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Pelé (1940-2022) twitter.com/Pele

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Pelé (1940-2022) twitter.com/Pele

Pelé, la leggenda del calcio, è morto all’età di 82 anni

Musa ispiratrice di Warhol e icona della street art, la star brasiliana è stata tra i soggetti di Martin Parr e Juergen Teller

Pelé, la leggenda del calcio brasiliano che trasformò il "Bel gioco" in una forma d’arte, è morto all’età di 82 anni. L’attaccante brasiliano è stato il più grande calciatore di tutti e l’unico uomo a vincere tre Mondiali: nel 1958, nel 1962 e nel 1970.

Come il suo amico Muhammad Ali, Pelé è diventato una figura di livello internazionale, immediatamente riconoscibile nell’età d’oro della televisione e dei primi viaggi aerei. Come Ali, è stato una delle prime stelle sportive di colore ad emergere dalla povertà. In un mondo ancora diviso da pregiudizi razziali, ha attirato su di sè l’attenzione di ogni ceto sociale, al di là dei suoi straordinari risultati sportivi.

Pelé è stato ritratto da artisti come Andy Warhol, Martin Parr, Juergen Teller, Elaine de Kooning e la rock star Ronnie Wood, ed è stato il soggetto di alcune delle fotografie sportive più memorabili degli anni ’60 e ’70. «Pelé è stato uno dei pochi che ha contraddetto la mia teoria, ha detto una volta Warhol, invece di 15 minuti di fama, avrà 15 secoli».

Pelé era noto per l’eleganza e l’efficacia del suo gioco. La sua velocità, senza sforzo, lungo il campo, l’abile controllo della palla e la potenza da terra e in aria, lo hanno visto segnare 1.283 gol in 1.366 partite per i suoi club, Santos e New York Cosmos, e per il Brasile. Per il capitano dell’Inghilterra vincitore della Coppa del Mondo, Bobby Moore, Pelé era il giocatore completo, un uomo che era «alto solo 5 piedi e 8 pollici, eppure sembrava un atleta gigante in campo: equilibrio perfetto e visione irraggiungibile. Era il più grande perché poteva fare qualsiasi cosa su un campo di calcio».

Nel 1958, all’età di 17 anni, divenne il più giovane vincitore di un torneo di Coppa del Mondo e il più giovane marcatore in una finale di Coppa del Mondo. Ai Mondiali del 1970, in Messico, primo ad essere trasmesso a un pubblico mondiale, e primo in televisione a colori, è stato «direttore d’orchestra» e protagonista di un ineguagliabile Brasile. Sfoggiando i colori nazionali dell’oro e del blu cobalto, ha giocato con grazia ed estro improvvisato degni di un grande «ensemble musicale».

Dopo la morte di Pelé, l’arco dello stadio di Wembley si è illuminato di blu e oro, così come la statua del Cristo Redentore che sovrasta la città di Rio de Janeiro, mentre la NASA ha ricordato il trapasso del calciatore con una fotografia di una galassia a spirale nella costellazione dello Scultore con i colori della squadra brasiliana.

Il fascino speciale di Pelé risiedeva nella sua dimostrabile sportività e integrità, la sua natura alla mano e il sorriso disinvolto, che lo rendevano un diplomatico naturale per lo sport e il paese, uno che è stato ricevuto da monarchi e presidenti di tutto il mondo.

«Assolutamente tutti volevano stringergli la mano, per fare una foto con lui, ha detto una volta la rock star Mick Jagger. Direi che aver festeggiato con Pelé è stato il più grande distintivo d’onore». Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato dopo la morte di Pelé: «Per uno sport che unisce il mondo come nessun altro, l’ascesa di Pelé da umili origini a leggenda del calcio è una storia delle possibilità della vita».

La grazia e l’estro di Pelé in campo e la sua propensione a segnare con la tipica rovesciata lo hanno reso oggetto di alcune spettacolari fotografie d’azione. (Il caratteristico «bicycle kick» appare  pure nella sua interpretazione per il film sui prigionieri della seconda guerra mondiale del 1981 «Fuga per la vittoria», diretto da John Houston e interpretato da Sylvester Stallone, Michael Caine e Max von Sydow.) Ma è significativo che le due più memorabili fotografie di Pelé siano legate al cameratismo sportivo, scattate in momenti di raccoglimento a riprese finite.

Il 7 giugno 1970, il Brasile ha giocato una partita della fase a gironi della Coppa del Mondo contro l’Inghilterra a Guadalajara. Il Brasile ha vinto 1 a 0 dopo che un irrefrenabile colpo di testa di Pelé è stato parato dal portiere inglese Gordon Banks ed entrambe le squadre sono passate alla fase a eliminazione diretta.

