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Il salone di Villa Astor a Sorrento con un’antica scultura di Cibele, arredi del periodo Impero e bassorilievi ridisegnati dall’interior designer Jacques Garcia

Foto: Matthieu Salvaing

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Il salone di Villa Astor a Sorrento con un’antica scultura di Cibele, arredi del periodo Impero e bassorilievi ridisegnati dall’interior designer Jacques Garcia

Foto: Matthieu Salvaing

Le dimore storiche del jet-set in Costiera Amalfitana

Natura, bellezza, archeologia e cultura circondano le splendide ville di un luogo esclusivo già dai tempi di Augusto: un libro esplora le mete e le residenze di attori, scrittori e aristocratici

Olga Scotto di Vettimo

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«L’anima della Costiera Amalfitana risiede in una combinazione perfetta di bellezza naturale, modelli culturali e ricordi storici, che continuano a esaudire i sogni dei viaggiatori di oggi», scrive Ana Cardinale nelle pagine del volume Costiera Amalfitana. Dimore leggendarie (224 pp., Rizzoli, Milano 2024, € 65), ribadendo, pertanto, la natura di «Cultural Landscape» propria di quel lembo peninsulare di terraferma che si apre sul Golfo di Salerno e che dal 1997 è nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Di questo «paesaggio culturale» fanno parte anche tutte le raffinate e lussuose dimore, alcune delle quali oggi trasformate o non più esistenti, e forse per questo ancor più «leggendarie», scenario di vicende private che spesso si intrecciano con cultura, politica e jet-set internazionale

Nella selezione operata dell’autrice, accompagnata dal racconto fotografico di Matthieu Salvaing, si parte da Amalfi, cittadina della costa, che, «nonostante la reputazione di grande mondanità, resta sempre un luogo magico, circondato da una natura spettacolare». Qui, sospese sulla scogliera a strapiombo sul mare o adagiate su promontori, si ergono, tra le altre, Villa Vettica, Villa Torre di Capo Vettica, Casa Colonica. Alla fine di una strada tortuosa e 189 gradini si apre Casa Clemente, riqualificata dai proprietari Alba Primiceri Clemente e Francesco Clemente (Napoli, 1952) con gli arredi firmati da Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917-Milano, 2007) e le maioliche disegnate dallo stesso artista napoletano. 

Uno dei saloni di rappresentanza di Villa Cimbrone a Ravello: i pavimenti sono ricoperti dalle antiche ceramiche vietriesi risalenti alla fine dell’800 e all’inizio del ’900. Foto: Matthieu Salvaing

La cucina di Casa Clemente ad Amalfi con la credenza-scultura di Ettore Sottsass. Foto: Matthieu Salvaing

Tra le dimore di Ravello, «località mondana internazionale e punto di riferimento per artisti che non la considerano solo un luogo di villeggiatura chic, ma una musa», l’autrice, assieme a Villa Porta Donica e Villa Templa Mare, si sofferma sulla splendida ed eccentrica Villa Cimbrone, dagli anni ’60 del ’900 di proprietà della famiglia Vuilleumier, che vanta tra i suoi ospiti i duchi di Kent, Winston Churchill, il gruppo di Bloomsbury, Greta Garbo e il direttore d’orchestra Leopold Stokowski. Acquistata nel 1904 da Ernest William Becket, noto come Lord Grimthorpe, uomo d’affari e filantropo inglese, la villa è una profusione di eclettismo stilistico, tra gotico e gusto arabo-orientale, con torri, merli, finestre in stile veneziano e numerosi elementi decorativi. Le stanze, tutte diverse, hanno soffitti a volta e affreschi in stile pompeiano, pavimenti in maiolica e caminetti in pietra. Intorno alla villa un vasto giardino romantico all’inglese si compenetra con quello mediterraneo, terminando in un’ampia terrazza protesa verso l’orizzonte e decorata con busti in marmo in stile romano. 

A Positano, invece, «più anticonformista, con le sue stradine che scendono fino al mare, le case colorate e i negozietti che propongono l’artigianato locale», si trova Villa Gaetani, di proprietà di Raimonda e Fausta, residenza nobiliare su tre piani in cui si respira ancora intatta un’atmosfera di altri tempi. La villa venne acquistata nel 1905 da Alfred Pattinson, nonno inglese delle due sorelle Gaetani, assieme a un terreno a strapiombo sul mare con case contadine e Torre Sponda (XIII secolo), la torre saracena più antica della Campania.

Infine Villa Tritone, nota come Villa Astor, conduce a Sorrento, comune della penisola sorrentina, che affaccia, dunque, sul Golfo di Napoli. A strapiombo sul mare, la dimora, dagli anni ’70 residenza di Rita e Mariano Pane, armatori sorrentini che le hanno dato nuovo lustro affidando all’interior designer parigino Jacques Garcia il compito di riportare la villa al suo antico splendore, sorge lì dove era l’abitazione di Agrippa Postumo (I secolo), nipote di Augusto. Acquistata dal potente e ricco statunitense Lord William Waldorf Astor nel 1905, la villa venne trasformata in stile neoclassico con giardino all’inglese a terrazzo, che si estende fino al mare, e conserva, assieme alla vegetazione mediterranea, anche alcune specialità botaniche tropicali introdotte dal Lord Astor. Importantissima soprattutto la sua collezione archeologica, oggi disposta prevalentemente nelle sale destinate al ricevimento di ospiti illustri e potenti politici.

La copertina del volume

Olga Scotto di Vettimo, 03 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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