Carlotta Venegoni
Leggi i suoi articoliFrancesco Maria II della Rovere (1549-1631), ultimo duca di Urbino, fu uno studioso appassionato della natura e nella biblioteca a Casteldurante conservava i fondamentali volumi sul sapere del tempo riguardanti ogni specie vivente. Il mondo animale e il suo immaginario era testimoniato da autori quali Pietro Candido Decembrio, Conrad Gesner, Pierre Belon, Ulisse Aldovrandi, Pietro Andrea Mattioli, Aristotele e da numerosi trattati di veterinaria, manuali per la caccia, scritti spirituali, resoconti di viaggi e di imprese.
Viene oggi pubblicato un volume, che inaugura la Collana «Immaginare i saperi», ideata e diretta da Massimo Moretti con Daniela Fugaro, e che raccoglie gli atti del convegno tenuto all’Università «La Sapienza» nel 2020 su «L’immaginario della caccia e degli animali nella Libraria e nelle collezioni di Francesco Maria II della Rovere». Emerge un corposo lavoro finalizzato alla ricostruzione degli immaginari storici, attraverso una sistematica catalogazione, e digitalizzazione, del patrimonio iconografico di un’intera biblioteca.
Nel ’500 non esistevano volumi specificatamente dedicati agli animali, e il loro studio, considerato esclusivamente in chiave filosofica, doveva avvenire attraverso il patrimonio illustrativo che accompagnava testi trattanti argomenti diversi. I contributi raccolti in questo volume consentono di comprendere la cultura al tempo del duca, sia quella scientifica che quella immaginifica, grazie a fantasiose illustrazioni artistiche. L’aver rintracciato questo «immaginario altro» ha consentito di custodire e tenerne in vita il ricordo, e pubblicarlo ora ne trasmette i contenuti contestualizzati e arricchiti di significati. Viene pertanto comunicata un’eredità immateriale, oltre che iconografica, una rappresentazione del sapere di un mondo altrimenti perduto.
Gli animali e la caccia nell’immaginario di Francesco Maria II della Rovere
a cura di Massimo Moretti, 431 pp., ill. col. e b/n, De Luca, Roma 2023, € 70
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