Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliA cavallo tra Ottocento e Novecento l’austriaco Karl Lueger fu a lungo sindaco di Vienna e fu un notorio e attivo antisemita. Il polacco Jan Sobieski fu determinante nello spezzare il secondo assedio ottomano della capitale asburgica nel 1683. Ciò che oggi lega i due personaggi storici sono le querelle attorno alla loro memoria e alla possibilità di avere monumenti in città che ne contestualizzino la persona e l’operato.
Dopo lunghi tentennamenti, l’anno scorso il Comune di Vienna aveva deciso che il monumento a Lueger, affacciato dal 1926 sul Ring all’altezza del Mak, il museo di arti applicate, dovesse essere modificato per evidenziare i lati fortemente negativi del personaggio. Il progetto di Klemens Wihildal, vincitore dell’apposita gara, ha previsto di inclinare visibilmente la statua verso destra di 3,5 gradi, come se stesse per cadere o per essere abbattuta. Un intervento che parrebbe relativamente agevole, ma i lavori previsti e finanziati con mezzo milione di euro non sono iniziati: «Purtroppo la realizzazione del progetto richiede molti più interventi tecnici preliminari di quanto si pensasse e quindi, compresi i relativi bandi di gara, l’apertura dei lavori verrà posticipata al 2025. Nel frattempo la statua verrà ripulita dai graffiti». A comunicarlo è l’assessora alla Cultura di Vienna, Veronica Kaup-Hasler, che nel frattempo ha sulla scrivania un’ulteriore grana, possibilmente ancora più intricata: il monumento che dalla Polonia si caldeggia per onorare la memoria del proprio concittadino Jan Sobieski e il suo ruolo nella liberazione di Vienna dalla minaccia turca.
La statua già realizzata dallo scultore Piotr Zapar e in stand by a Cracovia, dovrebbe essere posizionata sulla collina del Kahlenberg, che domina la capitale: «Ci hanno detto che il monumento è arcaico e non corrisponde agli standard viennesi», si era lamentato l’artista quando nel 2019 un comitato polacco aveva incontrato le autorità austriache per definire i termini dell’installazione sul basamento già pronto dal 2013. Intanto l’estrema destra della capitale preme perché il progetto si realizzi. La Giunta comunale a maggioranza socialdemocratica invece tira il freno: «Il progetto dell’artista Piotr Zapar alberga possibili controversie», è stata la cauta dichiarazione dall’Assessorato.
A Vienna è presente del resto una folta comunità turca di 66mila persone, cui si aggiungono migliaia di «seconde e terze generazioni», già diventate austriache, cosicché si preferisce puntare su una serena convivenza piuttosto che rischiare di creare focolai di conflitti. È bene trarre insegnamento dall’«esemplare» questione attorno al monumento di Lueger, continuano dalla Giunta viennese: «Senza ampio consenso un monumento non è auspicabile e può risultare controproduttivo. Assieme a tutti gli attori interessati cerchiamo una soluzione per un’adeguata forma della memoria». Saranno i prossimi mesi a svelare se nel nuovo quadro politico delineato dalle elezioni del 29 settembre, l’intervento sul monumento a Lueger verrà derubricato e il monumento a Sobieski rispunterà dai cassetti.
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