Ci sono le spietate e bellissime immagini del fotografo inglese Richard Billingham, che con «Ray’s a Laugh» ha segnato la storia della fotografia contemporanea raccontando in maniera intima e lucidissima il disagio della sua famiglia e dell’alcolismo del padre. Ci sono spunti per osservare la contemporaneità, come «Before Freedom» del palestinese-americano Adam Rouhana, che documenta la vita quotidiana in Palestina in questi mesi di massacri e occupazione interrogandosi sul ruolo del fotogiornalismo. E poi nomi internazionali come Aby Warburg, Billy H.C. Kwok, Lindokuhle Sobekwa, Roland Schneider, Danny Lyon e fotografi italiani riconosciuti in ambito internazionale come Francesco Lughezzani e Maurizio Montagna.
La 33ma edizione del Festival di Fotografia di Savignano sul Rubicone, Si Fest, che si terrà nei weekend tra il 13 e il 29 di settembre, vedrà per il terzo anno consecutivo la direzione artistica di Alex Majoli. Il titolo «Atlas» è ispirato all’enciclopedico atlante della memoria delle immagini, il «Bilderatlas Mnemosyne» di Aby Warburg, che nel 1928-29 metteva in relazione immagini provenienti da epoche e contesti diversi, lasciando che si esprimessero in relazioni mutevoli e libere, sempre interessanti.
E così il Si Fest raccoglie artisti e progetti che portano nella provincia di Forlì-Cesena altre visioni. Tra le prime nazionali troviamo «Chicago» di Adam Broomberg & Oliver Chanarin, che fotografano una città artificiale nel deserto del Negev, dove l’esercito israeliano fa le «prove generali» per la distruzione delle città palestinesi, interrogandosi così sul valore della fotografia in rapporto ai conflitti contemporanei. Per la prima volta in Italia arriva anche «Rotting from Within» di Abdulhamid Kircher, che nel suo diario sviluppato tra Berlino e la Turchia, racconta il trauma relativo alla figura del padre, incarcerato per droga e tentato omicidio. In prima nazionale anche «The Year After a Denied Abortion» dell’americana Stacy Kranitz, che ha seguito per un anno la vita di una donna a cui è stato impedito abortire. Presenti, per la prima volta in Italia, anche lo splendido classico della fotografia di Danny Lyon, «Conversations with the Dead» e dodici tavole dall’«Atlas Mnemosyne» di Aby Warburg.
Questa edizione vuole essere un atlante visivo che propone uno sguardo sulla contemporaneità, esplorando continuità e trasformazioni della società e dei suoi simboli, suggerendo nuove possibili chiavi di lettura. Così, le esposizioni principali sono affiancate da quelle nate dai laboratori realizzati con le classi delle scuole locali e con quelle dei vincitori dei premi assegnati nell’edizione 2023.