Una sala della mostra su Marco Polo al China World Art Museum di Pechino

Cortesia dell’Ambasciata d’Italia a Pechino

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Una sala della mostra su Marco Polo al China World Art Museum di Pechino

Cortesia dell’Ambasciata d’Italia a Pechino

L’eredità di Marco Polo in Cina

Nel China World Art Museum di Pechino importanti prestiti da musei italiani celebrano anche in Asia i 700 anni dalla morte dell’esploratore veneziano  

Nei diciassette anni trascorsi in Cina Marco Polo (1254-1324) familiarizzò con una civiltà raffinata che conosceva gli antichissimi segreti della fabbricazione della porcellana, della seta, della carta e del tè e restituì tale lungo percorso, intrapreso in parte con il padre Niccolò e lo zio Matteo, nel Libro delle meraviglie del mondo, dettato allo scrittore Rustichello da Pisa (?-1322?) e noto come Il Milione, un reportage ante litteram che rese immortale in Europa, ma anche in Asia, il suo autore. 

A Pechino, nel  China World Art Museum, e successivamente in altri musei cinesi, si svolge fino al 24 novembre «Viaggio di conoscenze: “Il Milione” di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente», mostra organizzata in occasione delle celebrazioni dei 700 anni dalla scomparsa dell’esploratore veneziano e a cura dei docenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Eugenio Burgio e Antonio Montefusco e di Andrea Nanetti della Nanyang University di Singapore. L’appuntamento presso il China World Art Museum ha il coordinamento generale di Federico Roberto Antonelli, direttore dell’Istituto italiano di Cultura di Pechino, e sostanzialmente è il corrispettivo asiatico della grande mostra in corso fino al 29 settembre a Palazzo Ducale di Venezia, «I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano del Duecento». 

La rassegna cinese riunisce 135 pezzi tra dipinti e sculture trecentesche, cimeli, gioielli, vetri e tessuti preziosi, documenti provenienti da importanti istituzioni come la Fondazione Musei Civici di Venezia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, i Musei Civici di Bologna, il Museo Poldi Pezzoli di Milano, le Collezioni di Palazzo Thiene di Vicenza, l’Imperial Kiln Institute di Jingdezhen, il Museum of Ethnic Costumes di Pechino e lo stesso World Art Museum, in cui è conservato il celebre bassorilievo circolare che narra la millenaria storia cinese e in cui sono raffigurati, unici occidentali, Marco Polo e il gesuita e cartografo Matteo Ricci (1552-1610). Sono esposti anche due busti in pietra raffiguranti san Domenico e san Francesco, scolpiti nel 1390 da artisti della bottega di Jacobello (1350 ca-1409) e da Pier Paolo delle Masegne (1386-1403) oltre a codici miniati e piatti di manifattura del periodo Yuan (XVIII-XIV secolo) provenienti dalla raccolta seicentesca del marchese Ferdinando Cospi di Bologna. 


Il percorso è articolato in sei sezioni che analizzano il lungo viaggio dei Polo in una sorta di itinerario che accosta alla realtà la dimensione dell’immaginario, le caratteristiche che emergono dalle pagine del Milione: la prima sezione è dedicata alle fonti dirette su Marco e al ruolo svolto da Venezia nel favorire l’acquisizione di nuove conoscenze storiche e geografiche dell’Oriente, la seconda analizza le figure di predicatori che viaggiarono lungo le vie carovaniere negli stessi anni dell’esploratore, mentre la terza si concentra sulla cultura materiale a Venezia e lungo le vie del commercio che dal Mediterraneo portavano fino in Cina. 

Gli altri spazi espongono le armature da parata realizzate dai maestri artigiani sia in Italia sia in Asia e analizzano gli aspetti della navigazione in terre lontane. L’appuntamento chiude con l’iconografia di Marco Polo, del quale non esiste un ritratto considerato attendibile, attraverso lavori di Galileo Chini, Tranquillo Cremona, Emanuele Luzzatti e con un’installazione in realtà aumentata che simula un viaggio a fianco di Marco Polo nel regno di Kublai Khan, lungo l’antichissima Via della Seta.

Stefano Luppi, 13 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

L’eredità di Marco Polo in Cina | Stefano Luppi

L’eredità di Marco Polo in Cina | Stefano Luppi