«The Price of Choice» di Kasia Strek

© Kasia Strek

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«The Price of Choice» di Kasia Strek

© Kasia Strek

Quindici anni di scatti etici a Lodi

In occasione del festival fotografico diffuso nel capoluogo lombardo sono esposte quasi un migliaio di immagini, tra cui il premio «World Press Photo» e i reportage che raccontano le criticità del nostro tempo

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi, giunto alla quindicesima edizione, presenta una ventina di rassegne che proseguono, fino al 27 ottobre, con 150 fotografi provenienti da 40 Paesi e quasi un migliaio di immagini in mostra. Tra queste, gli scatti del «World Press Photo», unica tappa lombarda dell’appuntamento internazionale itinerante dedicato al fotogiornalismo e alla fotografia documentaria, che si svolge da oltre 50 anni per volere della World Press Photo Foundation di Amsterdam. 

Il cuore della manifestazione sono i premi del «World Report Award-Documenting Humanity» e della «Open Call per le Ong», decretati da una giuria composta da Jeffrey Henson Scales, fotografo indipendente nonché pluripremiato redattore fotografico del «New York Times», Sandra M. Stevenson, visual editor e curatrice del dipartimento di fotografia del «Washington Post», Amber Bracken, fotoreporter, Alberto Prina, Aldo Mendichi e Laura Covelli, coordinatori del festival. Intorno ad essi, frutto di una selezione a cui hanno preso parte 843 fotografi da 75 Paesi di 5 continenti che hanno inviato oltre mille progetti fotografici, nasce la mostra centrale di questa manifestazione. 

Il «World Report Award»  (il premio è di 6mila euro) è andato a Giles Clarke per il reportage «Haiti in Turmoil», dedicato alla tragica situazione del Paese in cui, dall’estate 2021, è in atto una spirale senza fine di violenza e di scontri tra le gang, mentre a Ingmar Björn Nolting per il reportage «An Anthology of Changing Climate» va la menzione speciale. Kasia Strek, per il reportage «The Price of Choice» dedicato alle donne che muoiono abortendo o restano invalide, vince il premio della sezione «Spotlight Award». Altre attestazioni vanno a Francesco Comello, per il reportage «Oshevensk, ai confini del tempo» (sezione «Short Story Award»), Laetitia Vançon, per «The Other Battlefields» (menzione speciale «Short Story Award»), Camilla Richetti, con «Dancing Spirits» (sezione «Student Award»), Patryk Jaracz, con l’immagine «Rivne Region» (sezione «Single Shot Award»). 

Ma le rassegne sono molte, tra cui «Uno sguardo sul mondo-The War in Gaza Through the Eyes of its Photojournalists» al Palazzo della Provincia che ricorda la tragedia in corso a Gaza con migliaia di vittime tra cui tantissimi bambini, la mostra tributo alla notissima etologa inglese Jane Goodall (Hampstead, Londra, 1934) alla Cavallerizza mentre il chiostro dell’ex Ospedale Gorini propone progetti di Marcos Azulay per il San Camilo Hospice con A-Dios, Giulia Piermartiri e Edoardo Delille per l’Ong WeWorld con Africa Blues, Brian Hodges per African Women Rising con il progetto «Breaking the Cycle of Extreme Poverty: Resilience and Strength in Adversity» e «PizzAut» di Leonello Bertolucci che racconta della pizzeria fondata sull’inclusione con pizzaioli e camerieri affetti da autismo.

Una fotografia di Brian Hodges per African Women Rising. © Brian Hodges

Stefano Luppi, 17 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

Quindici anni di scatti etici a Lodi | Stefano Luppi

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