Edek Osser
Leggi i suoi articoliIl Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), essenziale per il futuro del nostro Paese, resta alla base di molti investimenti di fondamentale importanza anche per i Ministeri di Cultura e Turismo, ancora uniti nell’aprile 2021, prima del distacco del Turismo dalla Cultura, quando il Piano è stato approvato in sede Ue. Dopo la prima rata dei finanziamenti assegnati all’Italia, il 27 settembre la Commissione europea ha dato il via libera alla seconda tranche di 21 miliardi che da novembre dovrebbero andare anche a turismo e cultura, nell’ambito dei progetti già in gran parte avviati.
Le scadenze e le altre condizioni poste dalla Ue per ottenere il nuovo finanziamento sono state quindi rispettate, tra cui i primi 45 obiettivi del 2022. Dovremo adesso essere in regola anche con le altre scadenze poste dalla Ue per il raggiungimento dei 55 obiettivi che mancano ancora ai 100 totali entro il 2022 e ottenere così a fine anno la terza rata dei fondi stabiliti (21,8 miliardi che portano il totale previsto per l’Italia a circa 45 miliardi di euro). I traguardi implicano ancora complessi problemi, burocratici e legislativi in diversi settori di intervento.
Incombono pericolosi ritardi per i decreti attuativi di varie leggi da approvare entro fine anno e dubbi sui tempi per l’assegnazione delle gare d’appalto da concludere nei due primi trimestri del 2023. Finora però i due Ministeri, della Cultura (4,275 miliardi oltre a 1,460 miliardi del «Piano Strategico Grandi Attrattori Culturali») e del Turismo (2,4 miliardi, compresi i 500 milioni del progetto «Caput Mundi» per il Giubileo 2025) hanno dato prova di efficienza e sono riusciti a risolvere ogni problema con il Pnrr. Per entrambi l’iter previsto che consente l’assegnazione dei fondi è stato compiuto nel rispetto dei tempi e delle modalità richiesti.
Per il Ministero della Cultura sono cinque i settori, previsti come prioritari, per i quali l’iter è concluso e sono approvati i relativi decreti: Piano Nazionale Borghi che favorisce la rinascita di 310 piccoli paesi; restauro di 286 Chiese e adeguamento sismico di 257 «Luoghi di culto, torri e campanili» del Fondo Edifici di Culto; restauro e valorizzazione di 134 Parchi e giardini storici; progetto per «migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei»; «protezione e valorizzazione dell’Architettura e del Paesaggio Rurale».
Anche il Ministero del Turismo sta rispettando piani e tempi previsti dal Pnrr. Tutto è pronto per l’assegnazione dei 2,4 miliardi previsti per le 3 aree d’intervento: 1,786 miliardi ai «Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche» (divisi in 6 diversi interventi); attivazione del «Digital Tourism Hub» e «Caput Mundi», per il Giubileo 2025.
760 milioni per i borghi
Il Piano Nazionale Borghi del MiC per il rilancio di 310 piccoli paesi prevede l’investimento di 760 milioni del Pnrr per due linee d’azione: la prima per sostenere con 363 milioni i 207 progetti, iniziative di cultura, istruzione, ambiente, turismo, proposti da 289 piccoli comuni, ai quali vanno circa 1,6 milioni di euro ognuno; con l’altra vengono assegnati 398 milioni a 21 borghi, scelti da Regioni e Province autonome, finanziati con 20 milioni ciascuno per valorizzarli e farli rivivere.
490 milioni al Fec
Sono 490 i milioni del Pnrr che il Ministero della Cultura ha assegnato al Fec (Fondo Edifici di Culto, proprietà del Ministero dell’Interno), di cui 250 milioni destinati a interventi di restauro su 286 chiese, così distribuite: 102 in Sicilia, 33 in Toscana, 31 nel Lazio, 14 in Emilia-Romagna, 13 in Toscana, 13 in Umbria, 11 in Abruzzo, 11 nelle Marche, 8 in Sardegna, 7 in Veneto e 1 in Liguria.
