Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliFigura di indiscutibile fascino e intelligenza, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma dal 1942 al 1975, Palma Bucarelli traghettò il mondo dell’arte uscito da vent’anni di autarchia e provincialismo imposti dal fascismo a orizzonti più vasti e internazionali, facendo finalmente conoscere in Italia i grandi maestri europei e americani.
I suoi 70 giorni trascorsi lì a fine 1961, col suo vortice di visite e contatti con il gotha dell’arte americana (curatori, studiosi, artisti, galleristi, collezionisti ecc.) è il tema del volume appena uscito per De Luca Editore Palma Bucarelli 1961 – Viaggio in America, scritto da Mariastella Margozzi basandosi sia sui tre taccuini di viaggio, a lei consegnati dalla sorella Anna, sia sulle lettere a e da Bucarelli attorno al viaggio.
L’impossibile confronto con il mondo dell’arte americano, con la sua potenza proterva e colonizzatrice, darà alla direttrice della maggiore istituzione italiana di arte contemporanea un senso di sopraffazione e ribellione insieme, spiega l’autrice.
«Intorno al Diario e alle lettere, scrive, sono stati inseriti argomenti che raccontano, con un cospicuo apparato documentario, la storia del viaggio dalla sua programmazione alle conseguenze dirette e indirette nella vita della Galleria Nazionale al rientro di Palma in Italia».
Uno snodo non facile da ricostruire in modo comprensibile, più narrativo, ma importante, perché sarà quel viaggio a orientarla verso una «linea» più europea, dalle avanguardie storiche a quelle a lei contemporanee, pienamente appoggiata dal suo «compagno di viaggio» Giulio Carlo Argan.
Palma Bucarelli. 1961 Viaggio in America,
di Mariastella Margozzi, 352 pp., ill. col. e b/n, De Luca Editori d’Arte, Roma 2022, € 29
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