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Italics, Panorama Monferrato

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Luca Beatrice: «Mostra diffusa? Mi stanca l’idea»

Secondo il critico torinese è meglio un unico luogo anziché chilometri per gli sfaccendati dell’arte

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Luca Beatrice

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Incubo ad aria condizionata, come titolava Henry Miller. Ce ne sono diversi in questa estate 2024. La burrata, propinata ovunque e comunque, sulla pasta, sui gamberi, nelle insalate, nel dolce, evoluzione della normale mozzarella ovviamente di Andria. Difficile salvarsi dal proliferare di questo ibrido latticino, presente sia in trattoria che nello stellato, non un buon segno. Altro incubo: il social media manager, un mestiere che non esiste, per cui non si studia ma che tutti vogliono fare perché, come per l’artista, non ci sono precise regole d’ingaggio. Come riconoscere l’impostore? Quello che ti propone il «backstage», ovvero il «dietro le quinte»: ma chissenefrega rispondi tu, di vedere come lavorano gli artisti, come preparano le mostre, i loro studi... È tutta qui la tua inventiva, la tua genialità o sei il solito che ci sta provando? 

Il peggiore di tutti, quello da cui devi difenderti con ogni mezzo: la mostra diffusa, involuzione dell’albergo diffuso, proposto di solito nei borghi dove ti può capitare di dormire da una parte, far colazione da un’altra e doccia da un’altra ancora. La mostra diffusa è un pericolo con qualsiasi clima, ma se fa caldo può diventare mortale, eppure gli organizzatori di Panorama Italics, giunta alla quarta edizione, non hanno resistito alla tentazione della mostra diffusa in Monferrato tra il 4 e l’8 settembre, che di solito è ancora estate piena, 60 gallerie sparse per i comuni di Camagna, Vignale, Montemagno e Castagnole. Simpatici luoghi ameni, interessanti scorci paesaggistici, parecchi chilometri da percorrere per i tanti sfaccendati dell’arte. Che cos’è, una sfida? Magari agli organizzatori andrà bene, ma resto convinto, soprattutto quando si parla di fiere e mostre, che concentrare il tutto in un unico luogo sia ancora la mossa più logica. E meno faticosa. Poi parleranno di successo, tanto non c’è alcun criterio oggettivo per misurare il pubblico, ma io mi stanco solo all’idea: la mostra diffusa la evito accuratamente, e pazienza se mi perderò dei capolavori sconosciuti.

Luca Beatrice, 02 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

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