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Luigi Fassi, direttore Artissima

Photo: Giorgio Perottino/ Artissima

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Luigi Fassi, direttore Artissima

Photo: Giorgio Perottino/ Artissima

La prossima Artissima sarà un sogno a occhi aperti

189 gallerie, straniere per la maggior parte, provenienti da 34 Paesi e quattro continenti. 37 prime partecipazioni e 66 progetti monografici, dislocati nelle consuete sezioni. E anche 11 premi, uno al suo debutto. Ecco i primi numeri della 31ma Artissima, la terza diretta da Luigi Fassi, presentata oggi all’NH Collection Hotel Piazza Carlina a Torino. Una fiera sofisticata, capace di fare ricerca, di approfondire e di scommettere su singole pratiche artistiche e su scenari emergenti per coniugare, attraverso il contenuto, cultura e mercato

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Jenny Dogliani

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Sognare a occhi aperti non è una perdita di tempo, fa bene alla plasticità del cervello e alla memoria, lo dice la scienza. E Artissima fa suo questo messaggio rivoluzionario a cui sempre più studiosi, neuroscienziati, psicologi e antropologi dedicano i propri studi e le proprie ricerche, persino all’Università di Oxford. «The Era of Daydreaming», è questo il titolo e il tema della 31ma edizione di Artissima, la terza diretta da Luigi Fassi, all’Oval Lingotto a Torino da venerdì 1 a domenica 3 novembre (con inaugurazione su invito giovedì 31 ottobre). Il daydreaming, in inglese dormire di giorno, in italiano sognare a occhi aperti, coincide con un’attività di pensiero spontaneo e non deliberato, che sta acquisendo tantissima attenzione nella nostra era. «C’è una grande tradizione, da Platone a Freud, sul pensiero non razionale, non guidato volontaristicamente, spiega Fassi, un pensiero negletto, che spesso erav considerato una distrazione, qualcosa che non afferiva alla mente umana ma ad alcune distorsioni della psiche, lontano dalla percezione del qui e ora. In realtà questa apparente distrazione è una capacità sorgiva della mente, che va al di là della realtà esistente e del qui e ora, per proiettarsi in avanti e rimodellarsi, un pensiero che velocemente rilancia in avanti la nostra biografia, ma senza che tutto questo sia controllato dalla ragione». Questa capacità della mente di proiettarci al di là presente, delle nostre occupazioni private o professionali che siano, è un tipo di pensiero fortemente creativo e, secondo le ultime e crescenti ricerche, è un pensiero di tipo visivo. «Noi pensiamo a occhi aperti persone con le quali interagiamo e immaginiamo un un’evoluzione. Le ricerche sul sogno a occhi aperti stanno iniziando a dare delle risultanze molto importanti, è una parte straordinariamente significativa delle nostre giornate e dispiega potenti capacità creative della nostra mente». La creatività ne fa dunque un pensiero vicino a quello artistico, capace di creare qualcosa che non c’è o di rimodellare il mondo esistente. 

