Monica Trigona
Leggi i suoi articoliLa Trinity Fine Art, galleria antiquaria nel cuore di Mayfair a Londra, rilevata nel 2016 da Carlo Orsi, consolidando così la sua posizione nel mercato internazionale dell’arte (tra le sue proposte autori del calibro di Canova, Pontormo, Bronzino, Bernini, Vasari e Orazio Gentileschi), è specializzata in dipinti, sculture e oggetti dal XV al XIX secolo. Anche quest’anno partecipa all’appuntamento del Tefaf, fiera d’arte e d’antiquariato per eccellenza e momento imperdibile per collezionisti privati, ma anche musei, istituzioni culturali e addetti ai lavori (dal 15 al 20 marzo; il 13 e il 14 marzo solo su invito). Uno dei punti forti della kermesse è sicuramente il rigoroso «vetting» operato prima dell’esposizione che stabilisce l’ammissione delle opere. Questo dato ancor più valorizza i lavori di calibro museale che si possono trovare negli stand molto curati dei 273 espositori della prossima edizione. Tra questi spicca un capolavoro presentato da Trinity Fine Art: un Tiziano, la «Madonna con Bambino e Santa Maria Maddalena», realizzato tra il 1555 e il 1560 e presentato in pubblico per la prima volta dopo essere rimasto nascosto in collezioni private per secoli.
La composizione è in realtà molto nota per le innumerevoli derivazioni e copie presenti anche all’Ermitage, alle Gallerie degli Uffizi e al Museo di Capodimonte. L’opera apparteneva alla famiglia Sebright nel XVIII secolo che la conservò in un palazzo milanese fino al 1937, quando la casa e il suo contenuto furono venduti da Christie’s. Nel secondo dopoguerra si hanno notizie della tela a Roma. Qua passò tra le sapienti mani di Mario Modestini, importante restauratore che operò tra l'Italia e l'America, per poi approdare in una collezione privata a New York. «Recenti analisi radiografiche hanno rivelato dettagli affascinanti sulla storia del dipinto, testimoniando le modifiche apportate in corso d’opera da Tiziano: al posto della figura della Maddalena, infatti, originariamente era raffigurato un personaggio maschile, posto più in basso rispetto all’attuale; il Bambino aveva un’aureola radiante, non indossava la collana di corallo e teneva la mano destra rivolta verso l'alto; infine, il manto della Vergine copriva il suo ginocchio», rende noto la galleria.
Si pensa (Professor Dal Pozzolo) che Tiziano si possa essere avvalso del suo allievo più fidato, Girolamo Dente, per dipingere il volto della santa sopra quello della figura maschile. L’opera spicca tra altre importanti composizioni: dalla tavola fiamminga raffigurante «Le Tentazioni di Sant’Antonio» al «Il ritratto allegorico dell’amicizia» di Mirabello Cavalori e un dipinto del 1816 di Charles Moench (1784–1867), allievo in Francia di Anne-Louis Girodet che, dopo un viaggio formativo in Italia, divenne il pittore ufficiale del re Luigi Filippo I e del Duca d'Orléans al posto del padre, sino a una scultura in marmo raffigurante Milone di Crotone, realizzata da Giuseppe Piamontini (di quest’ultimo è l’ultima testimonianza conosciuta di opera in marmo).
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