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Il sito di Palmira, prima dell'occupazione dell'Isis

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Il sito di Palmira, prima dell'occupazione dell'Isis

Palmira verrà distrutta nel 2017?

Ancora una volta la «sposa del deserto» è stata violata dai fanatici e la situazione «purtroppo non sembra essere particolarmente buona, non abbiamo dati certi anche perché  manca un controllo diretto sulla zona di Palmira» ,ci ha spiegato il generale Fabrizio Parrulli

Federico Castelli Gattinara

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A maggio 2015 la conquista del sito archeologico di Palmira da parte di miliziani dell’Isis aveva scosso il mondo, con la decapitazione dell’archeologo Khaled al-Asaad e il tritolo con cui sono stati fatti saltare l’Arco Trionfale e i templi di Bel e Baal Shamim. Allora la Direzione generale delle antichità e dei musei di Damasco aveva compiuto una rischiosa missione per salvare almeno i tesori trasportabili del museo locale.

A febbraio 2016 era stata firmata l’intesa tra Governo italiano e Unesco per la costituzione della task force italiana della coalizione Unesco Unite4Heritage, i cosiddetti Caschi blu della cultura, seguita a marzo dalla riconquista del sito da parte delle truppe siriane appoggiate dai russi. Il mese scorso, durante la furiosa liberazione di Aleppo a carissimo prezzo di vite umane, duecento chilometri più a sud i miliziani hanno rioccupato a sorpresa la città moderna e il sito.

Ancora una volta la «sposa del deserto» è stata violata dai fanatici e la situazione «purtroppo non sembra essere particolarmente buona, ci ha spiegato il generale Fabrizio Parrulli, che da luglio scorso guida i Carabinieri Tpc ed è quindi un personaggio chiave dei neonati Caschi blu italiani, ma non abbiamo dati certi anche perché ci manca un controllo diretto sulla zona di Palmira». Il sito è in un’area dove le forze della coalizione anti Isis, composte da oltre 60 Paesi tra cui il nostro, non sono presenti, essendo state liberate dalle truppe governative siriane e dai russi.

«Ciò che abbiamo appreso della situazione è che le forze dell’Isis si sono parzialmente riappropriate anche del sito» e di conseguenza non ci sono le condizioni di sicurezza per una missione dei Caschi blu. Ma che cosa si può fare una volta liberata Palmira? «Se verremo chiamati a intervenire, la prima cosa da fare sarà una verifica, una valutazione e un’analisi dei danni che sono stati arrecati. Solo allora si potranno prevedere interventi per poter mettere in sicurezza l’area archeologica».
 

Federico Castelli Gattinara, 07 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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