Gli importi maggiori vanno a: Chiesa di Santa Chiara a Napoli (11 milioni), Chiesa dei Gesuiti di Cannaregio a Venezia (4,5 milioni), Basilica e Museo di San Domenico a Bologna (4 milioni), Sant’Andrea delle Fratte e Sant’Andrea della Valle a Roma (4 milioni ciascuna). 240 milioni sono invece destinati ai lavori di «adeguamento sismico» per mettere cioè in sicurezza257 «luoghi di culto, torri e campanili», dai 43 in Campania e 26 in Sicilia, fino a 4 nelle Marche e Abruzzo e 1 solo in Friuli e Umbria. Tra gli interventi più costosi quelli sul campanile di Santo Stefano a Venezia (7,8 milioni), sulla Concattedrale Basilica Minore di Gerace (Rc, 6,8 milioni) e sulla Chiesa di San Domenico a Matera (6,5 milioni).
300 milioni per parchi e giardini storici
Con il Pnrr il Ministero della Cultura assegna in tutto 300 milioni al «Restauro e valorizzazione di Parchi e Giardini storici» statali e privati: 190 milioni sono stati divisi tra 134 giardini, già tutelati dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. Importo massimo del contributo: 2 milioni ciascuno. Nel Centro-Nord sono stati scelti 106 giardini (totale 151,5 milioni) e al Sud 23 (totale 38 milioni, circa il 20% del totale).
Dal momento che, anche in questo ambito, il Pnrr prevede espressamente che almeno il 40% dei finanziamenti totali vada al Sud, che tuttavia è meno ricco di parchi e giardini rispetto al Centro-Nord, la somma per arrivare al 40% necessario è stata trovata nei 100 milioni che il MiC aveva già assegnato a 5 importanti giardini statali, 2 al Centro-Nord (Parco di Villa Pisani a Stra, Ve, e Villa Lante a Bagnaia, Vt) e 3 al Sud, in Campania: Real Bosco di Capodimonte (Na), Parco Reggia di Caserta e Villa Favorita di Ercolano, per un totale di 82 milioni. I 10 milioni restanti dei 300 complessivi per quest’area di investimento sono destinati alla formazione dei giardinieri.
Una considerazione in merito all’ingente finanziamento concentrato in tre luoghi del Sud Italia, in particolare di Napoli e Campania. Qualcuno ha ravvisato un presunto favoritismo del ministro Franceschini, capolista del Pd nel collegio plurinominale Campania 1 alle recenti Elezioni parlamentari (da cui è risultato eletto). La scelta dei 3 giardini campani nel gruppo di quelli finanziati con 100 milioni era stata fatta più di un anno fa, ben prima che si sapesse delle elezioni e della candidatura napoletana. Ma soprattutto, come si è detto, la scelta sarebbe stata imposta dalla necessità di raggiungere il 40% di finanziamenti a parchi e giardini del Sud soggetti a tutela.