Una veduta della scorsa edizione © Photo: Perottino-Piva-Peirone/ Artissima 2023

«È questa la convergenza condivisa con la comunità di galleristi e di artisti che partecipano ad Artissima e anche con i partner che ci accompagnano», a cominciare da Intesa Sanpaolo, main sponsor, anche quest’anno, di una delle più riconosciute e importanti fiere internazionali di arte contemporanea in Italia, e non solo, come documenta una consolidata e crescente capacità di scouting e ricerca che porta a Torino 189 gallerie da 34 Paesi e 4 continenti, straniere per la maggior parte (unico caso italiano). Importante anche il numero di gallerie alla loro prima partecipazione: 37 (di cui 34 provenienti dall’estero). Da segnalare poi una rappresentazione molto significativa di una nuova generazione di galleristi italiani, dalla new entry di Matta (Milano) ai ritorni di Clima (Milano), Fanta-MLN (Milano), Vavassori (Milano) e VEDA (Firenze). E naturalmente le riconferme di importanti gallerie consolidate come Alfonso Artiaco, Continua, Franco Noero, Lia Rumma, Mazzoleni, Tornabuoni, Richard Saltoun, Repetto, Sprovieri, Tucci Russo, Mor Charpentier, solo per citarne alcune. «Abbiamo dei cluster geografici di particolare rilievo, per esempio un numero consistente di galleria provenienti dal Centro e dal Sud America e dagli Stati Uniti. Sarà molto interessante avere la possibilità di esplorare emergenze dal mondo latino americano, da Messico, Venezuela e Brasile, con artisti e gallerie delle medesime provenienze geografiche, una tavola di appunti aggiornata a disposizione di tutto il mondo di collezionisti che frequenta Artissima proprio per scoprire artisti e gallerie non ancora entrati nella propria agenda», aggiunge Fassi. Fondamentale in tal senso la forza del network dietro le quinte della fiera, il team di curatori che con questa edizione accompagna Artissima nell’ingresso del suo quarto decennio, senza mai venire meno a una capacità di selezione molto rigorosa che si basi sulla qualità e sui contenuti. Basti pensare, per esempio, che quest’anno ci saranno 66 progetti monografici distribuiti nelle varie sezioni, il che significa che più di una galleria su tre ha deciso di partecipare con una mostra monografica. Un dato molto significativo perché quando una galleria partecipa a una fiera tende a privilegiare una scelta multipla per poter avere più chance di vendita, «concentrare la propria proposta su una mostra personale significa investire fortemente sui contenuti, sul racconto approfondito della pratica di un singolo artista, valorizzare una scommessa anche di rischio, valorizzare dunque i contenuti in una fiera che è vista come un hub specializzato di ricerca e approfondimenti, di verticalizzazioni importantissime come si possono incontrare in monografiche e project room istituzionali», aggiunge Fassi. Il brand di Artissima è dunque un volano di contenuti grazie ai quali l’anima commerciale sposa l’anima culturale, un aspetto particolarmente apprezzato dai collezionisti e addetti ai lavori che visitano la fiera. «Grazie all’attenzione primaria sui contenuti la fiera racconta il lavoro degli artisti in maniera sofisticata».

La nuova identità grafica realizzata da FIONDA/ Artissima

Le sezioni sono, come sempre, Main section (con 109 gallerie consolidate), New Entries (15 gallerie emergenti con meno di cinque anni di attività), Monologue/Dialogue (38 gallerie che presentano una monografica o un dialogo tra due artisti), Art Spaces & Edition (gallerie, librerie e spazi specializzati in edizioni e multipli di artisti). E naturalmente ci sono le tre sezioni curate Present Future (10 progetti monografici dedicati ai talenti emergenti), Back to the Future (10 stand monografici dedicati alla riscoperta dei pionieri dell’arte contemporanea), Disegni (11 progetti monografici dedicati al disegno su carta). A riconferma dell’importanza che Artissima riversa sui contenuti vi è la collaborazione di curatori di altissimo profilo internazionale, come Léon Kruijswijk, curatore del KW Institute for Contemporary Art di Berlino, e Joel Valabrega, curatrice del Padiglione del Lussemburgo alla Biennale di Venezxia in corso, insieme sono i curatori di Present Future, mentre Jacopo Crivelli Visconti, già curatore della Biennale di San Paolo, curatore insieme a Heike Munder cura la sezione Back to the Future. Crescono, infine, a 11, i premi, con il debutto del premio Orlane per l’Arte, promosso da Orlane, icona del settore cosmetico del lusso, che mette in palio 10mila euro per sostenere la ricerca e il percorso imprenditoriale piùilluminanti di una delle gallerie che partecipano ad Artissima. E poi le riconferme di illy Present Future, la seconda edizione del Premio Diana Bracco - Imprenditrici ad Arte, il Premio Tosetti Value per la fotografia, il Carol Rama Award, il Premio Pista 500 e molti altri ancora. Per le mostre collaterali, invece, aggiornamenti a settembre.  

 

 

 

 

 

 

 

Jenny Dogliani, 10 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

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