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Veduta della sala delle Maioliche (allestimento del 1983-2023)

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Veduta della sala delle Maioliche (allestimento del 1983-2023)

Le meravigliose ceramiche del Bargello

La completa catalogazione del museo fiorentino, in 589 schede, a cura di Marino Marini (ed edita da Umberto Allemandi), è presentata alla 33ma edizione di Biaf

Cristina Maritano

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Domenica 29 settembre, alle ore 16, verrà presentato nella cornice della Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze-Biaf, nel Salone del Trono di Palazzo Corsini a Firenze, il volume Maioliche e ceramiche del Museo Nazionale del Bargello, a cura di Marino Marini, edito da Allemandi. Parteciperanno all’incontro Fabrizio Moretti, segretario generale della Biennale, Dimitrios Zikos, presidente dei Friends of the Bargello, Chiara Travisonni, curatrice delle Collezioni di ceramica del Museo Nazionale del Bargello, Paola D’Agostino, ex direttrice del museo, Marino Marini, ex curatore delle Collezioni di ceramica del museo (e curatore del volume), e Carmen Ravanelli Guidotti, curatrice onoraria del Mic-Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Riproponiamo qui la recensione al volume di Cristina Maritano.

Marino Marini, archeologo medievista, è dal 2011 responsabile della raccolta di ceramiche del Bargello, incarico che ha lasciato per sopraggiunti limiti di servizio nel novembre 2023. Si è congedato dal museo con l’edizione di uno splendido catalogo, edito per i tipi di Allemandi, premessa al riallestimento della Sala delle maioliche. Il poderoso volume, che segue a cinquant’anni di distanza il primo catalogo siglato da Giovanni Conti nel 1971, rende ragione delle numerose acquisizioni avvenute nel frattempo e dell’aggiornamento degli studi, oltre a fornire una nuova documentazione fotografica a colori di notevole qualità e ricchezza, con la riproduzione di molti retri delle opere. La raccolta del Bargello si fonda, com’è noto, grazie anche alle ricerche di Marco Spallanzani, sul nucleo delle collezioni medicee, gravemente depauperato dopo la dispersione all’asta del 1772 di migliaia di pezzi, in parte composto da maioliche istoriate realizzate a Urbino nelle botteghe di Guido Durantino e del figlio Orazio Fontana, in parte da maioliche prodotte a Firenze da Flaminio Fontana, che oltre ad aprire una propria bottega in città fu impegnato nell’impresa della porcellana medicea nel Casino di San Marco. La collezione storica, su cui è stata incentrata una mostra curata dallo stesso Marini nel 2012 («Fabulae pictae. Miti e storie nelle maioliche del Rinascimento»), si ingrandì rapidamente nei primi decenni dopo la fondazione del museo, avvenuta nel 1865, grazie a prestigiose donazioni, tra le quali spiccano quelle di Alessandro Foresi nel 1866, di Antonio Conti nel 1884, di Louis Carrand nel 1888, raccontata quest’ultima nella memorabile mostra del 1989. 

Interno del libro «Maioliche e ceramiche del Museo Nazionale del Bargello»

L’accrescimento recente della raccolta molto deve all’Associazione Amici del Bargello, fondata nel 1982 da Paola Barocchi e altri, e ai doni di vari collezionisti, tra i quali ricordiamo Piera Manganotti Tesei, Mario e Bushka Manenti Diamondstein, Cesare Marchi, Gloria Middeldorf, e famiglie Farina Cini e Mazzucconi, Terenzio Ducci, Roberto e Corrado Pillitteri, Alessandro Alinari. Sotto la vigile cura di Marini, sono ben 185 le ceramiche entrate in museo fra il 2011 e il 2022. Il catalogo, stampato in due edizioni (italiano e inglese, esempio raro nel panorama dell’editoria italiana per i musei, non a caso sostenuto dai benemeriti Friends of Florence), consta di 589 schede suddivise in dieci sezioni, di cui le prime quattro dedicate alle maioliche disposte in successione cronologica (dal Trecento al Novecento) e suddivise per aree geografiche, mentre le successive presentano nuclei particolari: mattonelle, porcellane medicee, ceramiche ispano-moresche, ingobbiate, graffite e invetriate, per chiudere poi con gli incerti e i falsi. 

La gran mole di schede ha di necessità scalzato introduzioni sulla storia della ceramica e sulle produzioni regionali, per le quali si è preferito rimandare alla vasta bibliografia. La scrittura delle schede, concisa e densa, con descrizioni essenziali, privilegia il confronto con altre opere note, meticolosamente ricostruito, e l’inquadramento storico artistico nel quale si dispiega il rigore filologico dell’autore, attento a mettere sull’avviso il lettore su ciò che ancora non sappiamo delle produzioni ceramiche del passato e sulle insidie degli attribuzionismi. È questo lo spirito del  catalogo: offrire a studiosi e appassionati una panoramica delle opere al Bargello, sconosciute per la gran parte anche agli addetti ai lavori, e fornire una traccia per futuri approfondimenti. Tra i finanziatori del catalogo, una menzione speciale spetta al compianto Alain Moatti, raffinato antiquario e collezionista scomparso nel 2023, alla cui generosità si deve anche il dono della splendida coppa con il profilo del paladino Astolfo che campeggia sulla copertina, già proprietà di Adolphe de Rothschild.

Maioliche e ceramiche del Museo Nazionale del Bargello
di Marino Marini, 520 pp., 1.046 ill., Allemandi, Torino 2023, € 150

La copertina del volume

Cristina Maritano, 27 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

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