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Secondo una fonte del «Daily Telegraph», il numero totale di manufatti presumibilmente sottratti dal curatore Peter Higgs sarebbe «più vicino a 2mila». Nella foto, l’ingresso del museo londinese

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Secondo una fonte del «Daily Telegraph», il numero totale di manufatti presumibilmente sottratti dal curatore Peter Higgs sarebbe «più vicino a 2mila». Nella foto, l’ingresso del museo londinese

Un’indagine interna rivela: più di 1.500 reperti rubati dal British Museum

Un esperto di traffico di antichità dell’Unesco afferma che il furto è «finora probabilmente il caso peggiore»

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Tom Seymour

Museums Editor at The Art Newspaper Leggi i suoi articoli

Il numero di oggetti presumibilmente sottratti alla collezione del British Museum dal curatore senior Peter John Higgs ammonterebbe a più di 1.500 manufatti distinti, secondo un’indagine interna condotta dal museo e riferita dal quotidiano «The Daily Telegraph». Higgs, curatore delle collezioni greche, della scultura greca e del periodo ellenistico del museo, è stato indicato la scorsa settimana dai quotidiani «Telegraph» e «The Times» come il principale sospettato della scomparsa di una serie di manufatti della collezione del museo, molti dei quali sarebbero stati venduti su eBay, spesso per una minima percentuale del loro valore stimato. Un oggetto romano, risalente a più di due millenni fa e valutato fino a 50mila sterline, sarebbe stato venduto per 40 sterline sul sito di e-commerce.

Higgs avrebbe sottratto oggetti dalla collezione senza essere scoperto e per molti anni, e i manufatti della collezione erano apparsi su eBay già nel 2016. Una fonte ha riferito al «Telegraph» che il numero totale di manufatti presumibilmente sottratti da Higgs «si avvicina a 2mila». Higgs è stato licenziato all’inizio dell’anno e non è ancora stato arrestato, anche se la polizia metropolitana ha confermato che sta ancora indagando. La famiglia di Higgs ha negato le accuse contro di lui. Il numero stesso di manufatti sottratti alla collezione del museo metterà ulteriormente sotto pressione una dirigenza assediata, tra cui Hartwig Fischer, il direttore uscente del museo. Parlando con il quotidiano «The Economist», Christos Tsirogiannis, un esperto di traffico di antichità affiliato all’Unesco, che dirige il gruppo di lavoro «Illicit Antiquities Trafficking of the Unesco Chair on Threats to Cultural Heritage», afferma che il furto al British Museum è «probabilmente il caso peggiore finora... Nessuno si aspetta che questo possa accadere in un museo».

Il valore netto dei manufatti presumibilmente rubati da Higgs si aggira sulle decine di milioni di sterline; alcuni risalgono a 3.500 anni fa. Higgs, che operava con uno pseudonimo su eBay, è stato identificato dopo che un utente ha trovato il suo account Paypal collegato al suo feed Twitter, sul quale aveva scritto sia il suo vero nome sia la sua qualifica lavorativa presso il museo. È stato rintracciato mentre tentava di vendere oggetti della collezione che erano stati adeguatamente catalogati, ovvero rintracciabili nell’inventario. Higgs è stato citato in un’inchiesta del «Sunday Times» sul British Museum nel 2002, per la quale un giornalista del giornale aveva ottenuto un apprendistato al museo per accertare e denunciare la scarsa sicurezza in cui è tenuta la collezione. Riferendosi agli archivi, Higgs disse al giornale: «Là sotto c’è il caos».

Prima che questa storia emergesse, il British Museum era stato al centro di una serie di dibattiti sulla restituzione di manufatti contestati, in particolare i Marmi del Partenone, i Bronzi del Benin e i Tabot etiopici. Più volte la direzione del museo ha difeso la sua collezione da queste richieste di restituzione, sostenendo che il museo è in grado di conservare e proteggere i manufatti in modo unico. Sul sito web del museo, nella pagina intitolata «Governance», si legge che: «L’obiettivo del Museo è quello di detenere una collezione rappresentativa delle culture mondiali e di garantire che la collezione sia ospitata, conservata, curata, studiata ed esposta in sicurezza».


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Secondo una fonte del «Daily Telegraph», il numero totale di manufatti presumibilmente sottratti dal curatore Peter Higgs sarebbe «più vicino a 2mila». Nella foto, l’ingresso del museo londinese

Tom Seymour, 22 agosto 2023 | © Riproduzione riservata

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