Maria Letizia Paiato
Leggi i suoi articoliNell’idea di volume anziché di spazio, si esprime la dichiarazione d’intenti di Fondazione La Rocca-Volume per l’Arte, la neonata fondazione pescarese, che si apre all’arte con il pensiero del suo presidente Ottorino La Rocca: «Più che uno spazio per l’arte, ho in mente un volume. La parola spazio ha in sé anche l’idea di vuoto, ma la parola volume ha intrinseca in sé l’idea di un oggetto che riempie uno spazio fisico, misurabile attraverso la larghezza, l’altezza e la profondità. È quello che fa l’arte: irrompe nello spazio delle nostre vite e ci dà il volume della nostra umanità».
Il nuovo ente non profit pone pertanto l’attenzione non solo al dialogo fra arte contemporanea e spazio, ma anche alla compatibilità con il contesto in cui l’opera prende forma, ovvero con l’ambiente, intenso nel suo significato più ampio di luogo dove fioriscono le relazioni sociali, oltre che sui concetti di spazio pubblico e privato, immaginando la Fondazione come una casa condivisa del sapere, aperta e trasversale, oltre che dell’apprendimento individuale.
Nell’idea di volume c’è anche una riflessione che interessa la creazione dell’opera d’arte stessa, come nel caso della prima mostra «INEDITO» (fino al 6 maggio) dell’artista Sandro Visca. Attraverso una visione libera, emancipata e scevra da ogni ideologia artistico-culturale, così riassume Rita Olivieri nel catalogo che accompagna l’esposizione, Visca interpreta il messaggio culturale della Fondazione, desiderosa di fare del frammento la traccia per un percorso di ricostruzione intellettuale della società.
Opera dopo opera, volume dopo volume, in un intreccio di lavori, fra quadri, installazioni, teatrini, realizzati con materiali eterogenei, stoffe e colori, in una sinfonia di cromie e immagini, Visca mostra il volume dell’opera sovrapporsi a quello ideale di tomo, dove il sapere, la conoscenza, lo studio sono i fondamenti della comunità immaginata dall’imprenditore abruzzese e famiglia.
Negli anni ventur, questo nuovo Volume per l’Arte, sosterrà attività artistiche moderne e contemporanee, guarderà all’arte del territorio ma anche a esponenti della cultura nazionale e internazionale, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nel cuore d’Italia per la ricerca e il design nel campo dell’arte.
Una vera e propria officina culturale aperta alla condivisione di opere con musei e altre istituzioni pubbliche e private, con chiunque sia convinto che l’arte è una possibilità per la progettazione del vivere futuro, «per poter apprendere, scambiare esperienze e visioni del mondo [...], com sottolineano Ottorino La Rocca e la sua famiglia. Immergendo l’Arte nel liquido culturale si ha il Volume della ricchezza umana che si può apportare nella nostra società».
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