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Vincent Noce
Leggi i suoi articoliSerop Simonian, presunto responsabile del vasto traffico illegale di antichità egizie che ha coinvolto il Metropolitan Museum of Art di New York e il Louvre Abu Dhabi, a gennaio ha abbandonato tranquillamente Parigi per Amburgo, lasciando le autorità preposte all’applicazione della legge confuse e incerte sul da farsi contro di lui.
L’avvocato di Simonian, Chloé Arnoux, ha negato la sua fuga in un’intervista a «The Art Newspaper», testata consorella di «Il Giornale dell’Arte». «Serop Simonian ha 83 anni, soffre di problemi di salute e ha bisogno dell’assistenza di un deambulatore: il 31 dicembre è stato autorizzato da un magistrato a lasciare Parigi per tornare nella sua città natale. Dopo 15 mesi di detenzione, il magistrato ha ritenuto che potesse essere rilasciato», dice Arnoux. «È stato quindi posto sotto controllo giudiziario europeo con l’obbligo di presentarsi ogni mese presso una stazione di polizia locale. Autorizzato a tornare ad Amburgo, si trova in una struttura di residenza assistita vicino alla sua famiglia. Ma il procuratore francese ha presentato ricorso contro la decisione, che è stata annullata due settimane dopo dalla Corte d’appello».
Secondo il quotidiano francese «Libération», la sentenza del tribunale afferma che «il rischio di fuga è altissimo, poiché Simonian gestisce una rete e fondi che gli permetterebbero di fuggire». Da allora, secondo fonti legali, Simonian non avrebbe risposto alla convocazione francese di tornare in prigione a Parigi. Resta ora da vedere se la Francia rinnoverà un mandato d’arresto e, in tal caso, come reagiranno le autorità tedesche, considerando le sue condizioni di salute. Finora non c’è stata alcuna reazione ufficiale.
La rete di trafficanti in cui sarebbe coinvolto Simonian è sospettata di aver intascato quasi 60 milioni di euro dalla vendita di pezzi come il famoso sarcofago d’oro, una testa colossale di Cleopatra e una stele di Tutankhamon a istituzioni come il Metropolitan Museum e il Louvre Abu Dhabi. Matthew Bogdanos, assistente procuratore distrettuale di Manhattan e capo dell’Unità per il traffico d’arte, che ha avviato le indagini, afferma che tutti gli oggetti sono stati saccheggiati in periodi diversi in Egitto. Simonian è stato arrestato nel settembre 2023 ad Amburgo, dove possedeva una galleria, e trasferito a Parigi. È stato accusato di traffico di gruppo e riciclaggio di denaro: intervistato nell’estate del 2023 da «The Art Newspaper», ha negato ogni accusa.
Secondo fonti vicine alle indagini, interpellate dal giudice parigino, Simonian e il direttore della sua galleria, Roben Dib, si sarebbero incolpati a vicenda per queste transazioni. Questo ultimo incidente è visto da un avvocato difensore, che ha chiesto di rimanere anonimo, come «un segno della rottura di un’indagine penale che si trascina da anni» e ha portato all’incriminazione di otto mercanti e curatori tedeschi e francesi, tra cui l’esperto parigino Christophe Kunicki, considerato un elemento chiave della rete, e l’ex direttore del Louvre Jean-Luc Martinez, accusato di «complicità» per il suo coinvolgimento nelle acquisizioni del Louvre Abu Dhabi.
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