Uno scorcio dell’Archivio Ferroni

Cortesia dell’Archivio Ferroni

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Uno scorcio dell’Archivio Ferroni

Cortesia dell’Archivio Ferroni

Bergamo omaggia Gianfranco Ferroni con il suo nuovo Archivio

Il neonato ente nasce dall’appassionato lavoro del gallerista e amico Arialdo Ceribelli, che da oltre trent’anni ricerca, raccoglie e cataloga le opere dell’artista

«Interno-Modena» (1976) di Gianfranco Ferroni. Cortesia dell’Archivio Ferroni

Gianfranco Ferroni (Livorno, 1927 – Bergamo, 2001) è stato un artista dal talento indiscusso. La capacità di narrare per immagini situazioni di ordinaria quotidianità, dando particolare rilievo all’oggetto, protagonista senza fronzoli di composizioni ad alto tasso emotivo, è stata la sua cifra stilistica sia nella produzione calcografica che in quella pittorica. Esponente di punta del cosiddetto Realismo esistenziale prima e del movimento della Metacosa dagli anni Ottanta, ha portato avanti una ricerca coerente, seppur con i travagli che da sempre ne hanno caratterizzano il temperamento, e che l’ha portato più volte a esporre alla Biennale di Venezia. Nel 1994, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna gli ha dedicato una vasta esposizione, con una presentazione di Maurizio Fagiolo Dall’Arco, mentre del 2007 sono state allestite le antologiche a Palazzo Reale di Milano, a cura di Vittorio Sgarbi, e a Palazzo della Ragione di Bergamo a cura di Marco Vallora. Sabato 5 ottobre alle ore 18 verrà inaugurata a Palazzo Stampa di Bergamo la sede dell’Archivio Gianfranco Ferroni, nato dall’appassionato lavoro del gallerista e amico Arialdo Ceribelli, che da oltre trent’anni ricerca, raccoglie e cataloga le opere dell’artista. Un breve talk, moderato da Giacomo Giossi, racconterà̀ la genesi e la missione dell’archivio e presenterà la pubblicazione Abitare l’Archivio. Tra gli interventi previsti, quello del presidente dell’Archivio, Arialdo Ceribelli con sua figlia Marta, membro fondatore del consiglio direttivo, il presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca, Osvaldo Ranica, il notaio Armando Santus, appassionato collezionista di Gianfranco Ferroni, Maria Grazia Recanati, membro del comitato scientifico dell’Archivio e il professor Elio Grazioli, curatore della pubblicazione. La sede dell’archivio, con opere e documenti inerenti all’attività artistica di Ferroni, verrà aperta al pubblico per l’occasione confermando l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la tutela dell’artista «attraverso lo studio, la critica d’arte e la divulgazione del suo lavoro, sia a livello nazionale che internazionale». Inoltre, nei suoi spazi verranno organizzate e promosse mostre, esposizioni temporanee, convegni, dibattiti e pubblicazioni, in collaborazione con istituzioni pubbliche e private. A Bergamo Ferroni trascorse gli ultimi quindici anni della sua vita allestendo un nuovo studio, scenario privilegiato delle sue ultime ambientazioni, e ora l’apertura al pubblico di questa nuova realtà non può che riaffermare la connessione tra l’artista e la città lombarda.

 

 

 

«Lettino» (1982) di Gianfranco Ferroni. Cortesia dell’Archivio Ferroni

Monica Trigona, 27 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

Bergamo omaggia Gianfranco Ferroni con il suo nuovo Archivio | Monica Trigona

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