Carlo Accorsi
Leggi i suoi articoliSabato 1 aprile è prevista una riunione a Venezia tra François Pinault, l’imprenditore francese del lusso e grande collezionista, proprietario in laguna di Punta della Dogana e Palazzo Grassi, e l’altrettanto celebre artista britannico Damien Hirst, che proprio a Palazzo Grassi ebbe una memorabile esposizione nel 2017.
La riunione, con la partecipazione inoltre di vari tecnici internazionali, decide la futura destinazione di Palazzo Grassi. Pinault infatti, che a Parigi ha inaugurato il suo grandioso centro espositivo nella Bourse de Commerce, riterrebbe inutilmente ripetitivo e doppiamente costoso mantenere due sedi per mostre d’arte a Venezia. Il progetto è dunque di dotare quella che è stata una delle storiche capitali marinare di un Aquarium di cui è priva (mentre è uno dei principali richiami turistici dell’altra grande città marinara italiana, Genova) al quale verrebbe adattato Palazzo Grassi con la partecipazione artistica di Hirst, noto al grande pubblico per i suoi animali immersi in formaldeide.
Infatti il museo di Hirst con sue apposite «sculture» di pesci (tutte le varietà mediterranee oltre al celeberrimo squalo) costituirebbe l’altra offerta del Palazzo, complementare dell’Aquarium. Obiettivo è l’apertura fra un anno, il Lunedì dell’Angelo successivo al giorno di Pasqua, domenica 31 marzo 2024.
Aggiornamento del 2 aprile. Gli indizi «ittici» ed equorei disseminati nell’articolo non saranno sfuggiti ai lettori più attenti. Ora che il 1° aprile è passato possiamo confermarlo: la notizia era il nostro «Pesce d’aprile».
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