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Francis Bacon, Study for Portrait of John Edwards, 1986 (particolare)

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Francis Bacon, Study for Portrait of John Edwards, 1986 (particolare)

Un Bacon da 22 milioni, l’opera più cara di Art Basel Hong Kong

Passato all’asta da Sotheby’s nel 2020, realizzato nel 1986 e dedicato all’amico e compagno John Edwards, è tra gli highlight della newyorchese Acquavella Galleries

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Jenny Dogliani

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«Chi ti credi di essere, amico, per ordinare champagne e non presentarti a berlo?». Sono queste le prime parole, riportate in numerosi articoli e biografie, che un 26enne John Edwards pronuncia a un 66enne Francis Bacon. L’incontro avviene al Colony Room Club, al 41 di Dean Street, a Soho. La proprietaria e amica (di entrambi) Mauriel Belcher, aveva richiesto a Edwards di procurarsi una cassa di champagne perché aveva programmato di recaesi in visita con Bacon allo Swan pub, uno dei tre pub nell’East End di Londra di proprietà del fratelli Edwards, dove John lavora come cameriere. Bacon era un noto frequentatore di pub e night club, ma quella sera non si presenta e non lo fa nemmeno Mauriel Belcher, e lo champagne, merce costosa e troppo cara da rivendere in quel lato della città, si trasforma così in una considerevole perdita di denaro. Con il suo piglio schietto e scanzonato, John si reca allora, immediatamente, al Colony Room Club per rivendicare le sue ragioni, e Bacon, ormai abituato alla deferenza del mondo intero, rimane così colpito da quel giovane onesto e per nulla intimorito, che da quel giorno diventano amici e compagni inseparabili, fino al 1992, anno della morte del pittore. Edwards, l’amico e il compagno più importante nella vita di Bacon, suo unico erede, è stato il soggetto di una ventina di ritratti dipinti dall’artista, tra cui importanti opere tarde come «Portrait of John Edwards» (1988) e il trittico «Three Studies for a Portrait of John Edwards» (1984), una delle più costose opere di Bacon. Aggiudicata da Christie’s a New York nel 2014 per 80,8 milioni di dollari, è la più cara dell’artista dopo il record del 2013 di 142,4 milioni di dollari, raggiunti da Christie’s a New York con «Three Studies of Lucian Freud» (1969).
Nel 1986, due anni più tardi la realizzazione del trittico dedicato a Ewards, Bacon ne realizza una versione in olio, pastello e pittura su un’unica tela di 198x147,5 cm. Intitolata «Study for Portrait of John Edwards», proveniente da una collezione privata americana, è stata battuto da Sotheby’s nel luglio 2020 a 19 milioni di dollari (partendo da una stima di 12-18 milioni) e ora, sarà esposta nello stand della newyorchese Acquavella Galleries con un costo di 22 milioni di dollari: il pezzo più costoso di Art Basel Hong Kong (dal 28 al 30 marzo). 

Francis Bacon and John Edwards in the artist’s studio with Carcass of Meat and Bird of Prey, 1980 Image: © Edward Quinn Artwork: © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved, DACS/ Artimage 2020

Francis Bacon's 7 Reece Mews studio, London 1998 © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved, DACS/ Artimage 2020. Photo: Perry Ogden

«Il senso di colpa e disperazione opprimente che domina i dipinti di Bacon degli anni ’70, esorcizzato nella serie di trittici “neri” che contemplano la morte di George Dyer, lasciano il posto a una certa compostezza, moderazione e sicurezza di composizione nei dipinti tardivi. La figura giovanile dell’amico di Bacon, è forse il catalizzatore di questo cambiamento, sia personale che artistico. Vigorose sbavature pittoriche e grossolane distorsioni della carne sono sostituite da colorazioni più sottili e diffuse della pelle», scrive la curatrice Rachel Tant nel catalogo che accompagna la retrospettiva di Bacon al Metropolitan Museum of Art di New York nel 2009. Il volto, dai lineamenti massicci, è sfumato e dettagliato, delimitato da una pennellata gialla e da una bianca. Il corpo, possente e muscoloso, raffigurato di tre quarti e colorato di un rosa dalle tonalità pastello, eco della sproporzionata bellezza ricercata da Bacon, è incorniciato da spogli particolari architettonici, il pavimento beige, le pareti verdi, una porta aperta su una stanza buia, un rettangolo di oscurità dove «tutti i colori si somigliano», per dirla con le parole dell’artista. Il nudo di quest’opera è il frutto della fusione dei lavori di Eadweard Muybridge, pioniere britannico della fotografia in movimento, con la tensione muscolare dei corpi maschili idealizzati da Michelangelo. «Le posizioni di Muybridge e la grandezza delle forme di Michelangelo sono mescolati nella mia mente», concludeva Bacon.  

 

 

Francis Bacon photographed by John Edwards, 1984 © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved, DACS/ Artimage 2020

Francis Bacon, Study for Portrait of John Edwards, 1986

Jenny Dogliani, 27 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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