Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliAmmontano a 17milioni di euro i fondi investiti dai Comitati Privati tra il 2019 e il 2021 nel restauro dei monumenti a Venezia. Altri 11milioni di euro sono programmati per il 2022. È quanto emerso lo scorso 25 marzo nell’assemblea annuale presieduta da Paola Marini, presidente dell’Associazione Comitati Privati Internazionali Salvaguardia di Venezia, costituita da 24 enti.
Tra i più importanti interventi in corso il restauro della Vergine Orante dell’abside della Chiesa di Santa Maria e San Donato a Murano, insieme a quelli dell’area inferiore delle murature e dei portali d’accesso, finanziato da Save Venice, la principale organizzazione non profit americana dedicata alla conservazione del patrimonio artistico di Venezia che dal 1971 ha finanziato la conservazione di quasi 1.700 opere d’arte.
Proseguono i lavori anche su altre chiese, in particolare su quella di San Sebastiano (Save Venice) e San Stae, con interventi di monitoraggio e il restauro della facciata finanziati dalla Fondazione svizzera pro Venezia.
In dirittura d’arrivo il restauro e l’allestimento di quelle che erano state le stanze dell’abitazione di Sissi a Palazzo reale (finanziato dal Comitato Francese). In programma invece interventi al Ghetto sulla sinagoga tedesca e su quella italiana e al museo ebraico finanziato da Jerome Levy Foundation
Per il bicentenario della morte di Antonio Canova il prossimo 13 ottobre sarà completato il restauro del suo monumento funebre nella Basilica dei Frari (Venice in Peril Fund ).
Quanto alle raccomandazioni e all’appello per una rinnovata cultura urbana emerse dal Summit europeo organizzato da Europa Nostra, ci si auspicano sia una nuova legge nazionale che regoli il rapporto tra il numero di abitanti e le attività ricettive sia che Venezia possa contribuire a definire le condizioni per la rigenerazione urbana.
Numerose anche le borse di studio, le attività editoriali e i convegni presentati in occasione dell’assemblea, durante la quale Caterina Bon Valsassina, consigliera del ministro per la cultura, ha illustrato qualche esempio di opere ritornate dai depositi dei musei alla loro sede originaria, operazione che il MiC sta portabndo avanti con il programma «Cento opere tornano a casa».
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