Dopo la partita, il fotografo John Varley, del quotidiano Daily Mirror, ha seguito il capitano dell’Inghilterra Bobby Moore in campo nella speranza che potesse vedere Moore interagire con Pelé. Ha fotografato i due giocatori proprio mentre si scambiavano le magliette e si abbracciavano. La fotografia cattura un momento di rispetto, ammirazione e affetto.

«Quella foto ha fatto il giro del mondo, ha detto in seguito Pelé. Penso che sia stato molto importante per il calcio. Dimostriamo che è uno sport. Vincere o perdere non importa quanto trasmettere l’esempio, l’amicizia, alla prossima generazione».

Pelé si è ritirato dal calcio nel 1974, «appendendo le scarpe al chiodo» mentre giocava nel Santos, ma l’anno seguente accettò un’offerta irresistibile per i New York Cosmos, una squadra all-star di New York City, dove la sua presenza, tra il 1975 e il 1977, ha riempito gli stadi di un Paese che muoveva i primi passi nel calcio.

Il 1 ° ottobre 1977, Pelé è apparso in quella che in realtà è stata la sua ultima performance, in una partita amichevole al Giants Stadium del New Jersey, tra i suoi due club, Santos e New York Cosmos, in cui ha giocato metà tempo per ogni squadra.

Il presidente Jimmy Carter, Muhammad Ali e Bobby Moore erano tra i 77.000 spettatori e successivamente Ali è entrato in campo e ha ricevuto il pallone da Pelé. Il momento dell’abbraccio, Ali di fronte alla telecamera e Pelé con la sua maglia numero 10 del Santos visto da dietro, è stato immortalato da un fotografo sconosciuto.

Quel momento di sincera amicizia tra Ali e Pelé ha ispirato arte di strada in tutto il mondo con variazioni in cui figurano abbracci di Pelé con chiunque, da David Bowie, a Paul McCartney e la Gioconda.

Il calcio nelle mostre museali

Lo scambio di magliette tra Moore e Pelé nel 1970 segna una fase iniziale del fenomeno in cui lo sport, e in particolare il calcio, è diventato oggetto da collezione di alto livello e punto fermo di mostre nei musei.

La più alta ambizione delle stelle del calcio di oggi, i numeri 10 che seguono le orme di Pelé e del compianto Diego Maradona, tra cui Cristiano Ronaldo, Lionel Messi e Kylian Mbappé, è onorare la storia di questo sport attraverso collezioni di maglie e scarpe da calcio storiche (riconoscendo l’ispirazione che Pelé ha dato alle loro carriere).

C’è un ricco Museo Pelé a Santos, pieno di fotografie, magliette e antichi stivali di cuoio che ricordano le palle e le scarpe pesanti con cui Pelé ha dovuto fare i conti quando ha iniziato la sua magica carriera sul campo mezzo secolo fa.

Nel 2015, «Pelé: Art, Life, Football», una mostra d’arte e fotografie ispirate al calciatore è stata ospitata a Londra, presso la Halcyon Gallery, con il dipinto di Warhol di Pelé, per la sua serie del 1977 Athletes, alla base di una mostra al Museo Nazionale del Calcio di Manchester.

In vista della Coppa del Mondo 2018, il Pérez Art Museum Miami ha allestito «The World’s Game: Fútbol and Contemporary Art», una mostra di 50 opere che includeva l’immagine di Warhol di Pelé.

Quattro anni dopo, la Coppa del Mondo in Qatar si è aperta con la notizia che Pelé era gravemente malato di cancro in un ospedale di San Paolo. La squadra brasiliana ha tenuto un gigantesco striscione di Pelé sul campo prima della prima partita, uno degli ultimi e più audaci tributi visivi, trasmessi in tutto il mondo, a un uomo la cui abilità e il cui esempio personale hanno reso il calcio un fenomeno visivo e comunitario globale .

Edson Arantes do Nascimento (Pelé); nato a Três Corações, stato di Minas Gerais, Brasile, il 23 ottobre 1940; Ministro dello sport 1995-98; Cavaliere Onorario (Regno Unito) 1997; sposato tre volte (due figli, quattro figlie); è deceduto a San Paolo, Brasile, il 29 dicembre 2022.
 

La tuta di Pelè (Coppa del Mondo FIFA, Svezia 1958) nella collezione del nuovo FIFA World Football Museum di Zurigo

La foto postata sul profilo Twitter del presidente Biden il 29 dicembre

«Pelé» (1977) di Andy Warhol, © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc.

Louis Jebb, 31 dicembre 2022 | © Riproduzione riservata

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