, un prestigioso riconoscimento che dal 1980 viene assegnato, come si legge sul sito della Hasselblad Foundation, a «un fotografo che si distingue per traguardi significativi» e che ben evidenzia la vocazione alla ricerca che da sempre caratterizza l’operato della Fondazione. La vincitrice di quest’anno, annunciata a marzo 2023, è Carrie Mae Weems (Portland, 1953), «icona nel suo ambito», come rimarca Christina Backman, e prima donna afroamericana a ricevere il premio.
«Una delle artiste più interessanti a lavorare al confine tra arte e politica»: così Roberta Smith ha definito in passato l’autrice sul «New York Times». Carrie Mae Weems ha infatti sondato nella sua lunga carriera, con uno sguardo unico e incisivo, alcune fondamentali tematiche di attualità, tra cui l’identità culturale, il sessismo e le relazioni familiari. La sua opera ha «anticipato, come si legge nella nota di accompagnamento al premio, con una implacabile forza visiva ed etica questioni salienti del nostro tempo: la lotta per l’uguaglianza razziale e i diritti umani. La sua pratica artistica è intrinsecamente attivista, significativa e poetica».
Con il conferimento dell’Hasselblad Award, viene finalmente riconosciuto il valore pionieristico della ricerca dell’autrice, il cui nome va ad aggiungersi a quello di altri grandi artisti come Cindy Sherman, Nan Goldin, Robert Frank, Boris Mikhailov e Jeff Wall.
A coronare la consegna del premio, oggi 13 ottobre, apre una mostra dedicata alla Weems presso l’Hasselblad Center di Göteborg, che sarà visitabile fino al 21 gennaio 2024. L’esposizione presenta un ricco percorso che ben riflette l’interesse dell’artista per le tematiche inerenti la giustizia sociale, con serie famose come «Kitchen Table Series», «Family Pictures and Stories» e «Constructing History», solo per citarne alcune. Opere caratterizzate da approcci diversi, che vanno dalla messa in scena all’utilizzo di materiale d’archivio, accomunate dalla volontà di fare luce in maniera critica sulla contemporaneità, sui suoi stereotipi e sulle sue contraddizioni.