Elena Correggia
Leggi i suoi articoliChi sono e cosa desiderano i collezionisti italiani? Quanto tempo e risorse dedicano a questa passione? Quanto pesano le ragioni economiche e quelle emotive che li inducono a collezionare? A queste e ad altre domande risponde Collezionisti e valore dell’arte in Italia – 2024, il terzo volume della collana editoriale promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking, in collaborazione con la Direzione Arte, Cultura e Beni storici e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Il ritratto di chi colleziona arte in Italia è il frutto di un’indagine realizzata anche quest’anno in collaborazione con Artissima. Ai 6.398 possessori della Vip Card della fiera è stato proposto un questionario di 28 domande. L’analisi quantitativa svolta, che ha raccolto le risposte di 280 soggetti, rappresenta un risultato rappresentativo, che si posiziona al primo posto in Italia e al secondo in Europa per ampiezza del campione.
Dall’indagine emerge che i collezionisti sono per il 40% donne, mentre il 58% uomini, in calo rispetto alle prime edizioni della ricerca in cui superavano il 60% del campione (il 2% preferisce non dare indicazioni), mentre l’età prevalente (il 30%) rientra nella fascia fra i 50 e i 59 anni, seguita dai 60-69enni (22%) e 40-49enni (15%). Gli under 39 (12%) sono in forte crescita, del 100%, rispetto alla scorsa edizione.
Quanto alla natura della collezione, l’89% acquista dipinti, il 62% fotografie, il 54% disegni e opere su carta, il 53% sculture, il 20% installazioni, il 14% videoarte, mentre una quota del 3% raccoglie anche Nft e arte digitale. Sul valore complessivo della collezione ha risposto il 69% del campione: il 29% delle raccolte ha un valore inferiore a 100mila euro, il 27% è compreso fra 100mila e 1 milione e il 14% è superiore al milione.
Fra gli artisti più quotati predominano Alighiero Boetti, Lucio Fontana e Michelangelo Pistoletto: nel 42% dei casi le raccolte sono costituite prevalentemente da artisti nazionali e solo nel 7% vengono collezionati solo artisti internazionali. Musei e istituzioni culturali, seguiti dai galleristi rappresentano le fonti informative ritenute più importanti e attendibili, ma cresce rispetto al passato il ruolo diretto degli artisti e delle studio visit. Le sedi fisiche delle gallerie e le fiere di settore, seguite dai contatti diretti con gli artisti, sono i canali di acquisto più utilizzati. Inoltre, la maggioranza dei collezionisti (il 59%) provvede autonomamente a gestire la collezione e solo il 6% si avvale di un consulente professionista o di servizi di art advisory.
Oltre alle opere d’arte in senso stretto, è interessante notare come 88 su 280 intervistati collezionino anche arredi o oggetti di design del XX o XXI secolo. Il design rappresenta però una quota inferiore al 30% rispetto al totale dei beni in collezione e la spesa media annuale nel settore è inferiore a 50mila euro per la maggioranza dei collezionisti. Solo il 4% dei collezionisti dichiara inoltre di possedere beni artistici vincolati, oggetto di notifica, di cui il 33% con vincolo di collezione e il 67% con vincolo relativo a singoli beni.
Il collezionismo di oggetti e arredi di design e la valutazione delle opere d’arte vincolate dallo Stato italiano sono poi al centro di un ulteriore approfondimento. Il volume ripercorre infatti la storia del mercato del design, un settore che, seppur giovane, appare in costante crescita. Un altro capitolo affronta invece il tema della «notifica», gli ultimi aggiornamenti normativi in materia, i limiti alla circolazione fuori dal territorio nazionale e le ripercussioni sulle quotazioni di un bene vincolato.
Completano il testo un capitolo di analisi sull’andamento del mercato dell’arte internazionale e italiano nel 2023 e sulle prospettive per il 2024 e un aggiornamento sulle collezioni di Intesa Sanpaolo, tra nuove acquisizioni ed esposizioni al pubblico. Il nuovo volume, pubblicato da Edizioni Gallerie d’Italia-Skira, verrà presentato con un evento online, in streaming, mercoledì 27 marzo alle 11.30, sul sito del Gruppo, https://group.intesasanpaolo.com/it/, e su www.ansa.it.
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