Quaranta sculture di Pablo Atchugarry, pezzi storici e inediti in marmo, bronzo, legno e acciaio, e la collezione di gioielli in oro, esposta per la prima volta al pubblico, piccole sculture da indossare disegnate dall’artista compongono la mostra «The Time of Sculpture», allestita dal 5 aprile al 24 novembre nella Galleria d’Arte Contini in concomitanza con il 70mo compleanno dello scultore nato a Montevideo nel 1954 e che da anni si divide tra l’Italia, dove risiede a Lecco, gli Stati Uniti e l’Uruguay.
Giunto alla scultura dopo la sperimentazione di diversi linguaggi, Atchugarry aveva abbandonato la scelta figurativa degli inizi dedicandosi alle forme astratte dove la lezione michelangiolesca della scultura in levare viene interpretata in chiave contemporanea: partendo da un’ispirazione legata agli elementi naturali, l’artista va alla ricerca dell’essenza vera della scultura, una forma che emerga dalla materia con la sua tensione e la sua energia primaria. La precisione tecnica che caratterizza il linguaggio di Atchugarry è tesa verso l’espressione di uno slancio verticale e verso l’esaltazione della luce, vera protagonista delle sue opere, che scivola sulle superfici, nei bronzi rivestiti di patine sgargianti di colore rosso, blu, oro, bianco e nero. Tra le opere in acciaio la «Mariposa de la Vida», farfalla della vita che nelle sue diverse variazioni cromatiche ricorda la monumentale scultura presentata nel 2023 al Teatro del Silenzio di Lajatico. Infine una serie di sculture in legno, realizzate appositamente per la mostra, nelle quali l’artista dà nuova vita ad alberi di olivo.
Con la Galleria Contini dal 2019 Atchugarry ha già realizzato mostre come «The Movement of Light», «The Evolution of a Dream», tenutasi nel 2019 con opere monumentali nel centro storico di Pietrasanta (Lu), «Vita della Materia», nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano nel 2021. La monumentale scultura in acciaio «Mariposa de la Vida», come detto, era stata la scenografia nel 2023 del concerto di Andrea Bocelli al Teatro del Silenzio di Lajatico (Pi) ed è fino a ottobre a Valencia (Spagna) nella Città delle Arti e delle Scienze «Hacia el Futuro».
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