Al Turismo solo l’1% dello stanziamento totale
Dal Ministero del Turismo viene segnalata una criticità, frutto degli accordi stabiliti prima del suo distacco dal Ministero della Cultura nel 2021: l’ammontare del finanziamento del Pnrr è del tutto insufficiente rispetto alle necessità del settore e squilibrato in rapporto al contributo della voce Turismo al Pil nazionale che vale circa il 14%, mentre i 2,4 miliardi assegnati al Ministero sono circa l’1% dello stanziamento totale del Pnrr. Il Ministero sta cercando di «rimodulare» i finanziamenti con diverse strategie per rispondere alle richieste degli operatori del turismo. I 2,4 miliardi stanziati sono destinati a 3 aree di intervento:
• 1,786 miliardi ai «Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche» divisi in 6 diversi interventi: m 500 milioni, credito d’imposta dell’80% e fondo perduto per le imprese turistiche;
• 98 milioni per digitalizzare agenzie di viaggio e tour operator;
• 500 milioni per creare un fondo con Mef e Bei per ammodernare le strutture ricettive, interventi per la montagna, sviluppo di nuovi itinerari turistici;
• 180 milioni a fondo perduto e attivazione Fondo rotativo della Cassa Depositi e Prestiti per ammodernare strutture, eliminare barriere architettoniche, riqualificazione ambientale;
• 150 milioni al Fondo Nazionale Turismo (gestione Cassa Depositi e Prestiti) per rafforzare strutture e valorizzare asset immobiliari;
• 358 milioni a sostegno di nascita e consolidamento delle Pmi turismo. Questi interventi possono valersi del sostegno di una leva finanziaria esterna (dal Ministero del Turismo si cita Cdp ma anche altri soggetti, pensando che ci saranno anche somme Pnrr non spese, soprattutto al Sud, per allargare la platea dei beneficiari diventata molto larga e bisognosi di soldi con il boom della ripresa turistica)
• 114 milioni per attivare il «Digital Tourism Hub», piattaforma digitale per aggregare online l’offerta turistica nazionale;
• 500 milioni per il progetto «Caput Mundi», per sostenere l’offerta turistica in vista del Giubileo 2025.
Regione per Regione i borghi finanziati
• ABRUZZO Rocca «Calascio Luce d’Abruzzo»
• BASILICATA «Monticchio Bagni, comune di Rionero in Vulture»
• CALABRIA «Gerace, porta del sole»
• CAMPANIA «Sanza: il borgo dell’accoglienza»
• EMILIA ROMAGNA «Da Campolo l’Arte fa scola»
• FRIULI VENEZIA GIULIA Borgo Castello a Gorizia.
• LAZIO Cooperativa di Comunità a Treviniano (Vt)
• LIGURIA Borgo Castello, Comune di Angora (Sv)
• LOMBARDIA Livemmo, Comune di Pertica Alta (Bs)
• MARCHE «Metroborgo-Montaltolab» a Montalto delle Marche (Ap)
• MOLISE Pietrabbondante (Is)
• PIEMONTE Elva (Cn)
• PUGLIA «Future in the past» ad Accadia (Fg)
• SARDEGNA Ulassai (Nu)
• SICILIA Cunziria, Comune di Vizzini (Ct)
• TOSCANA Castelnuovo in Avana, Comune di Cavriglia (Ar)
• UMBRIA «Cesi porta dell’Umbria e delle meraviglie» (Tr)
• VALLE D’AOSTA «Fontainemore Borgo Alpino»
• VENETO Recoaro Terme (Vi)
• PROVINCIA DI TRENTO Palù del Fersina
• PROVINCIA DI BOLZANO Stelvio
Campania felix con Lazio e Veneto
• CAMPANIA: 25 milioni di euro per intervento di restauro e valorizzazione del Parco della Reggia di Caserta. Soggetto attuatore: Reggia di Caserta.
• CAMPANIA: 25 milioni di euro per governo evolutivo del patrimonio vegetale del bosco e del parco di Capodimonte (Na) e recupero e miglioramento della fruizione in sicurezza della rete viaria, di accessi e calpestii. Soggetto attuatore: Museo e Real Bosco di Capodimonte.
• CAMPANIA: 31.993.178 euro per progetto di riunificazione dell’intero complesso della Villa Favorita di Ercolano (Na). Soggetto attuatore: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli.
• LAZIO: 7 milioni per recupero, fruizione e valorizzazione di Villa Lante a Bagnaia di Viterbo (Vt). Soggetto attuatore: Direzione Regionale Musei Lazio.
• VENETO: 9 milioni per intervento di recupero e valorizzazione del parco e dell’edificio delle scuderie del complesso monumentale di Villa Pisani a Strà (Ve). Soggetto attuatore: Museo Nazionale di Villa Pisani.
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