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Un ritratto «d'epoca» di David Hockney

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Un ritratto «d'epoca» di David Hockney

Intervista con David Hockney

Tre domande su «Portrait of an Artist» e sui «pool paintings»

L’artista inglese David Hockney è l'autore di «Portrait of the artist (Pool with two figures)», dipinto del 1972, venduto da Christie’s a New York il 15 novembre a 90,3 milioni di dollari diritti compresi. E' ora l’opera più cara di un artista vivente.

Qual è stata la genesi di questo dipinto?
David Hockney: Ho visto due fotografie per terra che mi hanno suggerito la composizione, ma quando l'ho iniziata ho capito che c'era qualcosa di sbagliato nelle angolature perché la figura in piedi non poteva vedere il nuotatore. Successivamente mi sono recato nel Sud della Francia dove avevo scattato le foto, ho fatto dei disegni e sono poi ritornato a Londra dove ho completato il quadro in tre settimane, lavorando 12 ore al giorno.

La piscina rappresenta per lei da una parte una sorta di idillio di stile di vita, dall’altra la sfida di dipingere l’acqua.
L’acqua e il vetro mi hanno sempre affascinato. Quando andai per la prima volta in California (lì le piscine sono diffusissime), ho capito che si poteva guardare la superficie dell’acqua ma anche attraverso di essa. Una foto mostra l’acqua congelata; io volevo rappresentarla in movimento. Ma ho fatto solo una dozzina di dipinti di piscine, poi mi sono rivolto ad altri esperimenti.

Alcuni hanno visto in questi «pool paintings» una sorta di critica all’astrazione. Era questo quello che lei aveva in mente?
Io capisco perché l’arte occidentale ha avuto bisogno dell’astrazione, mentre l’arte orientale no, perché ce l’aveva già: pensi allo «scholar’s rock» o alle xilografie giapponesi. La fotografia ha reso necessaria l’astrazione, fatto che suscitò parecchie discussioni negli anni Cinquanta e Sessanta, un po’ esagerate, nel mio parere, però ha influenzato il mio lavoro.
 

Un ritratto «d'epoca» di David Hockney

Ben Luke, 22 novembre 2018 | © Riproduzione riservata

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