Simone Facchinetti
Leggi i suoi articoliÈ sempre difficile stilare una classifica, tuttavia, nel panorama italiano di quest’anno forse non si era ancora visto nulla di simile. La densità qualitativa delle opere proposte da Cambi è fuori dal comune, perciò è utile mettere sull’avviso i collezionisti più accorti.
Le aste sono due: una dedicata ai «Disegni antichi», l’altra agli «Old Masters». Entrambe si celebrano il 13 giugno a Genova e l’esposizione è aperta da venerdi 7 a lunedi 10. Conviene sempre fare un giro di ispezione ma in questo caso la visita è altamente raccomandata. Vale la regola del 10: non si batte mai un’opera sopra i 10mila euro senza averla prima vista di persona. E da Cambi la stragrande maggioranza delle stime dei dipinti la supera e dato che la supera così frequentemente magari ci sarà una buona ragione? Vediamo.
In totale i lotti sono 308, 129 disegni e 179 dipinti. Concentriamoci sui dipinti: sono sostanzialmente divisi in due grandi blocchi, il più rilevante proviene dalla dispersione di una collezione privata di Pordenone. Chi l’ha «costruita» (probabilmente nel corso di molti anni di appassionanti ricerche) aveva un’idea piuttosto chiara di quello che voleva. Infatti il cuore pulsante della raccolta è costituito da testimonianze figurative della pittura veneta barocca, con una certa predilezione per i «tenebrosi».
Ci sono alcuni lotti che spiccano sugli altri, come il «Suicidio di Catone» di Langetti (lotto 221, stimato 18-24mila euro) e il notevolissimo «Cristo e l’adultera» di Carneo (lotto 225, stimato 25-30mila). In mezzo c’è anche un nucleo selezionato di opere di Nicola Grassi, dal quale emerge l’intensa «Susanna e i vecchioni» (lotto 229, stimato 40-50mila), non a caso scelta come immagine di copertina del catalogo.
Nel secondo blocco si trovano diverse trouvailles, molte transitate negli ultimi tempi sul mercato antiquario italiano che ora si possono apprezzare dopo il restauro (alcune odorano di vernice fresca) e presentate con l’attribuzione giusta (lotti 153, 164, 174).
Non passano inosservate le tre tele provenienti dalla mitica collezione del direttore d’orchestra Molinari Pradelli (lotti 172, 243, 265), due delle quali soggette a notifica (il Carlo Francesco Nuvolone e il Luca Giordano). Infine c’è anche qualche piccola scoperta da fare ma staremo diligentemente con l’acqua in bocca per non commettere il reato di turbativa d’asta!
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