Joan Fontcuberta (Barcellona, 1955) è un artista che da sempre fa della provocazione e del sovvertimento di senso la sua cifra distintiva. Un’attitudine che ritroviamo nella mostra visitabile fino al 29 settembre presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione: «Cultura di polvere», titolo che allude all’«Élevage de poussière» di Man Ray e Marcel Duchamp.
L’esposizione, finanziata grazie al «Pac2021 - Piano per l’Arte Contemporanea» promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è il frutto di una residenza in cui l’autore è stato invitato a confrontarsi con le collezioni storiche dell’istituto. Il risultato è, come suggerisce Carlo Birrozzi, direttore dell’Iccd, «una provocazione intelligente»: Fontcuberta ha realizzato 12 lightbox a partire da alcune lastre fotografiche deteriorate, che sono state oggetto di una serie di sperimentazioni visive; le opere sono diventate parte delle collezioni di fotografia contemporanea dell’istituzione.
«Favorire il dialogo tra gli artisti e le collezioni storiche dell’Istituto, racconta la curatrice Francesca Fabiani, si è rivelata ancora una volta una delle più fruttuose modalità per risvegliare questi immensi depositi di immagini e aggiungere nuovi contenuti al patrimonio sedimentato, ricollocandolo nella contemporaneità con nuovi significati. Il portato di queste re-significazioni investe diversi ambiti e genera nuove consapevolezze, suggerendo cambi di prospettiva anche in chi quotidianamente gestisce il patrimonio».