Anna Maria Farinato
Leggi i suoi articoliL’edizione di Flashback in programma dal 4 al 9 novembre è la dimostrazione di come un imprevisto possa trasformarsi in opportunità. «Sfrattata» dal Pala Alpitour, per la concomitanza con gli ATP Finals, le finali di tennis, la fiera ha trovato nuova casa nella Caserma Dogali (per i torinesi «la Caserma di via Asti»), immenso edificio vincolato di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti. Spazio architettonicamente rilevante e denso di memorie, anche tragiche (durante la seconda guerra mondiale fu luogo di torture; è uno dei 20 luoghi della memoria cittadina che fanno capo al Museo diffuso della Resistenza di Torino), che attende di essere scoperto e vissuto da pubblici diversi.
Da quando è nata, del resto, Flashback, oltre a strutturarsi come un racconto artistico di cui ogni edizione rappresenta un capitolo, lavora anche per riportare luce e attenzione su luoghi trascurati, per ribadirne l’esistenza e la forza. E alla fine, osserva Ginevra Pucci, con Stefania Poddighe direttrice della fiera, anche l’inatteso cambio di sede «È stato come il cacio sui maccheroni».
Dopo il tempo sospeso della pandemia, è un nuovo inizio, più che una ripartenza. La direttrici concordano nel dire che per loro questa non è la nona edizione, ma «la 1 bis». «Gli espositori si sono fidati di noi, sottolinea Stefania Poddighe, e ci hanno seguite anche nella scelta del tema, la “Zona Franca”, che fa da filo conduttore. Sarà emozionante vederlo svolgersi in uno spazio così suggestivo».
«È un tema che è un inno alla libertà, chiosa Ginevra Pucci. Io vengo da Livorno, un porto franco, un luogo in cui si accolgono le diversità, siano esse persone, opere, movimenti, pensieri. Così Flashback, che cerca di superare i conflitti per riportare alla luce opere di luoghi ed epoche diverse da riscoprire e rappresentare uno spazio di confronto, interrogandosi sul futuro». Con spazi raddoppiati Flashback 2021 si articolerà non più in un unico ambiente ma in una successione di «Stanze», uno spazio immersivo che ogni gallerista allestirà a suo modo.
Trenta le gallerie partecipanti, 13 delle quali piemontesi, tutte accomunate dalla volontà di riscoprire elementi significativi trascurati, spaziando tra epoche diverse, dalla cinese dinastia Tang (619-907 d.C.) alla fotografia contemporanea: 800/900 Art Studio, Livorno, Lucca; Aleandri Arte Moderna, Roma; Art Decoratif di Roberto Centrella, Fiumicino (RM); Artemisia Fine Art, Dogana (RSM); Benappi Fine Art, Londra (UK); Biasutti & Biasutti, Torino; Caretto & Occhinegro, Torino; Flavio Gianassi – FG Fine Art, Londra (UK); Flavio Pozzallo, Oulx – To; Galleria Alessandro Bagnai, Foiano della Chiana – AR; Galleria Carlo Virgilio & C., Roma, Londra (UK); Galleria d’Arte Niccoli, Parma; Galleria d’Arte Roccatre, Torino; Galleria Del Ponte, Torino; Galleria dello Scudo, Verona; Galleria Luigi Caretto, Torino – Madrid (E); Galleria Russo, Roma; Il Cartiglio, Torino; Longari Arte Milano, Milano; Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’Epoca, Torino; MB Arte Libri, Milano; Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano; Miriam Di Penta Fine Art, Roma; Photo & Contemporary, Torino; Schreiber Collezioni, Torino; Secol-Art di Masoero, Torino; Studio d’Arte Campaiola, Roma; Umberto Benappi, Torino; Untitled Association, Roma; White Lands, Torino.
Anche le tante iniziative che connotano la fiera, come le esposizioni, gli incontri, i laboratori, i video, avranno maggior respiro. Sono in programma una mostra monografica dell’artista Enrico Bertelli, autore dell’immagine guida di questa edizione (una fotografia dimenticata, «scartata», parte di un più ampio progetto di ritrovamento e raccolta dal titolo «Miracoli»); la presentazione di tutti e 41 i manifesti realizzati dal 2008 per Opera Viva Barriera di Milano, iniziativa di cui è anima Alessandro Bulgini, e del progetto Artista di Quartiere, che coinvolge gli studenti di 10 Accademie.
Per la pluripremiata installazione video «Stanze» dei fratelli De Serio sarà un ritorno a casa. Realizzata per il MaXXI di Roma in occasione del 150mo dell’Unità d’Italia, ha per protagonisti un gruppo di rifugiati che proprio in quell’anno avevano trovato un tetto nella caserma di via Asti e che da poco erano stati sgomberati. Il programma si completa con i talk con il presidente del Museo Diffuso della Resistenza Roberto Mastroianni, l’architetto Stefania Dassi, i critici d’arte Lisa Parola e Christian Caliandro e tutti gli artisti dei progetti speciali, partecipare ai Lab di Maria Chiara Guerra sulla libertà e scoprire il nuovo progetto Edizioni d’Arte di Flashback.
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