Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliAntica per fondazione (risale al 1300), modernissima per la proposta didattica, l’Università di Camerino offre tra i suoi vari corsi di laurea e laurea magistrale un percorso di studi dedicato all’arte, nella Scuola di Scienze e Tecnologie. È il corso di laurea in Tecnologie e Diagnostica per i Beni Culturali, unico in regione, che fornisce le competenze metodologiche, scientifiche e tecnologiche per intervenire su tutti gli aspetti connessi con il mondo dell’arte, dalla A alla Z, dalla tutela alla valorizzazione. Si viene preparati per partecipare a interventi di diagnosi, supportare le diverse fasi dell’intervento di restauro, partecipare a studi archeometrici per stabilire datazione, provenienza, autenticità, tecniche di produzione e altre preziose informazioni che aiutano a collocare le opere d’arte nel loro contesto storico. Il corso insegna inoltre a utilizzare le più avanzate tecniche di rappresentazione che si servono della realtà aumentata e del disegno digitale.
«Abbiamo appena concluso con gli studenti un progetto di digitalizzazione della Loggia di Galatea di Villa Farnesina a Roma, che per la prima volta farà apprezzare da vicino a chi si collegherà sul web i dettagli di volte posizionate a una ventina di metri d’altezza. Lo abbiamo fatto anche per la Santa Casa di Loreto», racconta il già rettore Unicam Claudio Pettinari, che cita anche un altro esempio di un lavoro da poco portato a termine, interamente dagli studenti: «In un borgo che lamentava nel proprio patrimonio l’assenza di esemplari notevoli, i ragazzi e le ragazze hanno individuato invece sei opere con storia, autori e caratteristiche artistiche di grande valore, tra cui una di un pittore caravaggesco che ha operato nell’area nel ’600. Questi studi sono poi stati tradotti in una pubblicazione che è uno strumento di crescita per il territorio dal punto di vista culturale, turistico ed economico». Sono ricerche portate avanti dal Corso di Laurea in Tecnologie e Diagnostica per i Beni Culturali a Bastia Umbra, «ma potremmo ripeterle in ogni paese della penisola».
Anche nell’ambito dell’indagine diagnostica sui materiali, l’Università di Camerino ha saputo innovarsi costantemente, attraverso un corso da tempo presente e l’estensione della tecnologia nei suoi laboratori. Il progetto per il futuro è invece quello di riunire attorno all’Università un Polo scientifico e tecnologico per i beni culturali all’interno del complesso militare dismesso delle Ex Casermette di Torre del Parco, partendo con un lavoro sulle opere che hanno subìto danni dal sisma dell’Italia centrale, ma non solo. Il cantiere è partito lo scorso anno grazie a un accordo tra Demanio, Comune e Regione, ma, ricorda Pettinari, «abbiamo anche sostenuto la costituzione di uno spin-off dell’Università su tali temi, e questo corso è già un grande volano di sviluppo».
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