Una veduta dell’installazione «Seed» (2024) di Thomas De Falco, Cavalese, Museo Arte Contemporanea

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Una veduta dell’installazione «Seed» (2024) di Thomas De Falco, Cavalese, Museo Arte Contemporanea

Per Thomas De Falco la natura è il mondo intero

Una personale con 35 sculture tessili e una performance dell’artista italofrancese inaugura il mandato di Elsa Barbieri alla direzione del Museo d’Arte Contemporanea nella Valle di Fiemme

Con una mostra personale di Thomas De Falco, dal 23 novembre al 9 marzo 2025, inizia il mandato di Elsa Barbieri insediatasi a giugno scorso come direttrice del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese (Tn). Obiettivo del suo programma triennale è quello di «portare a Cavalese le nuove ricerche in arte, realizzate anche da artisti esterni alla valle, ma legate a essa da una capacità di connessione e scambio, da cui sia il territorio che gli artisti possano portarsi dentro qualcosa». La mostra, a cura di Barbieri stessa, è composta da 35 sculture tessili, la maggior parte realizzate per l’occasione dall’artista italofrancese, classe 1982, e prevede una performance, anch’essa inedita, giocata su un parallelismo tra maternità e natura a cura di Clara Tosi Pamphili, che si terrà il 7 dicembre al museo alle 17.30 in occasione della presentazione del catalogo (Esperia). 

«Conosco l’artista e la sua opera dai tempi in cui frequentava la Scuola dell’Arazzo del Castello Sforzesco di Milano, da quando ha scelto come strumento del suo lavoro il telaio verticale che impone una grande precisione, racconta Barbieri. Ho pensato alla sua opera proprio in relazione al contesto della Val di Fiemme, caratterizzata da un paesaggio e da una natura incontaminata, aperta, capace di regalare grandi panorami, in passato anche un importante centro per la produzione della lana. Ho pensato al lavoro di De Falco, al suo utilizzo di diversi filati, dal cotone alla seta, alla lana, al lino, alla tecnica quasi ossessiva del wrapping a cui aggiunge materiali come foglie e fieno per un’opera capace di lasciare emergere un pensiero che nasce nella natura, dalla visione di radici e alberi».

Accanto alla grande attenzione per la natura, il tema che emerge dalle opere di De Falco è quello dell’elogio della donna nel mondo attuale. «Dalla natura, intesa come madre, al femminile il passo è breve, spiega la curatrice. Per questa ragione è stata aggiunta alla conclusione del percorso espositivo una “stanza della ricerca” con le opere di Sahar Dadvand, Zehra Doğan, Rosa Luders, Andrea Mauti, Carol Rama, Dionysis Saraji, Greta Schödl, Urara Tsuchiya, Francesco Vezzoli e Zoe Williams. Insieme a De Falco abbiamo scelto i loro lavori come forma d’incontro, interrogazione di sé e relazione interiore con il corpo femminile e con la natura».

Il titolo della mostra, «Gold. While all Flow'rs and all Trees do close To weave the Garlands of repose», è la citazione di un verso della poesia «The Garden» di Andrew Marvell la cui traduzione suona come: «mentre tutti i fiori e tutti gli alberi si chiudono per intrecciare le ghirlande del riposo». «Ma a quel verso Thomas De Falco ha anteposto la parola “Gold”, aggiunge Barbieri, attraverso la quale intende accendere l’attenzione per vedere ciò che normalmente non si vede, un invito a tenere in particolare considerazione sentimenti ed emozioni in un momento storico così complesso e difficile».  E citando il film «Rombo di tuono», Elsa Barbieri conclude: «Se nel film, per il protagonista la foresta è il mondo intero, per De Falco la natura è il mondo intero».

«Bodies and night» (2017) di Thomas De Falco

Camilla Bertoni, 21 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

Per Thomas De Falco la natura è il mondo intero | Camilla Bertoni

Per Thomas De Falco la natura è il mondo intero | Camilla Bertoni