Alla Fondazione Sandretto Rebaudengo tre mostre personali dedicate a Mark Manders, Stefanie Heinze e Bekhbaatar Enkhtur, tutte con inaugurazione il 31 ottobre.
Mark Manders, artista olandese classe 1968, torna nella Fondazione con un corpus di opere realizzate in oltre 30 anni. Intitolato «Silent Studio» il percorso presenta sculture degli anni ’90, come «Short sad Thoughts», accanto a opere concepite appositamente. In totale più di venti tra sculture, installazioni e mobili in bronzo, acciaio, ferro ma anche carta e pittura, a celebrare la lunga relazione tra Mark Manders e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: un sodalizio iniziato con la partecipazione dell’artista a «Guarene Arte 97» con l’opera, presente in mostra, «Fox / Mouse / Belt» (1992).
L’artista tedesca Stefanie Heinze (1987), con «Your mouth comes second», espone invece alla Sandretto per la prima volta. In mostra opere recenti che spaziano dalla rappresentazione di mondi interiori allo spiritualismo antico e urban: disegni e collage in scala ridotta che poi sfociano in grandi tableau, con un processo introspettivo che passa dal piccolo formato fino alla definitiva estroversione sulla tela.
Bekhbaatar Enkhtur è infine il vincitore del premio Illy Present Future 2023, riconoscimento frutto della collaborazione tra illycaffè e Artissima con l’obiettivo di premiare e supportare artisti emergenti. «Hearsay» è la prima personale di Bekhbaatar (1994) in Fondazione. La mostra presenta una serie di opere nuove che pongono in risalto la pratica scultorea di Enkhtur. Lo sguardo dell’artista trova principale fonte di ispirazione nel suo Paese d’origine, la Mongolia, ma è anche rivolto al patrimonio culturale dell’Asia centrale e orientale. Al centro delle sue opere il linguaggio simbolico tratto dal mondo animale, l’interpretazione della mitologia e l’iconografia, ma anche la manipolazione di materiali effimeri e l’energia intrinseca che questi sprigionano.