«Grace» dalla serie «Don’t Play with Food» di Alessia Rollo

© Alessia Rollo

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«Grace» dalla serie «Don’t Play with Food» di Alessia Rollo

© Alessia Rollo

Yeast Photo Festival, un viaggio «dal Pianeta al Piatto» nel cuore del Salento

15 mostre esplorano l’impatto del cibo su di noi e sul mondo in cui viviamo attraverso le fotografie di 16 artisti internazionali

Dal 19 settembre al 3 novembre, il Salento si trasforma in palcoscenico per il Yeast Photo Festival. Giunto alla sua terza edizione, l’evento propone 15 mostre e 16 artisti internazionali, portando la fotografia contemporanea a Matino, Lecce, Racale, Supersano e Castrignano De’ Greci. Promosso dalle associazioni BeSafe e OnTheMove, il festival si avvale della direzione generale di Flavio & Frank e Veronica Nicolardi, con la direzione artistica di Edda Fahrenhorst.

«Il nostro progetto fotografico è nato dalla volontà di esplorare la Puglia attraverso il cibo, legandolo indissolubilmente alla sostenibilità e al futuro del territorio» racconta Flavio, uno dei fondatori. «Da questa idea sono scaturiti racconti che hanno preso vita in un libro, una piattaforma web e una pagina Instagram. Con l’obiettivo di non far esaurire questa energia narrativa, abbiamo deciso di dare vita a un nuovo festival fotografico a Matino». 

Questa visione si è concretizzata nelle opere in mostra, come spiega Veronica Nicolardi, direttore generale del festival: «Quest’anno, con il tema “From Planet to Plate”, ci concentriamo sulla produzione del cibo, sollevando una riflessione profonda sull’impatto che un gesto quotidiano come mangiare ha su tutto e tutti. Pablo Ernesto Piovano, ad esempio, con il progetto “The Human Cost”, ha percorso 15mila chilometri lungo le coste dell’Argentina, documentando le devastazioni causate dai prodotti agrochimici. L’olandese Kadir van Lohuizen, invece, esplora il ciclo completo della produzione alimentare in vari paesi con il suo progetto “Food for Thoughts”, indagando l’impatto ambientale, sanitario ed economico del nostro consumo di cibo. Sarah Boutin, con una sensibilità più intima, ci porta all’interno di un monastero in Quebec, dove esplora la vita quotidiana e la produzione alimentare delle suore. Seif Kousmate, fotografo marocchino, gioca con la materialità della fotografia per raccontare il degrado delle oasi del Marocco, mentre Alessia Rollo, con il progetto “Don’t Play with Food”, riflette sulle realtà produttive del cibo nel Salento, inserendo se stessa al centro della narrazione. Florian W. Müller, infine, affronta con toni duri il tema della macellazione degli animali per il consumo alimentare».

Nella Masseria Le Stanzíe a Supersano sono esposte le opere di Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, che con il progetto «Tropicalia» esplorano i cambiamenti sociali, economici e ambientali che stanno rapidamente trasformando l'isola del Mediterraneo. La mostra include poi le fotografie tratte dalla Collezione di Fotografia Vernacolare di Jean-Marie Donat e l’opera del fotografo russo Alexander Yegorov, che offre una riflessione sullo spreco alimentare con l'immagine di una tavola imbandita e abbandonata, vincitrice del premio Irinox Save the Food al Mia Photo Fair 2024.

Come afferma la direttrice artistica Edda Fahrenhorst: «Siamo tutti parte di una grande rete globale e le azioni individuali hanno conseguenze di vasta portata. La consapevolezza acquisita e le azioni di responsabilità che ne derivano saranno essenziali per garantire una vita degna di essere vissuta, non solo per noi, ma anche per le generazioni future».

Dalla serie «Merci pour ton agréable visite, les jolies fleurs et les délicieuses fraises» di Sarah Boutin. © Sarah Boutin

Rischa Paterlini, 28 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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