Barbara Antonetto
Leggi i suoi articoli«Sono particolarmente lieto di annunciare che, dopo un lungo intervento conservativo, “Le Storie di sant’Orsola” di Vittore Carpaccio, uno dei capolavori della pittura rinascimentale, vengono finalmente restituite al pubblico». Con queste parole Giovanni Panebianco, segretario generale del Mibac nonché direttore delle Gallerie dell’Accademia, ha annunciato il ritorno al pubblico dei nove teleri del celebre ciclo che Carpaccio dipinse tra il 1490 e il 1495 per decorare le pareti della Scuola omonima presso la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo.
Il restauro delle «Storie di sant’Orsola», preceduto nel 2010 da una campagna di indagini diagnostiche, è iniziato nel 2013 con l’intervento condotto dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma su «L’arrivo a Colonia» firmato e datato 1490. La chiusura della Sala delle Gallerie dedicata alle «Storie di sant’Orsola», nell’agosto 2016, ha dato avvio all’intervento sul resto del ciclo che presentava uno stato di conservazione discontinuo a causa delle disomogenee condizioni conservative e dei numerosi restauri succedutisi da quando Carpaccio era ancora in vita fino ai lavori condotti, nel 1982-84, da Ottorino Nonfarmale.
Possiamo dunque ammirare quanto Giovanna Nepi Scirè ha così descritto: «Sintesi prospettica albertiana, rigore pierfrancescano e antonellesco, influenze belliniane, mantegnesche, peruginesche, suggestioni fiamminghe e ferraresi rendono il ciclo un unicum, favola cortese e cerimoniale contemporaneo, scena urbana e mito veneziano, forse la più bella storia in pittura che sia mai stata realizzata».
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