La mostra di opere su carta del Rinascimento italiano che sarà inaugurata a novembre nella King’s Gallery di Londra includerà 12 fogli mai visti prima in Gran Bretagna, tra cui «Uno struzzo», uno studio a gessetto del 1550 circa attribuito a Tiziano. «Disegnare il Rinascimento italiano» (1 novembre 2024-9 marzo 2025) comprenderà opere di 81 artisti che spaziano dal 1450 al 1600 e vi saranno esposte più di 150 opere provenienti dalla Royal Collection, nove delle quali allestite recto e verso.
Lo studio di Tiziano è stato precedentemente esposto all’Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte di Firenze nel 1976. «Sebbene l’attribuzione a Tiziano sia stata occasionalmente messa in discussione negli ultimi cinquant’anni, i nostri curatori della Royal Collection Trust sono certi che la tecnica del gesso nero su carta blu vista in questo studio sia caratteristica dell’artista; sebbene altri artisti veneziani come Tintoretto abbiano usato la stessa tecnica, la scioltezza dei contorni e soprattutto la prospettiva ravvicinata inclinata sono tipiche delle opere mature di Tiziano e di nessun altro», ha dichiarato un portavoce della Royal Collection.
Tra le altre opere più importanti che saranno esposte figurano «Le tre grazie» in gessetto rosso di Raffaello (1517-18 ca), uno studio di una modella in tre pose realizzato per l’affresco delle «Nozze di Amore e Psiche» nella Villa Farnesina, e «Uno studio di costume per un mascherone» di Leonardo da Vinci (1517-18 ca), uno schizzo di un costume fantastico disegnato per Francesco I. Le sezioni tematiche esamineranno argomenti quali la comprensione del mondo naturale da parte degli artisti e lo sviluppo del disegno dal vero.
Martin Clayton, responsabile delle stampe e dei disegni della Royal Collection Trust, ha dichiarato a «The Art Newspaper»: «Piuttosto che puntare su nuove importanti scoperte di ricerca, l’obiettivo principale della mostra è stato quello di portare alla luce e condividere con il pubblico disegni importanti e interessanti che non erano mai stati esposti prima e, in alcuni casi, di avviare lo studio dello stato di conservazione di queste opere».
E aggiunge: «È anche l’occasione per riconsiderare gli artisti dell’epoca come disegnatori oltre che come pittori o scultori. Per esempio, abbiamo uno studio per un sontuoso altare di marmo che comprende sculture di santi, della Vergine e del Bambino e di un patrono attribuito ad Andrea Sansovino («Progetto per un altare scolpito», 1510 ca, Ndr), molto conosciuto come scultore ma meno come disegnatore».
Un altro foglio significativo esposto per la prima volta è un grande studio a penna e inchiostro di Parmigianino, «Studi di cani» (1530 ca). La mostra esplora anche il modo in cui gli artisti utilizzarono un numero crescente di materiali e tecniche in questo periodo, ad esempio tingendo la carta o aggiungendo lumeggiature con il bianco di piombo liquido. «Il Rinascimento italiano sarebbe stato impossibile senza il disegno, centrale in ogni fase del processo creativo», conclude Clayton.